educazione
Felicia Butera

I limiti dell’individuo sono le sue esigenze” assioma di S. Benemeglio

Tutta la vita è una questione di cervello: L’Educazione e La Gentilezza. L’emergenza Covid-19 ha messo a rischio il diritto all’istruzione di tanti bambini ed adolescenti e di conseguenza il loro futuro. L’Educazione è la chiave per interrompere la trasmissione della povertà tra le generazioni e la Gentilezza è la condizione essenziale dell’Innovazione e dell’Inclusività.

Essere gentili conviene. La Gentilezza non è una prescrizione etica, ci sarà un nuovo ruolo aziendale sull’efficacia del “Manager Gentile”, del valore dell’ascolto e del mantenere una dieta per tutta la vita, facendo anche la diversità. Gentilezza è anche catalizzatore delle potenzialità ideative ed ingrediente indispensabile delle Smart Leadership. Tutti gli esseri umani sono dotati di facoltà di apprendimento e creatività potenzialmente illimitate. Il cervello e la memoria possono con delle semplici tecniche amplificare il nostro potenziale sia mnemonico che creativo. Per sostenere chi combatte tutti i giorni con una dieta e con il controllo di sé stessi: le barriere culturali, la burocrazia, la difficoltà e la scarsa conoscenza. La diversità è essere libere di esprimersi sempre come nello sport.

Con l’analisi finale del processo di autostima e dipendenza affettiva attraverso l’ascolto delle restrizioni da parte dei lettori, con la messa in evidenza: #IamRemarkable è un’iniziativa nata all’interno di Google volta a promuovere la capacità di parlare apertamente dei propri successi, nell’ambiente di lavoro e non solo. L’iniziativa offre ai partecipanti gli strumenti per promuovere sé stessi di fronte a colleghi e manager rompendo certe regole di modestia che limitano alcuni, ma è utile anche a chi non ha difficoltà a far valere il proprio valore ma potrebbe sottostimare le difficoltà che gli altri incontrano in tal senso.

L’idea in quest’articolo è quella di poter iniziare un percorso da politico per il sociale come editrice, ho preso un impegno con me stessa e con i miei “social friends”, vorrò scrivere e leggere di autori di libri, iniziando da un omonimo di mio padre: Salvatore Butera.

La Biblioteca dei Palermitani: a casa di Salvatore Butera come al Polivalente di Riesi intitolata a Gaetano Butera medaglia d’Oro al valor militare per “La Guerra della Resistenza”. Curiosa di visitare la biblioteca del Butera, oltre seimila volumi, e la copiosa collezione di cd di musica classica composta dai maggiori autori a cominciare dal preferito Brahms, sotto l’occhio vigile del trisavolo Andrea Butera, musicista palermitano vissuto tra il 1822 ed il 1862… come il quadro del nostro socialista Giuseppe Butera, ancora custode come nella prima segreteria politica del social-comunismo, con 350 iscritti:

<...di cui più di cento anni fa, mise a soqquadro Riesi, la sera del 27 Luglio 1914 alle ore 23:30, il lunedì di San Giuseppe, allorché aveva costretto la banda musicale a cambiare concerto di arie di opere classiche con le note orecchiabili e festose dell’Inno dei lavoratori: Sù! Fratelli sù! Compagne su! Venite in fitta schiera! Sulla libera bandiera, splende il sol dell’avvenir… squilli di tromba echeggiano in quella notte stellata di fine luglio, quando il sole è già entrato nel segno del Leone, ma è musica di morte, sono note a cui fanno riscontro colpi di moschetto, di rivoltella, grida di feriti e moribondi difronte la Basilica della Madrice, dove la Madonna ed il Bimbo Gesù mostrano le catene spezzate di alcuni prigionieri palermitani condannati a morte. Catene che il Socialista Giuseppe Butera vuole spezzare ai suoi contadini ed artigiani in uno strano tentativo di rivolta, contro tutti, contro il governo, contro la truppa, contro le forze dell’ordine, sull’esempio dei “Fatti di Ancona” passati alla Storia come “La Settimana Rossa”.

Ed i contadini stretti ed angosciati, nella stanza fuligginosa della sede dell’Unione, in piazza, sognano ad occhi aperti di terre da spartire, di lavoro, di pane e lavoro, di mogli e figli allegri e soddisfatti…Il Butera ha dichiarato di far scoppiare la rivolta partendo da Riesi, da un profondo Sud, per tutto il circondario e quindi per tutta la Sicilia, mentre suonavano un concerto musicale in quella piazza Garibaldi, spalleggiato da oltre 300 socialisti, proclamavano “La Repubblica di Riesi”. In una sala del tribunale trovarono insieme a carte ed alcune armi, un reperto davvero originale: una rossa bandiera in cui al centro era scritto “Repubblica di Riesi”, tolto dal pennone del campanile della chiesa Madrice, dove aveva continuato a sventolare nella notte del 27 luglio e nella giornata del 28, solo il Butera, si era reso irreperibile, forse nascosto a Palermo. Nel 1924 con il Fascismo sarà rinchiuso all’Ucciardone di Palermo e dopo qualche mese moriva nella sua residenza a Riesi, sulla sua lapida veniva inciso la falce ed il martello e la scritta: “Giuseppe Butera martire politico”, scalpellato dai fascisti subito dopo…>.

