Roberta Aguzzi
Roberta Aguzzi

Talento, eleganza e intensità: Roberta Aguzzi è una delle voci più interessanti del panorama artistico italiano contemporaneo. Con una carriera che spazia dalla pubblicità al cinema, ha saputo conquistare il pubblico grazie a interpretazioni autentiche e profonde. In questa intervista esclusiva ci apre le porte del suo mondo, condividendo parte del suo percorso, le sfide affrontate e l’amore incondizionato per la recitazione. Un incontro sincero con un’artista che fa della sensibilità la sua forza più grande.

Roberta, grazie per essere qui con noi oggi. Partiamo dall’inizio: cosa ti ha spinto a intraprendere la carriera di attrice?
Grazie a voi per l’invito. Recitare è una passione che ho da sempre. Ho capito presto che era il mio modo per esplorare la vita da prospettive diverse e per comunicare emozioni autentiche al mondo.

Hai lavorato nella pubblicità, nella moda e nel cinema. In cosa si differenziano questi mondi per te?
Ogni ambito ha il suo fascino. La pubblicità è immediata, la moda è estetica e impatto visivo, il cinema è profondità narrativa. Tutti mi hanno insegnato qualcosa di diverso.

C’è un ruolo che ti ha segnata in modo particolare?
Sì, il ruolo di Margherita in Rocky Giraldi – Delitto a Portaportese, diretto da Mirko Alivernini. E poi Aradia, un cortometraggio fantasy-horror di cui sono protagonista, realizzato con la collaborazione del maestro Pier Francesco Pingitore e premiato al Vertical Movie Festival. Roberta Aguzzi

Hai mai pensato di abbandonare tutto?
Sì, più di una volta. È un mestiere che ti mette costantemente alla prova, sia dal punto di vista artistico che umano. I “no” fanno male, l’attesa logora. Ma la passione mi riporta sempre sulla scena. Alla fine, vince sempre lei.

Qual è la tua routine prima di entrare sul set?
Ho dei piccoli riti: un respiro profondo, il silenzio, un momento di concentrazione sul copione. Mi isolo, immagino il personaggio e lo lascio prendere il sopravvento.

C’è un regista o un attore con cui sogni di lavorare?
Ce ne sono tanti, ma se dovessi scegliere un nome direi Carlo Verdone. Ancora non ho avuto il piacere di conoscerlo, ma chissà…

Quanto conta, secondo te, l’autenticità in questo lavoro?
Conta tutto. Il pubblico percepisce subito se stai fingendo. Essere autentici, anche nell’interpretare un ruolo, è la chiave per creare empatia e lasciare un segno.

Come gestisci la popolarità e l’esposizione mediatica?
Con sincerità: non mi sento una “vip”. Non dimentico mai chi sono e da dove vengo. Cerco di mantenere una vita privata stabile e lontana dai riflettori. Uso la visibilità solo quando c’è qualcosa di vero da raccontare.

Progetti futuri? Possiamo aspettarci di vederti presto in nuovi ruoli?
Non posso svelare molto, ma sì: ci sono progetti interessanti in arrivo. Presto ci saranno belle sorprese. Roberta Aguzzi

Un’ultima domanda: cosa diresti a una giovane attrice che sogna di intraprendere questa carriera?
Le direi di non mollare mai, di studiare tanto e di rimanere fedele a se stessa. Questo mestiere richiede passione, pazienza e verità. Ma se ami ciò che fai, ogni sacrificio ha un senso.

Grazie, Roberta, per averci concesso questa intervista e per averci aperto il tuo mondo con autenticità e passione.
Grazie a voi per questo spazio e per l’ascolto attento. È sempre un’emozione poter raccontarsi e condividere un pezzetto del proprio cammino. A presto, con nuove storie da vivere e interpretare.

*

Roberta Aguzzi ci accompagna in un viaggio fatto di emozioni, sacrifici e amore autentico per la recitazione. Le sue parole ci ricordano che il mestiere dell’attore è, prima di tutto, un atto di coraggio e verità. In un mondo che corre veloce, la sua voce invita a fermarsi, ad ascoltare, a vivere ogni personaggio e ogni sfumatura dell’animo umano. Con la sua sensibilità e determinazione, Roberta non è solo una presenza del grande schermo, ma anche un esempio luminoso per chi sogna di raccontare storie con l’anima.

ILARIA SOLAZZO

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