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Daniele Territo

Chiacchierare con Daniele Territo è sempre piacevole e interessante. Poco più che ventenne, studente universitario, è il presidente del Consiglio comunale di Serradifalco. E quando venne eletto, nell’ottobre di tre anni addietro, è stato il più giovane d’Italia. Ci accumuna la passione per la letteratura, per la musica e per la politica. E al termine della nostra intervista, lineare e tranquilla, arriva la notizia più importante: “Qualora il mio partito si proponga con un progetto credibile ed una chiara visione politica di questo territorio, così come sono certo sarà, e se dovesse chiedermelo, ovviamente non potrei tirarmi indietro”.

Segretario cittadino del Partito democratico di Serradifalco, si riferisce alle probabili elezioni provinciali. Nonostante la sua giovanissima età, è sempre in prima linea per far crescere il territorio. Non è un passivo testimone, è invece un attivo protagonista. Impegnato sul fronte politico e sul versante socio-culturale. La sua stella polare è in questa frase: «Bisogna cambiare il volto della nostra terra e costruire un futuro migliore». Lui, ci mette la sua faccia, il suo entusiasmo, il suo impegno. Ecco il resoconto della nostra breve e gradevole chiacchierata.

Come procede l’attività amministrativa, presidente Territo?

Devo dire bene. L’impegno, la caparbietà, la determinazione di tutta l’Amministrazione comunale guidata dal nostro sindaco Leonardo Burgio porta a casa sempre grandi traguardi. Penso all’inaugurazione dell’aula consiliare, ai vari cantieri aperti tra cui i lavori del campo sportivo, la scuola elementare, la scuola materna, l’isolato 117, così come il project financing del Palazzetto dello Sport o la riqualificazione della Villa comunale Giudice Livatino, l’interesse per la questione ambientale… Questo dimostra che i sacrifici ripagano sempre.

Invece, la battaglia sul lago Soprano?

A seguito dell’ultimo triste episodio – l’incendio – che ha coinvolto la riserva rasandone al suolo l’intero canneto ci siamo imposti di dare una svolta a tutti i costi. Bisogna fare l’impossibile affinché la gestione passi nelle mani del nostro Comune: l’unico Ente che ha un sincero interesse politico alla vicenda. Quindi, armati di carta e penna abbiamo richiesto all’Assessorato di commissariare la riserva in forza dell’art. 18 del Decreto assessoriale che l’ha istituita.

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Il presidente Territo in un evento pubblico

La risposta sarà positiva?

Credo di sì, ce lo auspichiamo. Penso ci siano tutte le condizioni affinché questo avvenga. La Provincia, oggi Libero Consorzio, in questi anni ha dimostrato di non essere all’altezza della sfida di cui è stata incaricata, non può continuare ad essere l’ente gestore perché non vi ha nessun interesse politico a valorizzare una delle più belle ed importanti oasi naturali del centro Sicilia.

A proposito di Province. Dopo la riforma del 2015 che le abolì e ne volle il commissariamento per l’istituzione dei liberi consorzi dei comuni, pare che si faccia un passo indietro e si dovrebbe tornare all’elezione diretta del Consiglio provinciale e del presidente. Lei cosa ne pensa?

Sono stati presentati vari disegni di legge da parte di diversi deputati regionali, compresi quelli del gruppo del Partito democratico. Personalmente ho sempre creduto sia stato un errore distruggere le Province. Va bene qualsiasi riforma affinché migliorativa, in questo caso invece la storia ci racconta che quella riforma ha solamente sottratto alla politica il potere per attribuirlo a dei funzionari che nella maggior parte dei casi non conoscono nemmeno il territorio che si ritrovano a governare. Quindi, a mio avviso, ben venga il ritorno all’elezioni diretta.

Insomma torna la politica al posto della burocrazia. Lei è interessato alla vicenda?

Certamente sì, seguo da vicino le dinamiche politiche del nostro territorio e credo si arriverà in tempo a presentare un progetto politico importante per la Provincia di Caltanissetta.

Quindi mi sta dicendo, presidente Territo, che potrebbe essere uno dei candidati al Consiglio provinciale?

No, credo sia prematuro ragionare già di candidature, mi ritengo più interessato alla costruzione di un progetto serio e credibile che possa far risalire la china a questa provincia risollevandola dalla sua condizione di marginalità sociale che la vede fanalino di coda in tutte le graduatorie di benessere del Paese.

Sì, ma…

Poi, qualora il mio partito si proponga con un progetto credibile ed una chiara visione politica di questo territorio, così come sono certo sarà, e se dovesse chiedermelo, ovviamente non potrei tirarmi indietro.

MICHELE BRUCCHERI

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