vendetta
Il libro

Ciao Marco e benvenuto a “La Voce del Nisseno” (versione online). Partiamo subito dalla prima domanda. Cosa ti ha spinto ad intraprendere la carriera di scrittore?

Buongiorno Ilaria e grazie dell’invito e dello spazio che hai voluto dedicarmi. Nel mio caso (almeno per ora!) più che di “carriera” utilizzerei il termine “esperienza” di scrittore. La spinta a scrivere questo romanzo storico non nasce per caso ma deriva dalla mia passione, coltivata sin da bambino, per la storia e, in particolare, per la storia militare. Diciamo che questi sono gli argomenti che quasi esclusivamente ricerco quando mi approccio nella scelta di un testo da leggere. Dalla lettura, poi, se l’argomento lo trovo particolarmente interessante, ne discendono studi e ricerche più approfondite…

Continua…
Tale innata passione è stata determinante nella scelta di quello che avrei voluto fare da grande, ovvero il militare. Ed oggi, dopo aver frequentato l’Accademia Militare di Modena nel 1996, con mia profonda soddisfazione per essere riuscito a coronare il mio sogno, mi ritrovo ad essere un Ufficiale degli Alpini. A forza di leggere, studiare e vivere la vita come militare mi ha spinto progressivamente a voler provare anche io a scrivere un libro che trattasse naturalmente di un argomento attinente ai miei interessi. Ed eccomi qua!

Hai delle abitudini particolari durante la scrittura?
No, non direi. Purtroppo la mia vita abbastanza frenetica tra lavoro e famiglia, non mi permettono di avere degli spazi e “rituali” abituali. Pertanto non sono stato io a dovermi adattare al libro ma è stato “lui” a dover “subire” i miei tempi! Per arrivare a pubblicarlo ci ho impiegato 6 anni e mi sono trovato a scriverlo o pensarlo in qualsiasi luogo o situazione. Dall’assoluto silenzio nelle ore notturne a quando ero sulla metro per andare o tornare da lavoro, all’ambiente caotico della casa con i bambini che mi giravano intorno. Insomma, mi sarebbe piaciuto tanto poter avere delle abitudini ma non mi è stato possibile dovendomi adattare di volta in volta ai tempi e ai luoghi in cui mi trovavo.

Quale messaggio hai voluto lanciare con il tuo libro edito dalla Viola Editrice?
Diciamo che il libro contiene due messaggi fondamentali. Sulla complessità delle esistenze e sulla crudele e gelida banalità delle guerre. Nella guerra c’è poco di eroico e il più delle volte le nostre azioni o scelte non riescono ad avere impatto sugli eventi e cadranno nell’oblio.

Come mai tanti di noi, a tuo avviso, affidano la propria vita al destino?
Forse perché è più semplice molte volte non scegliere e far scegliere al caso. Certo, così facendo può andare bene ma può andare anche molto male. Nel mio caso ho preferito ricercare con tutte le mie forze di seguire i miei sogni e non lasciar fare al destino. Intraprendere la carriera militare non è stato per nulla semplice anche perché, inizialmente, non ero spalleggiato dalla mia famiglia che non era particolarmente felice di questa mia scelta. Io però ho perseverato, sudato, sofferto e dato tutto me stesso per riuscire a raggiungere il mio obiettivo. E alla fine i miei sforzi sono stati ripagati. Lasciare fare al destino la vedo una scelta di comodo o di assenza di obiettivi chiari.

Mentre scrivevi il tuo libro avevi già in mente l’opera nella sua totalità?
Assolutamente no! Il libro l’ho scoperto anche io mentre lo scrivevo. Non avevo assolutamente idea della storia, dei personaggi e degli eventi che sarebbero dovuti succedere ed è stato così fino alla chiusura del libro! È stata davvero una sensazione strana, particolare, avvincente. Era come se anche io fossi il lettore in quel momento e scoprissi di volta in volta come procedeva la storia. Non mi ero preparato una traccia a priori ma la storia si andava formando mentre la scrivevo.

Qual è il libro più bello che hai scritto fino ad oggi?
Questo perché è anche l’unico che ho scritto sinora!