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Felicia Butera

Di cui leggevo essere il riflesso nello spessore intellettuale e nella lucidità di pensiero di questo economista e letterato, con la passione sulle condizioni della Sicilia e del Sud. Gli ultimi 60 anni di storia siciliana li ha vissuti intensamente da osservatori come il servizio studi del Banco, di cui è stato per un lungo periodo guida ed anima, e la presidenza della Regione nel ruolo di ascoltato consigliere di Piersanti Mattarella, fratello del nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in una fase tra le più significative per la politica, la società, le riforme e lo sviluppo regionale.

L’avv. Salvatore Butera con Laurea in Legge e tesi di Diritto Pubblico dell’Economia, già direttore centrale del Banco di Sicilia, oggi dinamico ottuagenario che si distingue per affabilità e ricercata eleganza. La Biblioteca Butera, vanta di importanti volumi come: I tre libri di “Keynes” meridiani Mondadori, “Machiavelli e l’Italia” di Alberto Asor Rosa, edizioni Einaudi. “La felicità di far libri ovvero Leonardo Sciascia scrittore-editore” per i tipi della casa editrice Sellerio. Sono due delle 84 introvabili opere stampate dal giovane intellettuale liberale antifascista ed editore Piero Gobetti: “Popolarismo e fascismo” e “Pensiero antifascista” di don Luigi Sturzo. Poi, del medesimo autore già segretario politico del Ppi, “Dall’Idea del fatto” acquistata a Milano il 12 maggio 1921, come si ricava da un appunto vergato dal padre di Butera. L’avvocato e bancario Andrea.

Trattasi da una prima edizione pubblicata da Ferrari di Roma, con stilizzato in copertina un labile scudo crociato, il simbolo in embrione della futura Dc. “Diritti di Libertà” di Francesco Ruffini, testo stampato nel 1926; il romanzo di Luigi Pirandello “Suo marito”, un’edizione del 1911, della casa editrice Quattrini di Firenze; il grosso volume “Americana. Raccolti di narratori” di Elio Vittorini, pubblicato da Bompiani nel 1947. Lo stesso editore che stamperà, sei anni dopo, “I racconti” di Alberto Moravia. Nel percorso tra i libri s’intravede una vetrina con riviste e periodici contenenti i suoi numerosi articoli e i libri di cui è autore.

Tra le sue pubblicazioni più conosciute: “L’Utopia meridionale” edizione Palumbo, “Aspetti e tendenze dell’economia siciliana” edito da Il Mulino. “L’Isola difficile. Sicilia e siciliani dai fasci al dopoguerra” stampato dalla Rubbettino, “La città sconosciuta”, Kalòs editore, “Regionalismo siciliano e problemi del mezzogiorno” edito da Giuffrè, “Il segno giusto”, omaggio a Piersanti Mattarella e, infine, “La Sicilia che non c’è” edito da Torri del Vento. Altri libri di Giustino Fortunato, Francesco S. Nitti, Gaetano Salvemini, Napoleone Colajanni, Antonio Gramsci, Guido Dorso, Pasquale Saraceno e Rosario Villari.

A parte la straordinaria raccolta di libri d’arte, intere collezioni editoriali: quasi tutti volumetti con copertine blu della Sellerio ma anche volumi gialli della collana dei classici della cultura siciliana, diretta da Sciascia e stampati nel 1967 dalla Regione siciliana (Butera era nel comitato di redazione). E poi tutte le opere di Georges Simenon, però, senza Maigret, almeno 300 testi della Adelphi di autori come Benedetto Croce, Elias Canetti, Simeone Weil e Montale, Calvino, Camilleri, Consolo, Balzac, tutte le pubblicazioni di e su Idro Montanelli, i famosi “Coralli” della Einaudi.

Di Sciascia non manca proprio nulla. L’avv. Butera è orgoglioso di possedere dello scrittore di Racalmuto, quasi tutte le prime edizioni. Di Giuseppe Tomasi di Lampedusa vanta la prima edizione del “Gattopardo” con una dedica, del 2005, di Inge Feltrinelli. Dello scrittore Giorgio Bassani conserva, invece, il romanzo “Il giardino dei Finzi Contini”, una elegante prima edizione del 1962. Per concludere l’avv. Butera rivela di possedere tre edizioni dell’Ulisse di James Joyce, nelle edizioni Einaudi tradotte da Gianni Celati, e una prima edizione del 1960, della medesima opera nella collana “Medusa” della Mondadori, tradotta da Giulio De Angelis.

Anche per Salvatore Butera circondato da apprezzabili volumi, vale, dunque l’aforisma dello scrittore Jules Renard: “Quando penso a tutti i libri che mi restano ancora da leggere, ho la certezza di essere ancora felice”. Concordo, un duro colpo per i pessimisti. Il suo talento è indispensabile. E’ indispensabile disciplinarlo e il Butera lo ha trovato con stile, pazienza e nel suo patrimonio genetico, così come per la sua biblioteca. Mi piace l’impressione di quello che scrive. Capacità di mantenere un rapporto con l’intelletto e con il cambiamento. Apprezzato ed appassionato ai temi trattati. La biblioteca aggancia ancor di più i suoi lettori. Nella narrazione notiamo le tecniche espressive a lui somiglianti, con l’unicità e originalità descrittiva del pensiero dell’Economo e Letterato Salvatore Butera.

E per delle scintillanti vacanze vi consiglio di mettere sotto l’albero un buon Telescopio, visitando un affascinante cielo stellato mescolato ai bagliori delle luci del Globo nella splendida regione di formazione stellare NGC 2264, un’area di cielo che si trova a circa 2600 anni luce dalla Terra, che include le scintillanti lucine blu dell’ammasso stellare Albero di Natale… A presto my friends!

FELICIA ISABELLA BUTERA

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