Una vita segnata da sfide difficili e importanti. Insidie che, inevitabilmente, hanno insegnato il prezioso valore della resilienza. Il prossimo anno, Manilla Castaldo, spegnerà la quarantesima candelina. Campana di Afragola (Napoli), si gode il meritato successo del suo libro d’esordio “I labirinti dell’anima”. Sta, tuttavia, lavorando – alacremente – ad altri progetti editoriali e, prossimamente, vedranno la luce.
Manilla Castaldo vive sulla sedia a rotelle dall’età di dieci anni. Da allora, dichiara al nostro microfono, “ho scelto di trasformare ogni difficoltà in un’opportunità di crescita”. Lei crede, tenacemente, che “l’arte e la parola possano illuminare anche i momenti più bui”.
“Sto studiando Scienze della Comunicazione, con indirizzo in Digital Marketing – asserisce –. È un percorso che segue naturalmente i miei studi precedenti e che sento molto vicino al mio modo di esprimermi e comunicare, unendo creatività e strategia”.
Se i suoi versi hanno uno stile delicato ed incisivo, le sue parole – qui, per noi – sono tenere e profonde. Sono carezze al cuore. Al termine della nostra intervista, dichiara a La Voce del Nisseno e Radio Rcs Sicilia: “Non smettete mai di credere nella luce che portate dentro. Anche dalle ferite può nascere bellezza”.
Il tuo libro d’esordio è intitolato “I labirinti dell’anima”. Quali sono le tematiche principali affrontate dalla tua poetica?
Nel mio libro affronto temi come la speranza, la fede, il dolore e la rinascita. Ogni poesia nasce da un’emozione che si fa pensiero e poi parola. Scrivo per trasformare i miei labirinti interiori in piccoli spiragli di luce, con il desiderio di arrivare al cuore di chi legge.
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Mi risulta che l’hai presentato in varie occasioni. Qual è il bilancio? C’è un elogio che ti ha commosso?
Sì, ho avuto la gioia di presentare il mio libro in diverse occasioni e il bilancio è estremamente positivo. La prima presentazione si è tenuta il 16 ottobre 2024, ed è stata un momento intenso e partecipato, con tante persone, amici, conoscenti e anche volti nuovi, che hanno condiviso con me emozioni e parole. Si respirava un clima di amore e commozione. Il 7 gennaio ho avuto l’onore di partecipare al programma televisivo “L’Ora Solare”, su TV2000: un’esperienza unica e toccante, resa ancora più speciale dal videomessaggio a sorpresa di mio zio, Padre Maurizio Patriciello di Caivano, che mi ha sostenuta con affetto.

E poi?
Un’altra tappa importante è stata la presentazione del 7 aprile al Comune di Cardito, in occasione della Giornata Mondiale della Salute. Erano presenti il sindaco, l’assessore, un consigliere comunale, dirigenti scolastici e altre figure del territorio. Anche lì si è creata una forte connessione con il pubblico, grazie ai temi di speranza, fede e resilienza che il mio libro vuole trasmettere. Sto portando avanti anche la promozione online, con passione e costanza, perché il mio obiettivo è diffondere il mio messaggio di positività e rinascita…
Prosegui, Manilla.
Ad oggi ho venduto oltre 150 copie, che possono sembrare poche per molti, ma per me è un risultato che mi emoziona profondamente, perché tutto è nato dal semplice desiderio di condividere il mio cammino per dare forza a chi ne ha bisogno.
Oltre alla poesia, tu scrivi racconti. È così? Da fonti qualificate so che dovresti anche pubblicare un libro. Confermi?
Sì, oltre alla poesia, scrivo anche racconti brevi, spesso ispirati alla bellezza nascosta nelle piccole cose della vita. Attualmente sto lavorando alla stesura di un libro che raccoglierà proprio questi racconti. Mi piace esplorare nuove forme espressive e ampliare il mio percorso creativo. In parallelo, sto quasi terminando anche il mio secondo libro di poesie. Le idee non mancano: ora vediamo quale dei due vedrà la luce per primo!
Hai una specializzazione in grafica digitale. Questo talento accresce la tua creatività lirica?
Assolutamente sì. La grafica digitale per me non è solo uno strumento, ma un’estensione del mio modo di comunicare. Mi aiuta a dare forma visiva a ciò che sento interiormente. Spesso, immagine e parola nascono insieme: un tratto, un colore o una composizione diventano lo spunto per una poesia, oppure è la poesia che suggerisce un’immagine. Unire grafica e scrittura mi permette di rendere il messaggio ancora più incisivo, universale, capace di arrivare dritto a chi ha bisogno di un piccolo spiraglio di luce.
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Tu ami molto le immagini. E mi viene in mente, ovvio, la pittura. Chi sono i tuoi artisti preferiti e perché?
Tra gli artisti che sento più vicini ci sono Frida Kahlo, Van Gogh e Monet. Mi affascinano non solo per la loro arte, ma anche per le vite difficili che hanno vissuto: mi rivedo nel loro dolore e nella capacità straordinaria di trasformarlo in bellezza. Come loro, cerco anch’io di dare voce all’anima e alle emozioni, trasformando tutto in arte.

Dei poeti, italiani e stranieri, chi prediligi?
Tra i poeti che amo di più ci sono Emily Dickinson e Alda Merini. Mi affascinano per la loro capacità di trasformare il dolore e l’introspezione in poesia universale, con parole essenziali ma profondissime. Mi ritrovo molto nella loro sensibilità.
Dall’età di dieci anni, sei diventata una ragazza in sedia a rotelle. Puoi raccontarci qualcosa di questa difficile esperienza?
Fino ai dieci anni riuscivo a camminare, seppur con difficoltà. Il giorno del mio decimo compleanno sono caduta, come mi era già capitato altre volte… ma quella volta è stato diverso: non sono più riuscita ad alzarmi da sola. Da lì è iniziato un nuovo capitolo della mia vita, fatto di ostacoli fisici e sociali, ma anche di una nuova consapevolezza. Ma proprio da questa esperienza è nato in me il desiderio profondo di trasformare il dolore in forza creativa, e di trasmettere agli altri un messaggio di speranza, fede e resilienza. Scrivere è diventato il mio modo per dare voce a tutto questo.
So che vorresti laurearti. Cosa stai studiando, Manilla?
Sì, sto studiando Scienze della Comunicazione, con indirizzo in Digital Marketing. È un percorso che segue naturalmente i miei studi precedenti e che sento molto vicino al mio modo di esprimermi e comunicare, unendo creatività e strategia.
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Quanto conta, per te, la fede?
La fede per me è tutto. È ciò che mi tiene in piedi, anche quando non posso farlo fisicamente. È il filo invisibile che dà senso a ogni passo del mio cammino, la luce che non si spegne mai, nemmeno nei momenti più bui.
Quali sono tre aggettivi che descrivono meglio la tua personalità?
Creatività, resilienza, determinazione.
Qual è il tuo peggior difetto?
Se dovessi scegliere, direi che sono testarda, molto autocritica e, lo ammetto, a volte un po’ permalosa… ma sto lavorando su tutti e tre!
Con quale messaggio intendi salutare i nostri lettori digitali?
Vorrei salutare i lettori con un messaggio di luce: Non smettete mai di credere nella luce che portate dentro. Anche dalle ferite può nascere bellezza.
MICHELE BRUCCHERI
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