Come hai scoperto la passione per la scrittura? Come l’hai coltivata?
Scrivere un libro è sempre stato un mio sogno/obiettivo. Poter lasciare una traccia di me e del mio pensiero a disposizione degli altri penso che sia una bellissima soddisfazione. Questo mio desiderio, tuttavia, non era mai riuscito a dare i suoi frutti in tutti questi anni. Era sempre mancato quello spunto che mi permettesse di iniziare a mettere nero su bianco i miei pensieri e cominciare questa avventura meravigliosa della scrittura.

Com’è cambiata la tua vita scrivendo?
La mia vita non è cambiata. Posso dire che lo scrivere, tuttavia, mi ha permesso di scoprire una potenzialità che possedevo dentro di me e che non ero mai riuscito ad esternare. Oltretutto, dalle prime impressioni che ho ricevuto dai lettori, sembra anche che sia anche riuscito ad esternarla bene!

Che sensazione si prova dopo aver pubblicato un bel libro?
Che sia bello lo lascio dire ai lettori! Il mio giudizio sarebbe di parte. È una soddisfazione piena. Quando si ha finalmente il libro tra le mani, si sfogliano le pagine, si sente l’odore della carta e si vede materialmente ciò che sino al giorno prima era stato per anni solo un arido e freddo documento elettronico, ci si sente rinati. È un po’ la sensazione che provo, da buon Alpino, ogni volta che raggiungo la vetta di una montagna. La fatica e tutto il tempo che sono stati necessari per raggiungere la cima spariscono in un attimo, come d’incanto, appena lo sguardo riesce a rimirare il panorama ed abbracciare i monti.

Sei già in attivo con la stesura di un ulteriore manoscritto?
La voglia c’è, ma attualmente quello che mi manca è il tempo e le idee. Dovrei trovare lo spunto come è successo per questo libro. Certo, una volta trovato, la strada sarebbe tutta in discesa.

Se tu potessi fare un regalo all’umanità per cosa opteresti?
Beh, la risposta in questo caso mi risulta semplice perché è contenuta nel mio libro e mai come oggi purtroppo, senza neanche volerlo, estremamente attuale: certamente la pace. È poi quel dono che ho chiesto al Signore nella dedica ai miei figli riportata ad inizio del libro.

Ci sveli due tuoi sogni nel cassetto?
Il primo sogno, che è anche quello più difficile senza ogni dubbio, è quello di essere un buon papà. Ho tre bambini piccoli e mi rendo conto che riuscire a crescere bene, secondo principi sani, di giustizia, di equità e di amore reciproco non è assolutamente facile. Se riesco a realizzare questo mio sogno potrò davvero dire di essere una persona felice.

E il secondo?
Il secondo è quello di poter viaggiare e andare a visitare tutti quei luoghi della prima e seconda guerra mondiale che leggo quotidianamente sui libri ma che non hai mai avuto la possibilità di vedere e studiare dal vivo.

Cosa bolle in pentola?
In pentola ho delle poesie, aforismi e riflessioni che ho scritto durante la mia vita e che mi piacerebbe poter arrivare a pubblicare un domani. Per ora sono troppo pochi per poterli racchiudere in un libro, pertanto bisognerà aspettare che la mia fantasia o gli eventi della mia vita mi diano l’ispirazione per poterne scrivere altri e così dare un testo più completo.

ILARIA SOLAZZO vendetta

 

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IL LIBRO

Aprile 1944. Nell’Italia occupata, le truppe nazi-fasciste si trovano a compiere l’ennesimo eccidio ai danni di civili inermi, per vendicare le azioni condotte dai partigiani della Brigata Garibaldi, operante nella zona ove sorge la Linea Gotica. Un viaggio difficile attraverso una Penisola ferita e martoriata, che porterà il protagonista a ritrovarsi di continuo sul filo tra la vita e la morte. Una sfida impari contro un nemico implacabile e contro sé stesso, alla ricerca della “giusta” vendetta, fino a che…

https://www.mondadoristore.it/Improbabile-vendetta-Marco-Lissoni/eai978883125081/

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