Il direttore Michele Bruccheri

L’EDITORIALE. La Voce del Nisseno è nato il 17 marzo 2002 e da allora ha pubblicato anche numerose monografie. Questo periodico che amate va sostenuto con costanza 

Questo giornale non è nato per caso. E ovviamente non si sopravvive per abitudine. Se La Voce del Nisseno è ancora in vita, dopo diciassette anni, come oggi, vuol dire che ci sono indubbiamente delle ragioni importanti e speciali.

 

La prima ragione è genetica. Chi dirige questo organo d’informazione, è un giornalista tenace e combattivo. Da sempre. Non fu semplice, all’inizio, quella domenica 17 marzo 2002, e nemmeno lo è stato lungo questi oltre tre lustri. Ma ce l’abbiamo fatta. Non solo diciassette anni di notizie, con La Voce del Nisseno, ma anche tanto altro. Numerose monografie, in primis. E poi, il sito web del giornale.

 

Da poco più di tre anni, inoltre, ha un nuovo look. Una piattaforma dinamica e moderna, accattivante, che piace e con garbo arriva ovunque, senza strillare. Migliaia di notizie di rilevante spessore. Ciò che pubblichiamo non è soltanto una notizia, cronaca, ma diventa – con noi – Storia. Non abbiamo paura a scriverlo: è così. Lo sosteniamo noi, ma ce lo dite anche voi, carissimi e fedeli lettori.

 

I nostri lettori, tanti, tantissimi, sono la spina dorsale del nostro periodico d’informazione. Questo giornale è figlio di un impegno serio, diuturno e costante, che conosce la giusta misura della verità. E poi sappiamo che il primario contenuto della libertà coincide con il limite. E sapersi dare un limite, è sinonimo di grande libertà.

 

La seconda ragione è culturale. Si chiama territorio. Lo raccontiamo con intelligenza e diligenza. Diamo spazio ai talenti e alle eccellenze. A coloro che sono, certamente, fiore all’occhiello del Nisseno. I nostri riflettori, spesso, sono puntati lì. Si crea una proficua sinergia con i vari protagonisti della nostra terra. Dare spazio alla cultura, anche a personaggi di chiara fama nazionale, significa crescere ulteriormente insieme. Sentire “voci” che ci arricchiscono.

 

Questa testata giornalistica, nonostante la crisi drammatica che da anni vive il nostro amato territorio, sovente mortificato, non perde contatto col corpo di una terra che, talvolta, cambia. A raccontare efficacemente il senso della democrazia e il perimetro della cittadinanza c’è una firma autorevole e prestigiosa, un saggio di nome Pasquale Petix.

 

La terza ragione è editoriale. La Voce del Nisseno è ormai da diciassette anni sul territorio. La versione cartacea, più costosa e impegnativa, promuove il territorio. Si adegua alla sfida del cambiamento. Innoviamo tecniche e linguaggi anche sul web. Su carta, a parte i principali quotidiani, anche loro in crisi, purtroppo, siamo in pochi, pochissimi. È una battaglia quotidiana, defatigante, ardua, ma è una guerra che va combattuta e vinta. Col sostegno dei nostri lettori e degli sponsor.

 

Brindiamo, dunque, oggi e spegniamo radiosamente felici la diciassettesima candelina. Questo patrimonio informativo, cartaceo ed elettronico, non va assolutamente disperso. Schiveremo gli ipocriti, rimuoveremo i veleni, sappiamo che confezionare un giornale importante ed autorevole, nonché ambizioso, come il nostro significa grande fatica, pazienza francescana, talvolta farsi anche il sangue amaro, ma il nostro impegno è e sarà camminare con forza, piedi per terra e sguardo sempre avanti.

 

Con coraggio e determinazione, La Voce del Nisseno è andato avanti in questi anni. Con il vento in poppa, nonostante insidie, crisi, ostacoli. Quel pizzico di follia che ci spinse a far nascere questa “voce” c’è ancora. Abbiamo diversi progetti in mente e prossimamente si vedrà qualche frutto.

 

Ripeto: le difficoltà e le sfide non sono mai mancate, però raccogliamo numerose soddisfazioni. Abbiamo lavorato duramente, negli anni, sempre al meglio e per il meglio. Una di queste gratificazioni, oggi, è festeggiare l’importante ricorrenza storica: i diciassette anni de La Voce del Nisseno.                       

 

Se Dio vorrà, tra tre anni, per il ventennale, organizzeremo la festa che merita questo giornale, come abbiamo già fatto per i primi dieci anni. Questo periodico che amate, va sostenuto con costanza. Come meglio si può. Ha una sua identità, riconoscibile e autorevole, ha ancora la voglia di favorire la circolazione delle idee e di raccontare la bellezza di questo nostro territorio. Questo giornale è un pezzo di storia, una storia di buon giornalismo e di grande professionalità.

 

John Fitzgerald Kennedy, in un celebre discorso, disse: «Non chiederti cosa può fare il tuo Paese per te, chiediti cosa puoi fare tu per il tuo Paese». Ecco, ciascuno di voi – lettori e potenziali inserzionisti -, ha in mano la chiave per aprire nuovi mondi. Dare un sostegno, serio e costante, significa scrivere nuove e belle pagine insieme.

 

MICHELE BRUCCHERI   

 

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