Anna Silvia Angelini è scrittrice, attivista impegnata nella lotta contro la violenza di genere. Con un forte impegno nel sociale e nella cultura, ha dato voce alle donne vittime di abusi attraverso una fertile attività letteraria e il suo lavoro nell’associazionismo. Per questo, l’8 marzo prossimo, presso la sala Sassoli del Parlamento Europeo, le verrà consegnato il Premio “La Rosa D’oro”.
Anna Silvia Angelini è presidente dell’associazione AIDE Nettuno (Associazione Indipendente Donne Europee), un’organizzazione che si occupa di sostenere e tutelare le donne vittime di violenza.
La fondazione avviene nel 2013, in un contesto sociale ancora troppo spesso segnato dalla disparità di genere: guidate dalla passione e dalla volontà di creare un cambiamento concreto, Angelini e le sue collaboratrici danno vita a un’associazione che, fin dai primi anni, si distingue per la capacità di offrire ascolto, sostegno e speranza alle vittime di abusi. Nel 2015 nasce poi il centro d’ascolto “Uscita di Sicurezza”, che fornisce supporto psicologico e legale a chi subisce soprusi.
La sua dedizione l’ha portata a collaborare con diverse Istituzioni e a organizzare eventi e convegni dedicati alla sensibilizzazione su temi legati alla violenza domestica e ai diritti delle donne. La scrittura come strumento di denuncia
Accanto all’impegno sociale, Anna Silvia Angelini ha trovato nella scrittura un mezzo potente per affrontare e denunciare il problema della violenza sulle donne. Ha pubblicato diversi libri in materia, tra cui: “La Violenza Declinata” (2019) – Un saggio che esplora i diversi aspetti di questa delicata questione, fornendo testimonianze e spunti di riflessione; “Legate da un Sottile Filo Rosso” (2022) – Un libro che racconta storie di donne legate da esperienze di violenza, mettendo in luce il coraggio e la resilienza femminile; “I Miei Occhi Ti Guardano” (in uscita nel 2025) – Un romanzo che continua il suo percorso di denuncia e sensibilizzazione.
Le opere sono state presentate in importanti sedi culturali e istituzionali, ricevendo riconoscimenti per il loro valore sociale e letterario. Anna Silvia Angelini è anche ideatrice del Premio “Donna d’Autore”, che celebra l’eccellenza femminile in diversi ambiti, ispirando le nuove generazioni e creando modelli positivi.
Il premio è entrato a far parte dei “grandi eventi” della Camera dei Deputati a Palazzo Montecitorio e ogni edizione si svolge presso la Sala della Regina. L’associazione crede fermamente che l’investimento nelle donne sia un investimento nel futuro e promuove l’utilizzo delle nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, per favorire l’empowerment femminile e combattere le disuguaglianze di genere.
Premi e riconoscimenti per il suo impegno, Angelini ha ricevuto numerosi attestati, tra cui: il Premio Culturale Internazionale Cartagine 2020; l’Athena Awards” 2025; un riconoscimento dalla Regione Lazio per il libro “La violenza Declinata” 2022.

L’intervista…
Anna Silvia, il tuo impegno nella scrittura e nell’attivismo contro la violenza di genere sono noti. Raccontaci in cosa consiste il tuo lavoro quotidiano.
Sono la presidente dal 2013 dell’associazione di promozione sociale, AIDE Nettuno APS, che si occupa di divulgare arte e cultura. Nel mio percorso di organizzatrice di eventi e mostre d’arte, ho conosciuto la dura realtà della violenza sulle donne e ho deciso di aprire “Uscita di Sicurezza”, uno sportello antiviolenza nel territorio di Nettuno che dirigo personalmente, insieme a professionisti che fanno parte del direttivo della nostra associazione, molto apprezzata e conosciuta anche a livello nazionale.
Di cosa vi occupate concretamente?
Il nostro centro si occupa di accogliere le donne vittime di violenza, con professionisti che garantiscono anzitutto l’anonimato; in secondo luogo, viene offerta una consulenza psicologica e, qualora ce ne fosse bisogno, anche una di tipo legale. Una volta iniziato il percorso, è possibile che si concretizzi la possibilità di usufruire dei rifugi, adatti a ospitare non solo chi chiede aiuto, ma in determinati casi anche eventuali figli minori. Si tratta, chiaramente, di una misura per lo più temporanea, atta a scongiurare la possibilità che una situazione già difficile sfoci in eventi ancor più drammatici.
Nei tuoi libri affronti spesso temi legati alla condizione femminile e alla violenza domestica. C’è una storia in particolare che ti ha colpita più di altre?
Ogni storia che ho raccontato mi ha segnata in modo profondo. Una in particolare riguarda una donna che, dopo anni di soprusi, ha trovato la forza di ribellarsi e ricostruirsi una vita. Il suo coraggio mi ha ispirata e ha rafforzato la determinazione nel continuare a scrivere e a lavorare per supportare le vittime.
Credi che la letteratura possa essere uno strumento efficace per combattere la violenza di genere?
Certamente. La scrittura ha un potere enorme: quello di informare, sensibilizzare e, soprattutto, far riflettere. Raccontare storie vere, denunciare ingiustizie e mostrare percorsi di rinascita, può dare forza alle vittime e far comprendere al pubblico l’importanza di un cambiamento culturale. Mi sono resa conto che si parla poco di quello che accade all’interno di un centro che si occupa di dare sostegno alle donne vittime di violenza, e ho deciso di parlarne in prima persona nei testi, per portare alla luce quel lato oscuro, ancora pieno di ombre. I miei libri sono uno strumento che aiuta le donne a comprendere come agire per tutelarsi, in una società che non le difende. Propongo soluzioni concrete per i bisogni di chi chieda aiuto. Per salvarci dalla violenza, c’è bisogno di prevenzione e di un grande cambiamento culturale e sociale.

Sei anche promotrice del prestigioso premio “Donna d’Autore”. Di che si tratta? E quando sarà la prossima edizione?
Il fulcro del Premio Donna d’Autore, è la celebrazione del femminile in contrapposizione alla negatività della cronaca criminale quotidiana. Quest’anno siamo arrivati alla nona edizione, che si terrà il 20 ottobre presso la sala della Regina a Palazzo Montecitorio a Roma. Scelgo di premiare eccellenze femminili che, nel corso dell’anno, si siano distinte per le capacità artistiche e professionali. Sono donne molto diverse tra loro, per personalità e carattere ma unite da una forte sensibilità, oltre che da amore e passione per il proprio lavoro. La stessa che metto io nella lotta quotidiana contro la violenza sulle donne.
Hai progetti futuri di cui puoi parlarci?
Sto lavorando a un nuovo libro. Un romanzo tratto da una storia vera che esplorerà il tema di chi assiste, quando i figli sono i testimoni indifesi della violenza domestica. Inoltre, continuerò con le attività di sensibilizzazione, incontri nelle scuole e collaborazioni con centri antiviolenza. Credo che l’educazione sia la chiave per prevenire la violenza.
Un messaggio che desideri lasciare alle donne che vivono situazioni di violenza?
Ti lascio una mia citazione: “C’è un momento nel quale devi decidere. O sei la principessa che aspetta di essere salvata, o sei la guerriera che si salva da sé…”. Non siete sole. C’è sempre una via d’uscita e persone pronte ad aiutarvi. Abbiate il coraggio di chiedere aiuto, perché meritate di vivere libere e felici.
Grazie per il tuo tempo e per il tuo straordinario impegno.
Grazie a voi per dar voce a questa causa così importante.
ILARIA SOLAZZO
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