Gentilissimi,
oggi, mercoledì 28 maggio, grazie al Progetto “A scuola di Archeologia: conosciamo e tuteliamo il nostro patrimonio culturale” realizzato dalla sede nissena di SiciliAntica, guidati da Stefania D’Angelo e dalla nostra professoressa Simona Modeo, docente referente del progetto, e accompagnati dai docenti Lucrezia Ciresi e Gaetano Lisi, abbiamo avuto la possibilità di visitare un sito archeologico straordinario della città di Caltanissetta, Gibil Gabib.
Ci è stato spiegato che il suo nome è di origine araba e significa “Montagna di Habib”, che è stato abitato fin dalla Preistoria e che nel VI sec. a.C. gli indigeni (Sicani) che nel secolo precedente avevano dato vita a un primo insediamento, entrano in contatto con i Greci della città di Agrigento e così il centro viene ellenizzato.
Abbiamo anche visitato il bellissimo antiquarium che espone pannelli con immagini del sito e dei reperti archeologici, rinvenuti durante gli scavi, che abbiamo avuto l’opportunità di vedere esposti al Museo Archeologico di Caltanissetta nel febbraio scorso.
Siamo saliti nella parte alta dell’area archeologica e ci siamo subito trovati davanti a uno stupendo panorama che ci ha consentito di ammirare, in particolare, il fiume Imera/Salso, Sabucina e Monte Capodarso. Subito dopo, guidati da Stefania D’Angelo e dalla professoressa Modeo, abbiamo svolto un’attività che ha suscitato molto entusiasmo tra noi. Il termine tecnico è survey, cioè la ricerca sul terreno di reperti ceramici o metallici presenti in superficie.
Ebbene, la ricerca ci ha entusiasmato a tal punto che non volevamo più smettere. Abbiamo trovato molti frammenti di antichi vasi alcuni con decorazione dipinta o a vernice nera, come ci è stato spiegato, e anche qualche frammento di bronzo e di ferro. Ma il ritrovamento più bello e sorprendente è stato quello di una punta di freccia in bronzo.
Ovviamente tutti i reperti che abbiamo trovato sono stati portati all’interno dell’antiquarium e ci auguriamo che vengano presto portati al Museo. Purtroppo però abbiamo dovuto constatare anche che il sito non è assolutamente curato, perché le strutture antiche sono coperte dall’erba alta e si vedono a stento, l’antiquarium è privo di servizi igienici e in alcuni punti dell’area archeologica, come ci è stato fatto notare, e ben visibile l’attività illecita dei cosiddetti “tombaroli”.
Sappiamo anche che solitamente il sito è chiuso e non si può visitare, tanto che ci siamo sentiti dei “privilegiati”, ma non dovrebbe essere così. Quindi abbiamo deciso di scrivere questa lettera per chiedere un Vostro immediato intervento affinché questo bellissimo sito, che rappresenta la nostra storia, venga messo al più presto in sicurezza e per risolvere tutti quei problemi che non permettono di aprirlo e renderlo fruibile.
Vi ringraziamo anticipatamente per l’attenzione che vorrete dedicare alle nostre richieste.
Gli Studenti delle classi IAL e IBL dell’IISS Russo di Caltanissetta
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