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Attilio L. Vinci alla cerimonia (è il primo da destra)

Con una cerimonia solenne nel salone di rappresentanza del Piano Nobile del Palazzo del Governo, a Trapani, alla presenza delle più alte autorità, la prefetta Filippina Cocuzza ha consegnato agli insigniti al merito della Repubblica italiana le Onorificenze di Cavaliere.

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I protagonisti della cerimonia

Tra i sei nuovi “meritevoli” della provincia trapanese il nostro collaboratore Ludovico Vinci (che sui libri e sui giornali si è sempre firmato Attilio L. Vinci). Questa la motivazione per la quale il capo del Governo Mario Draghi ha proposto al Presidente della Repubblica la concessione dell’onorificenza al neo cavaliere Vinci, sancita con il DPR del 2 giugno scorso: “Il dottor Ludovico Vinci, giornalista e scrittore, marsalese di origine, nella sua cinquantennale attività di divulgatore ha promosso la Sicilia nell’aspetto culturale, antropologico, enogastronomico, ambientale ed artistico. Sedici i libri finora pubblicati con due in fase di stampa. La quasi totalità del suo lavoro l’ha svolto da volontario e a titolo gratuito a favore dei più deboli e bisognosi, con l’unico preciso compito di prestare un servizio a beneficio della popolazione e del territorio, scrivendo e pubblicando opere che promuovono persone ed ambienti, pubblicizzando eccellenze e bellezze, sia in Italia che all’estero; favorendo la formazione di una identità collettiva da parte dei siciliani; non trascurando fatti e contesti che hanno caratterizzato la sua scelta di ‘verità e legalità’. Nell’ottobre del 2021, mese della cultura italiana a New York, l’Associazione culturale ‘La Lampara’, con sede nella metropoli statunitense, gli ha conferito un Attestato di Merito per la sua promozione delle risorse italiane all’estero. Vinci si è sempre distinto per la sua disponibilità e partecipazione in attività di volontariato”.

Il commento di Attilio L. Vinci – alla prestigiosa onorificenza – che consegna a La Voce del Nisseno: “Molto onorato, e confesso: commosso. L’apogeo dell’emozione l’ha offerto Sua Eccellenza il Prefetto Cocuzza, con le sue parole forbite, istituzionalmente perfette, incisive e dense di significati valoriali. Soprattutto quando ha dichiarato che l’evento non era un semplice atto dovuto di consegna di un titolo, ma una manifestazione di alto valore che rende grandissimo merito a chi, svolgendo la sua attività, professionale ed umana, è da considerarsi un esempio. Ed ha voluto anche sottolineare la ‘rigorosissima istruttoria’, lunga e meticolosa, che ha fatto emergere una ‘degnità al cento per cento’. Dedico questo riconoscimento alla mia famiglia, a mamma Sicilia e ai corregionali e, sottolineo, ai colleghi giornalisti. Soprattutto a quelli delle periferie, che nella maggior parte dei casi lavorano per la passione di comunicare… molto lontani dalla possibilità d’essere gratificati economicamente”.

Fervidi auguri dalla nostra testata giornalistica e, in primis, dal direttore responsabile de La Voce del Nisseno, Michele Bruccheri.

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