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Si terrà domani, a partire dalle ore 10 in Piazza Indipendenza, davanti a Palazzo d’Orleans, la presentazione del nuovo Comitato Promotore della Rete Sicilia Pulita che si batte contro la costruzione dei due mega inceneritori voluti dalla Regione Siciliana.

Il comitato riunisce associazioni ambientaliste, sindacati, partiti politici, associazioni di tutela dei diritti dei consumatori, associazioni di volontariato e promozione sociale, sindaci e cittadini che si oppongono a questo sistema di smaltimento dei rifiuti.

“Già nel 2002 l’allora Presidente Cuffaro – si legge nella nota diffusa alla stampa – provò a costruire gli inceneritori in Sicilia, provocando una sollevazione dal basso e la nascita di un primo movimento. Adesso, con il Presidente Schifani, sta succedendo lo stesso: i siciliani dicono no a chi pretende di decidere del loro destino, passando sopra le loro teste”.

“La Sicilia ha bisogno di cambiare il suo sistema dei rifiuti e di farlo guardando al futuro, non al passato. Per questo siamo contro il Piano Rifiuti Regionale che punta su mega discariche e inceneritori. La Sicilia ha bisogno di impianti per il trattamento e il riciclo dei rifiuti, che creano lavoro e ricchezza. La Sicilia non ha bisogno di inceneritori, che creano spese, speculazione, inquinamento”, prosegue la nota.

A breve sarà lanciata una petizione online per chiedere una Sicilia senza inceneritori e mega discariche. Aderiscono al Comitato, e alla manifestazione di protesta a Palermo, tra gli altri, Legambiente Sicilia, Wwf, Italia Nostra, Forum Acqua e Beni Comuni, Rete Comitati Territoriali Siciliani, Zero Waste Sicilia, Cgil Sicilia, Arci Sicilia, Federconsumatori Sicilia, Cleanup Sicily, Europa verde-Verdi, Pd, M5S, Si, Prc e i sindaci di Blufi, Castelbuono, Caltagirone, Favara, Militello Val di Catania, Petralia Soprana, Termini Imerese.

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Sicilia, inceneritori: bruciamo i luoghi comuni

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Dall’inizio di questo secolo, nella nostra Sicilia, nella gestione dei cosiddetti “rifiuti”, si sono susseguiti “stati di emergenza” che poco o nulla hanno affrontato in termini di impianti necessari, lasciando via libera ai “signori delle discariche”.

Oggi, la situazione che si è colpevolmente creata nel corso dei lustri esaspera gli amministratori oculati. Ad ogni modo, è necessario mantenere freddezza per evitare che altri “signori” prendano il posto dei precedenti, giocando sulla legittima esasperazione. Ci riferiamo ai “signori delle discariche” e a quelli che potrebbero subentrare, i “signori” dei cosiddetti “termovalorizzatori”.

Sull’argomento, proponiamo le seguenti riflessioni. La Danimarca è citata continuamente e a sproposito, perché li sta chiudendo uno dopo l’altro, gli inceneritori. La Commissione Ue consiglia la moratoria delle autorizzazioni e lo smantellamento di quelli esistenti. L’Ue impone una multa perché compromettono fortemente i processi di decarbonizzazione. Essendo stati eliminati dalla tassonomia europea, il Pnrr non li ammette a finanziamento.

La conseguenza di tutto ciò è che sui cittadini – ignari – verranno scaricati dai costruttori sia i costi degli eventuali nuovi impianti, sia la multa comunitaria (la Comunità non può impedirne la costruzione, ma la sanziona pesantemente). Non basta: anche la Corte dei Conti – Rapporto 2021 sul coordinamento della finanza pubblica – avvisa che questi impianti non possono costituire una risposta all’emergenza rifiuti. Non menzioniamo nemmeno, come se in realtà non fossero i più importanti per i cittadini e gli amministratori, gli aspetti della salute e dell’ambiente, che riguardano anche gli impianti di ultima generazione.

Lavoisier non può essere smentito: “Nulla si crea e nulla si distrugge”. La grande massa che residua dall’incenerimento deve essere conferita alle discariche di rifiuti speciali, le particelle intercettate dai filtri vanno alle discariche dei rifiuti pericolosi, quello che sfugge dal camino lo si ritrova negli organismi viventi: animali, piante e persone.

Auspichiamo, pertanto, di potere avere al nostro fianco, in questa battaglia contro le scelte sbagliate della giunta regionale Schifani, i sindaci e gli amministratori nella messa in atto delle soluzioni realmente percorribili per la corretta gestione dei materiali che residuano dai processi urbani. Abbandonando dunque la via dell’incenerimento. Senza dimenticare che i Comuni possono fare moltissimo in tema di prevenzione del rifiuto, intervenendo a vari livelli verso questa direzione.

(Il Comitato Promotore della Rete Sicilia Pulita)

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