Nei giorni scorsi, fa sapere una nota stampa diffusa dalla Questura di Caltanissetta, è stata disposta un’operazione che ha interessato la Polizia di Stato e la Polizia Municipale di Gela al fine di effettuare un controllo sul territorio volto a ridimensionare il fenomeno dilagante dell’abusivismo ambulante.
Il primo controllo è stato effettuato in Via Generale Cascino dove un 58enne e un 38enne avevano attrezzato un punto vendita stanziale e abusivo in totale assenza di qualsiasi licenza di vendita. L’ortofrutta posta in vendita, pari a 90 chili, era esposto sulla sede stradale con l’occupazione di circa 5 mq di strada creando tra l’altro, una situazione di disagio per l’utenza.
Il comunicato riporta che i due gestori, oltre a subire il sequestro penale degli oggetti utilizzati per approntare il banco di vendita, pedane cassette e ombrelloni, sono stati denunciati per occupazione abusiva di suolo pubblico, deturpamento e imbrattamento con la confisca dei prodotti nonché sanzionati per la vendita abusiva.
Durante il successivo sopralluogo presso un’altra attività adibita alla vendita di ortofrutta sita in via Venezia angolo via Corinto, si è accertato che un 62enne di Gela, che aveva l’autorizzazione per la vendita di prodotti ortofrutticoli in forma itinerante, occupava, senza mai spostarsi, abusivamente circa 40 metri quadrati di suolo pubblico con pedane, cassette, ombrelloni su cui erano esposti prodotti di ortofrutta.
La frutta e la verdura venivano esposti sulla strada, lungo lo spartitraffico e sui marciapiedi che separano le due parallele della Via Venezia parte Nord e Sud creando una situazione di disagio a tutta l’area circostante, oltre che venire a contatto con i gas di scarico e le polveri che si sviluppano nella trafficata arteria stradale, continua la nota.
“Gli Agenti pertanto operavano secondo quanto previsto sia dalle normative regionali sulla vendita sia secondo quanto previsto dal codice penale e pertanto oltre la sanzione prevista dalla normativa amministrativa pari a 309 euro, veniva applicata la pena accessoria della confisca della merce per una complessiva quantità di circa 320 Kg, consistente in svariate quantità distinte di frutta e verdura”, si legge ancora nel comunicato stampa.
Nonostante tutto il materiale sequestrato pari a circa 400 chili, almeno all’apparenza fosse di buona qualità, purtroppo non è stato possibile donarlo ad alcun Ente, Parrocchia o Associazione in quanto la merce era completamente priva di qualsiasi certificato di tracciabilità. Impossibile quindi scoprirne l’origine e scongiurare in maniera certa l’eventuale utilizzo di prodotti nocivi.
Per quanto attiene le sanzioni di natura penale, in considerazione dell’occupazione protratta nel tempo del suolo pubblico “si procedeva a contestare il reato di invasione di terreni pubblici, deturpamento e imbrattamento”. Gli Agenti della Polizia di Stato e della Polizia Municipale “eseguivano il sequestro di quanto utilizzato per commettere l’illecito, nello specifico n. 30 pedane, n. 2 ombrelloni”.
Durante le fasi dell’accertamento, il titolare ha minacciato uno degli operatori intervenuti motivo per il quale è stato anche segnalato per questo episodio.
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