Tra visibile e invisibile, memoria e tempo presente accompagna la forza evocativa della poesia: arte in cui versi liberi o in rima costruiscono quel castello dove trovano rifugio desideri e sogni, e dove ricordi e stati d’animo assumono nuova forma entrando in un presente come sospeso, per lasciare libera l’immaginazione e far parlare quella parte più autentica di sé con cui difficilmente si viene in ascolto.
L’arte della scrittura poetica, pur nella diversità dei temi trattati da quello storico e sociale a quello intimista e spirituale e sacro, fino ad arrivare a quello di impronta ecologica in riferimento all’ambiente, racchiude una sorprendente capacità di evocare emozioni in cui ci si può riconoscere, essendo la stessa poesia una voce universale attraverso cui raccontare di sé, restituendo il proprio messaggio interiore da cui affiora uno stato d’animo ogni volta nuovo. L’arte poetica proprio perché lascia che a parlare siano le emozioni e più nello specifico i sentimenti e gli stati d’animo, accompagna le persone a ritrovare la propria autenticità mostrandola agli altri in modo più diretto senza risultare invadenti. Proprio per il fatto che il ritmo che si eleva dai versi poetici sembra essere come in connessione con le vibrazioni più alte dell’anima che aprono a quell’armonia tra percezione della propria finitezza e il bisogno di infinito.
A proiettare cuore e mente verso questo desiderio di infinito dove lo sguardo ritrova la pienezza dell’abbraccio di quei luoghi conosciuti e sconosciuti, vicini e distanti, spesso con richiami al metafisico, è la poesia di Carla Cenci autrice di grande talento e dalla rara sensibilità nell’accompagnare ad entrare nelle sfere più sottili del pensiero per provare a comprendere il valore dell’esistenza a partire dal riconoscere come ogni viaggio in questo tempo abbia un senso per ciascun individuo mai disgiunto del tutto dalla via dell’invisibile.
Da non perdere la presentazione del recente libro di poesie di Carla Cenci, “L’Angelo altrove” edito da Controluna (2024) con prefazione di Giuseppe Cerbino, che viene presentato a Roma il 28 settembre 2024 alle ore 18 alla Galleria Arte Sempione (Corso Sempione 8) di cui è responsabile il gallerista Mario Borgato. A presentare la serata e la tematica che emerge dalle meravigliose liriche contenute nel volume, è Silvia Cozzi, poetessa di successo e di grande forza evocativa e comunicativa nonché organizzatrice di importanti eventi, mentre le letture delle liriche sono affidate a Pier Paolo Buzzacconi anch’egli poeta di spicco e interprete raffinato, a fianco della stessa Cozzi nell’organizzazione di eventi letterari e musicali. Ad arricchire l’incontro entro gli spazi della suggestiva galleria Arte Sempione di Stefania Pinci affermata artista nota a livello internazionale, è la musica del Maestro Franco Tinto.
Un libro di ampio respiro quello di Carla Cenci, che si sofferma a riflettere sulla possibilità di andare oltre l’apparenza e di osservare con altri occhi quanto accade di “onirico e profondo” anche in una semplice situazione o contesto quotidiano. È alla quotidianità con diversi riferimenti all’ambiente di Roma, che rimandano le sue liriche come tessere di un mosaico emozionale pronte a suggerire l’importanza di riconoscere il valore di quelle epifanie segrete che possono trovare spazio nella vita di tutti i giorni. Apparizioni quasi oniriche che si lasciano osservare proprio entro quei contesti più semplici e ordinari, a patto che si sia aperti all’ascolto di quel richiamo sottile dove ritrovare l’originaria presenza di una luce, forse di speranza, per chi sa ancora sognare, necessaria per non restare alla fine soli in questo piano di vita dove l’individuo ha la possibilità di evolversi.
Come scrive Giuseppe Cerbino nella prefazione al libro dell’autrice: “… la capacità espressiva di Carla Cenci consiste proprio nel rendere ‘paradisiaca’ ogni vicenda minima e di far scorgere in essa una presenza invisibile”. La Metafora dell’Angelo suggerisce come l’aspetto legato al metafisico sia in costante contatto con il pensiero dell’uomo pur nell’apparente invisibilità. I luoghi del sogno, delle apparizioni diventano scenari in cui ritrovare quella sensazione di libertà e autenticità da non smarrire in questo viaggio in cui il desiderio dell’oltre, dell’infinito continua e proietta lo sguardo al cielo quasi fosse un richiamo a ritornare verso quell’angelo che da sempre segue chi a lui è affidato e a lui si affida.
Tra mistero e un senso di attesa la profondità e delicatezza dei versi aiutano a ritrovare quel benessere interiore che giunge anche al corpo, donando calore e leggerezza, quasi una sorta di rinascita per quel senso di speranza che affiora in un’ottica di visione universale dove i limiti sono superarti. Così vi è la possibilità di affidarsi avvertendo che le separazioni, le differenze tra il proprio mondo e quello degli altri sono solo apparenti, compreso quanto oggettivamente accade, poiché in questo tempo ogni incontro, confronto diventa arricchimento e apertura ad una nuova visione di sé, a partire dal credere al proprio destino e/o vocazione in virtù del fatto che si è scintille di Anime chiamate a ritrovarsi.
Entro quei sentieri ora luminosi, ora bui la poesia nell’atto dello scrivere accompagna a ripensare gli aspetti più profondi di stati d’animo che si risvegliano e a cui dare riparo e ascolto per elevarli oltre questo tempo verso la catarsi del cuore. Il mondo interiore in cui si annidano gioie e attese, nostalgie e dubbi, ma anche rinunce e dolori, trova nella poesia un canale privilegiato senza che il pensiero razionale perda il proprio valore, poiché ogni parola porta con sé una propria storia. Carla Cenci sa come far parlare di luce sottile i suoi versi che diventano carezze per il cuore nei sentieri della sera.
Carla Cenci nel suo percorso di poetessa e autrice si è dedicata con passione e impegno alla vita culturale della città e collabora con i suoi articoli e recensioni per diverse riviste. Precedente a questa opera poetica “L’Angelo altrove” è il suo libro “Immagine e visione” (Universitalia, 2014) dedicato alla comunicazione visuale di cui si occupa come studiosa. Ha ottenuto importanti riconoscimenti letterari e diverse sue liriche sono pubblicate in sillogi e riviste.
All’evento è presente Giuseppe Cerbino curatore della collana Lepisma Florema per la casa editrice Controluna. Figura di spicco nel panorama della poesia, Cerbino è attivo nell’organizzazione e presentazione di incontri anche online come il progetto riferito al programma “La parola da casa”, dedicato alla poesia e ai poeti. Cerbino inoltre è molto attento agli autori che si avvicinano alla poesia ed infatti è grazie a lui che stanno emergendo nuovi talenti da lui scoperti, che propone alla casa editrice Controluna. A chiusura dell’incontro vi sarà un brindisi insieme all’autrice.
Per partecipare all’evento è necessario prenotarsi scrivendo al seguente indirizzo E-mail: artesempione@gmail.com o telefonando al numero 320/8787559.
SILVANA LAZZARINO
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