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Il vescovo Antonino Migliore

Un libro che è memoria, storia parrocchiale e sociale, ricordi. Un volume ricco di notizie, di fatti, di foto in bianco e nero. “11 anni a Serradifalco” (1975-1986) – Le tappe di un cammino comunitario: omelie, discorsi e altri scritti porta la firma del vescovo Antonino Migliore. Un libro imponente (sono ben 420 pagine). C’è la prestigiosa presentazione di Mons. Francesco Lomanto, arcivescovo di Siracusa. E dopo una breve introduzione dell’autore, si dipana la matassa dell’attività pastorale del prete missionario.

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La presentazione a Serradifalco

Ci sono i due anni nella parrocchia Madonna del Carmelo (1976-1979) e poi gli anni presso la Chiesa Madre di Serradifalco (1979-1986). Nel libro c’è la visione di una parrocchia innovativa, ovvero la costruzione di una Chiesa-comunità. Il vescovo emerito di Coxim, all’inizio dell’introduzione scrive: “Ogni attimo della nostra vita è un dono di Dio”. Ci ricorda che venne ordinato sacerdote all’età di 23 anni (29 giugno 1969) dal vescovo Francesco Monaco. E con la sua impareggiabile umiltà, aggiunge: “Se abbiamo realizzato qualcosa, è certamente per la Grazia di Dio”.

Ho letto il libro voracemente. Racconta la storia della parrocchia, della Chiesa di Serradifalco, la nostra “storia”. Chi scrive, per diverse anni, è stato – nel suo piccolo – un protagonista con il suo impegno in seno alla comunità ecclesiale. Tanti giovani al servizio di altri giovani e non solo. Numerose le iniziative. Elencarle sarebbe impresa ardua.

Il volume, ovviamente, va letto. Vi sarebbero parecchi passaggi da ricordare. Sui contenuti, profondi e intensi, vi rimando alla lettura del libro. Però, giornalisticamente, ricordo che la foto di copertina è di Salvatore Middione. Vi sono riportate le testimonianze dell’onorevole Bernardo Alaimo, dell’avvocato Giuseppe Dacquì e delle professoresse Giuseppina Palumbo e Raimonda Prizzi Giambra.

Nel libro si ricorda, tra le altre cose, l’apertura del Centro di Fraternità “Concetta Lovullo” (intestato alla madre di padre Migliore). La nascita della comunità giovanile, la Nuova Immagine di Parrocchia, il Movimento Giovanile Parrocchiale, l’Avvenimento Redentore nel 1986, l’annuncio della sua missione in Brasile… In mezzo c’è la visita pastorale del vescovo pro tempore, Alfredo Maria Garsia, il rilancio delle sacre rappresentazioni nella Settimana Santa.

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La copertina

Ci sono le sue omelie nei vari momenti pastorali, i discorsi dell’Addolorata a Marici, e a pagine 363 (intitolata “Discorso sulla Pace”), di stretta attualità, scrive: “La Pace dipende da ciascuno di noi. Bisogna costruire la civiltà della Pace. La Pace va costruita nella verità”. Parole belle, vere, sacrosante. Parole che ci interpellano.

Quest’anno, a giugno, ha festeggiato i suoi venticinque anni di ordinazione episcopale. È stato vescovo di Coxim (Brasile), per ben ventidue anni (da tre è vescovo emerito). Era andato missionario, da prete, nel lontano 1986. Per dieci anni, sino al 1996. Nel suo percorso pastorale e umano ci sono varie tappe: un anno a Messina, cinque anni a Sommatino come vice parroco e undici anni a Serradifalco (come parroco e arciprete). E nel libro racconta tutto. Pochi giorni addietro è stato presentato, pubblicamente, nella sala della comunità della Chiesa Madre.

MICHELE BRUCCHERI 

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