ELEZIONI REGIONALI/2. Avvocato di Gela, vanta una lunga esperienza politica ed amministrativa. «Bisogna attingere i fondi europei»

Cento passi per il lavoro, l’innovazione, la dignità sociale. Cento passi per il contrasto alla povertà. Cento passi per una nuova accoglienza. Cento passi per il turismo e la cultura. Cento passi per una Sicilia che sia veramente centro del Mediterraneo. Cento passi per la Regione Sicilia, con Paolo Cafà. Avvocato civilista di Gela, sposato e padre di due figli, vanta una lunga e qualificata esperienza politica ed amministrativa.

Candidato con la lista “Cento passi per la Sicilia – Claudio Fava presidente” mette al primo posto il lavoro. “Nella mia città, Gela, è diventato una chimera dopo la chiusura del Petrolchimico – dice Cafà -. Le nostre risposte dovranno essere in favore del lavoro. Questo è il nostro progetto. Noi siamo per il lavoro. E poi dobbiamo raggiungere un altro obiettivo per il popolo siciliano: la migliore redistribuzione della ricchezza. E coltivare la pianta della solidarietà”.

Paolo Cafà è un cultore della lettura libertaria ed è affascinato dal socialismo. Già politicamente impegnato nella sinistra, ha svolto per sedici anni la funzione di consigliere comunale a Gela: dal 1994 al 2010. Ha assunto anche altri ruoli: capogruppo consiliare, presidente del Consiglio comunale, assessore alla Solidarietà sociale. Ha una buona cultura di governo, dunque. “Mi sono sempre battuto per le fasce sociali più deboli in nome del principio della solidarietà ed ora torno ad impegnarmi per un progetto molto più ampio e sempre con finalità sociali”, asserisce il coordinatore provinciale di Sinistra Italiana, candidato con la lista “Cento passi per Fava”.

Il suo sogno è una Sinistra unita e sostenere un vero progetto di solidarietà che “punti sul lavoro – ribadisce – e sulle economie sostenibili”. “La sinistra, come la destra non sono etichette che si appiccicano con le parole ma sono anche e soprattutto comportamenti etici”, sottolinea Cafà. Gli chiediamo di spiegarci le ragioni della sua candidature per le Regionali.

“Ho un ruolo politico provinciale e regionale in Sinistra Italiana che è una delle componenti assieme ai Verdi, Articolo 1 e Rifondazione comunista – racconta -. In un primo momento Articolo 1 aveva pensato ad un proprio candidato. Infine, in base alle dinamiche interne, ha scelto di indicare me come candidato del territorio di Gela. La sinistra del quarto Polo non è assolutamente una sinistra estrema. Obiettivo comune è quello dell’abbattimento delle diseguaglianze, di una migliore redistribuzione della ricchezza. Abbiamo una proposta di governo che guarda alle fasce più deboli”.

Stenograficamente, poi, parla della sua attività politica. Della sua storia. “Ognuno di noi ha una sua storia politica. Io per tanti anni ho militato nell’area della sinistra riformista – continua l’avvocato Paolo Cafà -. Ho avuto anche un ruolo di governo e penso di avere fatto onestamente bene il mio lavoro. Parla per noi la storia. La mia è una storia di coerenza ai valori ed è talmente coerente nella misura in cui io, da assessore nella giunta Crocetta mi ponevo in contrasto con quella compagine amministrativa. Crocetta mi apparve un predicatore che predicava bene e razzolava male. Preso atto di quel comportamento politico poco coerente non ci pensai tanto ad andarmene”.

Dulcis in fundo, sollecitato su probabili progetti per il territorio, risponde: “Penso ad una agricoltura moderna. Ci sono tante terre fertili a disposizione della comunità. Esse potranno rifiorire se ci sarà sinergia tra le amministrazioni locali, provinciali e regionali, e se ci saranno le capacità di attingere ai fondi europei”.

MICHELE BRUCCHERI

 

 

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