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Felicia Isabella Butera

Nella mia località Riesi un paese in provincia di Caltanissetta nel 1914 nel territorio del regno d’Italia dei Savoia ma nel feudo dei Principi di Butera un anarchico con 350 iscritti al social comunismo di nome Giuseppe Butera proclamava nel giorno della festa di san Giuseppe compatrono della località nella notte tra il 28 e il 29 Luglio “La Repubblica di Riesi” innalzando sul campanile della chiesa Madrice una bandiera giallorossa con la trinacria e la scritta “La Repubblica di Riesi”.

I quotidiani del tempo riportarono tale evento, non riconosciuto successivamente dal regno d’Italia. Oggi avendo studiato e riconosciuto i moti carbonari, la rivoluzione francese e quanto la storia scrive, possiamo dire di aver anticipato di quasi un trentennio il futuro dell’Italia. Il 2 Giugno 1946 le donne italiane votarono per la prima volta. Oggi una donna Premier è a capo del nostro Governo: Giorgia Meloni.

Alcuni raccontano che era stato vietato mettere anche il rossetto per non sporcare la scheda, ironico a raccontarsi. Sulle donne si legge che all’assemblea costituente si dovevano decidere molte questioni riguardo le donne, per esempio che entrassero in magistratura. In quell’occasione Giovanni Leone che poi divenne Presidente della Repubblica – disse che le giudici potevano intervenire in ambiti adatti alla sensibilità femminile, come i tribunali dei minori, ma contrario a farle partecipare a livelli più alti, come la Corte di Cassazione, perché lì occorreva una capacità di ragionamento astratto, difficile per una donna.

Questo sembra dirci quanto il Paese fosse diverso da oggi, sostenerlo oggi ci lascerebbe sbalorditi. Anche oggi in tempo di Covid abbiamo delle ingiustizie che ci lasceranno altrettanto sbalorditi tra qualche ventennio. Un po’ di tempo fa chiedevo un aiuto mediatico per un incidente di percorso avvenuto in un ospedale, oggi mi chiedo quanti come me hanno bisogno dello stesso aiuto dopo il Covid, con i propri cari rimasti soli come la mia mamma, in un mondo che affrontava una realtà sconosciuta, la pandemia…

Questa rivista mi ha dato la possibilità di trasmettere la storia, sapevo che fare il politico era un ruolo importante nella società. Non a caso molte testimonianze vengono censurate, però pensare di divenire un personaggio importante nella politica era un mio desiderio, appunto per la storia che segnava il mio percorso di vita, dall’impero greco al medioevo ai primi del novecento ad oggi.

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Felicia Isabella Butera

Stiamo vivendo in un mondo dove le regole per diventare famoso sono cambiate, scrivere la verità ed i pareri o i consigli per coloro che gradiscono i miei articoli, un po’ è come fare quella politica che mi è stata negata. Sono stata una bambina ed una ragazza diligente amante della lettura e della storia, mi sono dedicata alla politica positiva, ma ciò che rimane è come un broglio iniziato e che lo rimarrà per sempre, molti cambiamenti politici, sono lo specchio della politica ma di quella politica che iniziata con un broglio dal 1946 e per sempre farà brogli…

Spero nel nostro futuro i tempi siano ricordati per cose più importanti, sembra che la storia non la conosca più nessuno e che i nomi importanti siano ricordati solo per scannarsi. Nella mia località, la segreteria politica della mia famiglia con un elettorato di quasi centomila voti nel mandato Cossiga-Andreotti fece eleggere un deputato l’On. Filippo Butera. Erano gli anni Novanta, oggi pur avendo vissuto un momento storico con un programma pieno di progresso economico e sociale, un pubblico pieno di giovani, che oggi a sua volta sono stati eletti, facendo della nostra piazza famosa intitolata a Giuseppe Garibaldi, del nostro paese, nuovi talenti con programmi sociali dedicati alle donne, che però non incidono più di tanto nel sentire collettivo delle italiane del 2023.

Lo scorso 2 Giugno è coinciso con l’elezione di un nuovo sindaco nella città dove vivo oggi, Taormina: all’On. Cateno De Luca facciamo le congratulazioni. Cari lettori, l’Italia è Repubblica ma il popolo vincerà quando ognuno di noi sarà libero di poter pensare, scrivere e poter realizzare il proprio sogno. My friends, i sogni son desideri… ma le risorse sprecate son dolori più crudeli.

Felicia Isabella Butera

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