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Giuseppe Pastorello

Un’assemblea di quartiere, ieri, a Caltanissetta presso la sala riunioni della Parrocchia San Marco. E oggi un documento inviato ai vertici dell’Azienda sanitaria provinciale. A firma del Consiglio direttivo dell’Associazione di Promozione sociale “Noi per la Salute” – Tina Anselmi. Contestualmente il testo è stato inviato all’assessorato regionale alla Salute della Regione Siciliana. Inerisce le liste d’attesa.

I firmatari del documento (il presidente Giuseppe Pastorello, Michele Rizzo, Ileana Raitano, Ermanno Pasqualino e Gian Bruno Lo Porto) scrivono: “Presa coscienza del grave problema che affligge i pazienti in riferimento ai tempi di attesa per poter usufruire sia di prestazioni sanitarie che si riferiscono a visite specialistiche ed a esami diagnostici e sia ai tempi di attesa per interventi chirurgici, ha studiato a fondo la tematica e partendo dall’analisi del contesto formula delle proposte operative”.

“La centralità del paziente si pone come filo conduttore del Programma Operativo per il recupero delle liste di Attesa; tra gli obiettivi strategici assume quindi particolare rilievo la garanzia dell’accessibilità ai servizi del SSR da parte di tutti i cittadini. La garanzia della fruizione delle prestazioni nel rispetto dei tempi clinici indicati dal prescrittore, è uno degli obiettivi prioritari del Servizio Sanitario Nazionale e Regionale”, continua il testo.

Ed inoltre: “Si rende necessario e urgente applicare al meglio il Piano Regionale di Governo delle Liste di Attesa (PRGLA); il recupero delle prestazioni non erogate ed appropriate rappresenta una priorità di salute pubblica. Si rende dunque necessaria la programmazione di una offerta straordinaria ai sensi dell’art.29 del D.L. N°104 del 14/08/2020 che attraverso strumenti straordinari consente di soddisfare la richiesta di salute dei cittadini utenti”.

Gli autori del documento proseguono: “Riteniamo pertanto legittimo sottoporre all’attenzione della Direzione Aziendale le seguenti riflessioni: cosa si intende per tempo medio indicato nel sito dell’ASP nel link destinato alle liste di attesa? Le varie prestazioni, al fine di rendere più agevole la comprensione da parte dell’utenza, dovrebbero essere suddivise per specialità e località; i tempi di attesa non sono evidenziati per classi di priorità; dovrebbero essere rese pubbliche il numero di prestazioni per priorità clinica da recuperare alla data attuale; è importante – continua il documento – che sia reso pubblico il monitoraggio previsto delle attività di recupero delle prestazioni (come previsto dal Piano Operativo Aziendale per il Recupero delle Liste di Attesa)”.

quartiere
Giuseppe Pastorello

Ed ancora, “è importante che sia reso pubblico cosa è stato fatto in termini di Pianificazione della nuova offerta rispetto a quella garantita pre-lockdown. In particolare sono state organizzate maggiori sedute ambulatoriali settimanali? È stata attuata l’apertura degli ambulatori anche nelle ore post meridiane e prefestivi? È stato realizzato un supplemento dell’attività dei sanitari attraverso l’utilizzo di prestazioni aggiuntive deliberate dall’Azienda?”.

Una pioggia di domande: “È stato effettuato il reclutamento di ulteriore personale sanitario anche stipulando convenzioni con liberi professionisti per risolvere le criticità più importanti? È stata effettuata la differenziazione dell’offerta sanitaria sanitaria specialistica in termini di quesiti diagnostici al fine di garantire i livelli essenziali di assistenza e al fine di evitare lo sforamento dei tempi di attesa per la fruizione delle prestazioni sanitarie entro i termini previsti dalla legge?”.

E poi: “Quali interventi specifici sono stati effettuati per il recupero degli interventi in lista di attesa e ricoveri programmati? Qual è lo stato attuale del ripristino dell’attività di Screening di II Livello (Tumore all’utero e della Cervice, Tumore della Mammella, Tumore del colon-retto)? È stata riorganizzata l’attività del CUP aziendale in CUP di I Livello e CUP di II Livello al fine di garantire le attività in modo più efficace rispetto al piano di governo delle liste di attesa? L’ASP può confermare che il CUP rispetti la norma (legge 23 Dicembre 2005, art.1 comma 282) che vieta la chiusura delle agende di prenotazione? – L’ASP è in grado di confermare che la prenotazione dei controlli e degli approfondimenti diagnostici necessari a seguito di un primo accesso è a carico dello specialista o della struttura sanitaria senza rinvio del cittadino al proprio medico di famiglia?”.

Un documento articolato: “In che misura si è fatto ricorso a prestazioni aggiuntive del personale della dirigenza medica, sanitaria e delle professioni sanitarie al fine di perseguire lo scopo finale di riduzione delle liste? In che modo si è articolata l’apertura delle strutture ambulatoriali anche nelle ore pomeridiane e/o serali e durante il fine settimana e analogamente delle sedute operatorie? In che misura si è proceduto all’efficientamento dei percorsi ambulatoriali e dei percorsi dedicati agli utenti fragili?”.

“Sono stati impiegati i fondi destinati dall’Assessorato Regionale alla Salute, 510.780,90 € per il recupero delle prestazioni di ricovero e 1.484.770,80 € per il recupero delle prestazioni ambulatoriali? L’A.P.S. ‘Noi per la salute’ – Tina Anselmi pertanto chiede all’ASP di Caltanissetta di attivare al meglio i percorsi di tutela per i cittadini-utenti prevedendo di attivare presso le proprie strutture degli Ospedali di Caltanissetta, San Cataldo, Mussomeli, Gela, Niscemi e Mazzarino e presso i vari poliambulatori della provincia un ampliamento delle attività di erogazione dei servizi ambulatoriali con apertura il venerdì pomeriggio dalle ore 14 alle ore 20 e sabato dalle ore 8 alle ore 20 per il recupero delle prestazioni che al momento della prenotazione sono fuori dai tempi previsti per le classi di priorità assegnate”.

Dulcis in fundo: “Chiediamo altresì che si tenga particolarmente conto dei pazienti che risiedono in zone disagiate e che hanno grandi difficoltà sia per condizione socio-economica e sia per situazione logistica a spostarsi in centri lontani dal loro comune di residenza. Si impone dunque una analisi dei bisogni delle zone interne e periferiche per potenziare le attività ambulatoriali specialistiche. Infine chiediamo che le liste di attesa sul sito dell’ASP specifichino i tempi di attesa per classe di priorità”.

L’assemblea di quartiere di ieri pomeriggio “Il diritto alla salute nel sistema sanitario nazionale” ha visto, tra i protagonisti, don Antonio Lo Vetere (ha presieduto l’incontro il sacerdote della Chiesa San Marco), lo stesso presidente Pastorello (“si ringrazia il Comitato di Quartiere Balate-Pinzelli per la preziosa collaborazione e don Antonio Lo Vetere per l’ospitalità”, dichiara al nostro giornale) e lo psicologo Piero Cavaleri.

MICHELE BRUCCHERI

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