Vincenza D’Esculapio
Un momento della presentazione

Emozioni, musica, eleganza, accoglienza e signorilità hanno incorniciato la presentazione dell’ultimo romanzo di Vincenza D’EsculapioLa Tenuta dei melograni” (Homo Scrivens ed. pag 210, euro 15,00). L’evento si è svolto presso la libreria IoCisto, in particolare nella piazzetta Aldo Masullo, al cospetto di un numeroso pubblico che con attenzione, dai gradini della scalinata che conduce a via Morghen che per l’occasione si è trasformata negli spalti di un teatro, ha seguito i diversi momenti.

Vincenza D’Esculapio
Vincenza D’Esculapio e Daniela Vellani

La scrittrice era visibilmente emozionata per la presentazione perché quando viene alla vita una tua creatura è sempre un momento unico e meraviglioso, e perché il giorno è coinciso col suo compleanno. L’evento, dunque, è stato anche una splendida festa da condividere con le persone care.

La D’Esculapio è stata affiancata dall’editore, Aldo Putignano che come sempre ha messo in evidenza la sua squisitezza e il suo grande spessore culturale, dalla scrittrice e giornalista Federica Flocco che con le sue parole e il suo sorriso solare ha evidenziato le doti letterarie dell’opera, dalla scrittrice Serena Venditto che con raffinatezza ha sottolineato gli aspetti storico-culturali presenti nel testo, dalla fascinosa voce recitante di Marcella Peviani che con garbo e discrezione ha letto schegge del romanzo colorandole di espressione e intensità, e infine da una meravigliosa coppia di arte e di vita,  Rosalba Spagnuolo e Francesco Cesarano che, lei col canto e lui con la chitarra, hanno incorniciato di bella musica l’evento, contribuendo ad aumentare le emozioni nei presenti.

Insomma, si è trattato di un evento sinergico, premessa della lettura di un romanzo che presenta tutte le caratteristiche di un’opera interessante, arricchente e indubbiamente bella. Dalla discussione e dalle letture sono emersi, infatti, i seguenti elementi: i diversi piani temporali su cui è impostata la storia, e la forza delle donne, la presenza di versi di Quasimodo, la cura nei dettagli frutto di una accurata ricerca e studio certosino, l’emigrazione, elementi della trama che aprono finestre sul mondo e invogliano il lettore a conoscere e ad approfondire.

Sono emerse, altresì, le descrizioni che curate nei dettagli ti consentono di vedere paesaggi, sentire sapori e profumi, di ammirare i colori della natura o entrare in modo introspettivo nell’anima dei protagonisti, in particolare delle donne che agiscono nell’intreccio con personalità e coraggio tra salotti letterari e associazioni. Ma soprattutto emerge la Sicilia in tutta la sua bellezza che grazie al mare che la circonda, è aperta ad altri mondi.

Vincenza D’Esculapio
La copertina del libro

Il fil rouge del romanzo è una antica nenia siciliana, prima performance della coppia di musicisti, che accompagna lo scorrere del tempo nella “Tenuta dei melograni”. Perché il riferimento al melograno? Ebbene, come ha spiegato l’autrice, il melograno si presta ad una molteplicità di significati: abbondanza, prosperità, nonché simbolo massonico. È dunque una metafora di un romanzo che presenta tutte le caratteristiche di un romanzo storico con un viaggio nel tempo che parte dalla Napoli imbiancata dalla neve nel 1956 e a ritroso nel tempo arriva al 1837, anno in cui la Sicilia fu flagellata dal colera.

Vincenza D’Esculapio
Un altro momento della presentazione

Ciò lo rende ancora più apprezzato e arricchente culturalmente. Inoltre come ha precisato l’autrice, pur essendo una storia autonoma, può essere anche considerato come un prequel del suo romanzo uscito nel 2019 “L’ultimo sposatore”.

L’evento si è concluso con i ringraziamenti e con l’esecuzione di un altro brano musicale che ha donato ancora emozioni e coinvolgimento.

DANIELA VELLANI

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