Sempre più frequentemente si sente parlare della “morte dei sentimenti” nei giovani d’oggi. Ma poi è proprio vero che i giovani non abbiano interesse per la vita interiore? Per gli affetti, le emozioni? Oppure chi sentenzia non conosce i ragazzi e spara nel mucchio?
Il mondo giovanile è un mosaico policromo. La gran parte delle tessere reclama sentimenti forti, profondi, sinceri. Le nuove generazioni hanno avuto sempre fame e sete di passioni che diano un senso pieno alla vita. Il fatto è che oggi non riescono a intravederli nelle acque limacciose di questo tempo.
I valori che incontrano sembrano usciti da una fabbrica di oggetti contraffatti. In un contesto culturale così fatto, come si fa – giusto per scomodare il filosofo Spinoza – a trasformare le passioni in spinte emozionali costruttive in grado anche capaci di assorbire le componenti depressive e distruttive?
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Serradifalco ha la fortuna di avere tanti giovani che si fanno apprezzare nei vari campi dell’arte: musica, pittura, teatro, cinema, letteratura ma anche nei settori del mondo delle professioni: ingegneri, architetti, biologi, medici, avvocati. Diversi poi li troviamo anche ai vertici delle istituzioni: amministrative, militari. Però c’è un problema. Moltissimi di questi hanno dovuto lasciare Serradifalco, la nostra provincia, la Sicilia e perfino l’Italia.
L’emigrazione è un problema che interessa tutta l’Italia: nel 2024 oltre 156 mila italiani sono andati a cercare lavoro all’estero. La gran parte è rappresentata da giovani con elevati livelli di istruzione. Per restare nel nostro ambito occorre sapere che: – negli ultimi venti anni sono andati via dalla Sicilia 300 mila persone, di cui 200 mila sotto i 35 anni; – ogni anno dalla Sicilia emigrano 15 mila persone; – ogni anno lasciano la Sicilia ben 7 mila giovani laureati.

Accade anche ai giovani di Serradifalco. Ma nel nostro paese, come in tutti gli altri comuni dell’entroterra, oltre all’emigrazione – a incidere sul declino demografico – è il saldo naturale fortemente sbilanciato: – Media delle nascite ultimi cinque anni = 36 nati (per anno) – Media dei decessi ultimi cinque anni = 72,6 morti (per anno).
Alla fine del 2024 si sono contate 40 nascite e 71 morti. Quest’anno, sino al 30 aprile, si sono registrate 9 nascite e 29 decessi. Conseguenza: in quasi 16 anni Serradifalco ha perso ben 1.004 abitanti: – nel 2010 la popolazione era di 6.371 ab. – nel 2015 la popolazione era di 6.091 ab. – nel 2020 la popolazione era di 5.679 ab. – sino al 30/04/2025 la popolazione risulta di 5.367 ab.
Circa ogni 5 anni Serradifalco perde in media 320 abitanti. È chiaro che tutto si collega: la crescita della componente anziana della popolazione, la diminuzione della parte giovanile aggravata dall’emigrazione, il calo delle nascite, l’aumento della mortalità uguale crollo demografico (e non solo). Questa grave situazione però non riesce a trovare spazio nell’agenda politica locale, regionale e nazionale. Dobbiamo pensare che ormai la rassegnazione regni sovrana?
PASQUALE PETIX
(L’autore è sociologo ed è stato anche docente universitario. Ha pubblicato diversi saggi, è firma de “La Voce del Nisseno”. È rettore della Luse – Libera università senza età)
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