resistenza
Il Tricolore

25 Aprile: La storia è una realtà di grande passione: “La Resistenza”. La rinascita politica del Paese, grazie al contributo dato dalla vittoria, le forze politiche antifasciste poterono scrivere la Costituzione ed organizzare libere elezioni. Da Socialista, prendersi cura della Storia è un concetto che mi è molto caro perché racchiude in sé l’attenzione, la dedizione ed il tempo. Per prendersi cura di qualcosa o di qualcuno ci si deve fermare, ascoltare, osservare e poi mettere premura ed amore in ciò che si fa.

Morire da partigiano. Nel dopoguerra la casa editrice Einaudi pubblicò libri utili e commoventi insieme. Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana, la lotta partigiana fu raccontata in forma di romanzo da diversi autori. Tra queste c’è Renata Viganò una scrittrice bolognese che nel 1949 pubblicò il suo romanzo più conosciuto. “L’Agnese va a morire…”, l’attenzione si sofferma ad Agnese che riflette – sulla natura della Resistenza. Come si capisce dal titolo, il libro raccoglie le lettere scritte dai partigiani condannati a morte dai fascisti e dai nazisti, e di altri che ricevettero medaglie per il coraggio dimostrato.

Tra questi vorrei ricordare G. Butera, medaglia d’Oro al valore militare, libri, strade, monumento, biblioteca e Polivalente dedicategli a Riesi. Parlando di Costituzione, chi meglio degli Inglesi? Questo mese va ricordato per la scomparsa a quasi cento anni del Principe Filippo, Sovrano del Regno Unito e del Commonwealth, lutto dall’Australia all’India. Dotato di grande intelletto, a fianco della Donna più potente del Pianeta. Tra i documenti più importanti ricordiamo la “Magna Carta” e le “Leggi del Commonwealth”. Ammiraglio della marina militare. Gli Inglesi conosciuti in Sicilia per aver circumnavigato i mari del Mediterraneo ed insediatisi nell’entroterra siciliano, fondando diverse località come Calascibetta in provincia di Enna.

Dalla Resistenza alla Rinascita al boom Economico all’era digitale. L’Europa è nel bel mezzo di una competizione globale per la leadership tecnologica e per la regolamentazione della stessa: l’eccessiva dipendenza dalla tecnologia extra-europea rappresenta, infatti, una minaccia per il controllo dei dati personali dei cittadini europei, dati che sono diventati la moneta attuale e sono spesso raccolti e conservati fuori dall’EU, mettendo a dura prova anche i valori democratici europei.

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Il Digital Compass 2030, è la strategia UE del prossimo decennio per la leadership digitale. La “bussola per il digitale” presentata oggi ci indica chiaramente la rotta da seguire per realizzare questo obiettivo. Per questo la Commissione EU, oltre alle iniziative che sta portando avanti per affrontare la sfida della competizione extra-europea, ha appena varato il Digital Compass, la strategia che stabilisce i target ed i principi fondamentali con cui implementare la trasformazione digitale e raggiungere la sovranità dell’Europa al 2030.

La preoccupazione nasce dal ritardo del settore digitale, 5G incluso, rispetto ad Usa e Cina, ma l’Europa nutre l’ambizione di diventare un campione in questi campi. Decennio digitale 2020-2030 Von der Leyen, ha definito il prossimo decennio – dal 2020 al 2030 – “il decennio digitale dell’Europa” e per conquistare la leadership l’UE ha deciso di stanziare al digitale il 20% del NextGenerationEU, il fondo di recupero Covid-19 da euro 750 mld.

I quattro punti cardinali della nuova Strategia digitale europea per il 2030:

  1. Cittadini dotati di competenze digitali e professionisti altamente qualificati nel settore digitale: l’80% della popolazione dovrebbe possedere competenze digitali di base e 20 mln di specialisti dovrebbero essere impiegati nelle Tlc, con un aumento di donne nel settore;
  2. Infrastrutture digitale sostenibili, sicure e performanti: tutte le famiglie dovrebbero beneficiare di una connettività Gigabit e tutte le zone abitate dovrebbero essere coperte dal 5G; si prevedono 10 000 “edge nodes” a impatto climatico zero e l’UE dovrebbe dotarsi del suo primo computer quantistico.
  3. Trasformazione digitale delle imprese: 3 imprese su 4 dovrebbero utilizzare servizi di cloud computing, big data e intelligenza artificiale.
  4. Digitalizzazione dei servizi pubblici: tutti i servizi pubblici principali dovrebbero essere disponibili online e l’80% dei cittadini dovrebbe utilizzare l’identità digitale europea.

Per concludere my friends vi auguro un Buon 25 Aprile, da straordinarie immagini digitali in luoghi fantastici pur in viaggio su un tram connesso in 5G come in Inghilterra.

Se vuoi che venga detto qualcosa chiedi ad un Uomo, se vuoi che venga fatto qualcosa, chiedi ad una Donna” (M. Tatcher).

FELICIA ISABELLA BUTERA

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