Peppe Cirillo è un artista vulcanico come il “suo” Vesuvio. Il cantautore napoletano ha inciso un nuovo cd. “L’equilibrista”, infatti, è il titolo del settimo cd scritto, musicato e interpretato da questo talentuoso autore partenopeo. Ed essendo un fiume in piena, mai fermo, “ho finito ed è al missaggio l’ottavo”, spiega a La Voce del Nisseno. Saranno tredici brani e l’uscita è programmata a dicembre.
Peppe Cirillo è un cantautore doc, raffinato e profondo. Con questa nuova incisione discografica ci dona ben tredici inediti, tutti in italiano. Brani che raccontano la vita. L’amore nelle varie sfaccettature. Canzoni che descrivono, “con attenta analisi – precisa –, la nostalgia, la solitudine, la passione, la gioia, le attese e l’equilibrio di cui un rapporto ha bisogno per essere sano e duraturo”. C’è già poesia sin dai titoli delle canzoni.
Fondamentalmente, “un misto fra Paolo Conte, Ivano Fossati e Fabrizio de Andrè, con piacevoli note jazz”, prosegue al nostro microfono. Un artista intenso, dunque, capace di regalare forti emozioni. Ho già avuto modo, in passato, di intervistarlo, assieme alla compagna (anche lei musicista partenopea, Arianna Morabito), trovandoli eccezionali.
Peppe Cirillo è davvero un autore fecondo. È talmente prolifico che “in solo due anni – ci dice – ho prodotto, compreso ‘L’equilibrista’, ben quattro cd, tutti da me scritti e musicati”. Ecco, quindi: ciò che scrivevo in apertura è vero. È vulcanico come il “suo” Vesuvio. E il magma è la sua musica avvolgente, i suoi testi poetici, la sua voce carezzevole.
Accenno qualcosa in merito a queste recenti tracce. Partendo da “Cammenanno”. Include dodici brani, in lingua napoletana. Rispecchiano melodie garbate di quel tempo che fu. “Sono descrizioni veritiere che sembrano passeggiate nei vicoli antichi di una Napoli che sa ancora di mare e profuma di bellezza”, racconta.
E poi c’è “Favole Tango e Bossanova”. Anche qui dodici brani inediti, “sparsi in un viaggio fra ritmi sudamericani e pop”, puntualizza Peppe Cirillo. E c’è “Sofia”. Una dedica “alla Sofia internazionale e all’amore, quello passionale, cercato, perso, immaginato, rincorso, sperato e magari trovato come quello che provo per la mia amata Arianna che non solo è mia compagna di vita, ma anche musa e percussionista che mi segue passo passo e mi incita”, sottolinea con fierezza.
“Certo la strada che ho scelto – conclude il cantautore napoletano – è quella più difficile, impervia, in salita, perché oggi si è perso, quasi del tutto, il buon gusto. Non c’è più attenzione e molto testi sono incomprensibili. Oggi si viaggia al ritmo di un solo bit sul quale, quasi sempre, si sconnette”.
MICHELE BRUCCHERI
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