di GRAZIELLA MORREALE – L’OSPITE. Di Montedoro, insegnante in pensione, scrive al nostro giornale. In maniera acuta, analizza un aspetto molto importante e delicato. Come al solito, per farci riflettere

Siamo in zona rossa? Siamo costretti a stare in casa? Niente paura, c’è la Tv, maestra di vita e divulgatrice di cultura che ci fa compagnia! Essa, sin dalle prime ore del mattino ci accompagna con le sue notizie, a dir poco, formative, notizie che ci allietano la giornata e ci fanno ben sperare nel futuro. Gli argomenti? Stupri, furti e violenze di ogni tipo, ragazzi che, per futili motivi, si accoltellano, figli che uccidono i genitori, uomini che sopprimono le loro compagne che dicevano di amare.

Queste notizie ci vengono propinate per tutto l’arco della giornata e da tutte le reti, quasi avessero paura non parlandone, di sfigurare e di perdere ascolti. Si fa a gara a chi dà le notizie più sensazionali; ogni avvenimento si seziona, si scandaglia ogni aspetto con una dovizia di particolari davvero magistrale. Ma la grande maestra Tv non si limita a dare soltanto notizie di cronaca nera, propone anche sceneggiati che, per la maggior parte, raccontano, ad ampio spettro, il malaffare, la delinquenza, la violenza. Valorosi commissari combattono contro mafiosi e delinquenti, sparatorie e violenza vengono profuse a iosa. Che esempi di vita, di moralità e di sana convivenza per i giovani! Poi ci si scandalizza quando succedono tragedie e fatti cruenti!

Da qualche anno a questa parte è diventato di moda trasmettere in tutte le emittenti, reality, talent show musicali e programmi di cucina. Bello ascoltare musica e mangiare bene, ma che esagerazione! L’Italia pullula di cantanti e di chef e se chiediamo ai nostri ragazzi cosa vogliono fare nella vita, dicono che vogliono diventare cantanti, ballerini e apparire in tv.

E poi c’è la cultura, quanta cultura in Tv! Oggi, purtroppo, in alcuni settori della nostra società, vige un imperativo categorico che è apparire a qualsiasi costo; è per questo motivo che spesso in molte trasmissioni la volgarità, l’ignoranza e la superficialità fanno da protagoniste. Assistiamo a programmi dove uomini e donne si ingiuriano, dove ragazze in vesti succinte si dimenano davanti ad un pubblico in delirio, dove i salotti pullulano di personaggi che litigano e vengono proposti ad esempio di buon gusto che non hanno. Sono questi gli esempi che la Tv Maestra propone! Gli esempi (e sono tanti, per fortuna) di impegno sociale, scientifico, ambientale, artistico, di molti giovani e meno giovani, non vengono, mai o quasi mai, divulgati perché non fanno audience e vengono relegati in fasce orarie che oscillano dalle ventitré in poi.

Da questo stillicidio si salva soltanto qualche canale che trasmette programmi intelligenti. In essi si trattano argomenti di letteratura, di arte, di scienza, ma spesso ad ora di pranzo o in prima serata quando, per i più, l’ascolto è difficile. Per debellare l’ignoranza, però, non bastano poche e sporadiche trasmissioni! Se le reti televisive propongono un certo tipo di programmi, i telespettatori non si educheranno mai alla buona cultura che, oltre ad essere arte, scienza, letteratura, è anche spettacolo, musica e intrattenimento intelligenti. La televisione, con i suoi programmi, anziché ampliare e potenziare le conoscenze, le impoverisce.

Della cultura di alcuni italiani ci si rende conto anche, seguendo certi quiz. Se a qualcuno si chiede di scegliere tra le seguenti date: 1926 – 1980 – 1940 – 2018 per collocare l’entrata dell’Italia nella seconda guerra mondiale, il concorrente non ha dubbi, sceglie il 1926; se si chiede il nome del Presidente della Repubblica, si risponde: Renzi… L’ignoranza fa rabbrividire! Un altro grande difetto dei media è la ripetitività delle informazioni. Una notizia, di cronaca, ad esempio, viene trasmessa e commentata da tutte le reti per giorni e giorni, così anche un fatto politico o giudiziario.

Da più di un anno a questa parte, tutti i telegiornali ed i programmi di intrattenimento politico, parlano soltanto e, a parer mio, ossessivamente, di Covid e di vaccini come se esistesse soltanto questo problema. Capisco che sia una gravissima tragedia, però ritengo sia inutile parlarne continuamente con questo o quell’altro specialista per sentire le stesse cose e, talvolta, pareri contrastanti che disorientano i cittadini e li costringono a sentire la spada di Damocle sempre sulle loro teste! Sappiamo ormai tutti quali sono i problemi legati a questa pandemia e sentirne parlare in continuazione diventa una tortura.

Informare è giusto, ma non in modo così aberrante. Da quando questa pandemia ci ha colpito, è calato il silenzio su ciò che accade nel resto del mondo. I media, mentre prima della pandemia ne parlavano continuamente, adesso non ne parlano quasi più; la situazione siriana, libica, ucraina, sembra non interessare più al nostro giornalismo! La pandemia, purtroppo, oltre ad isolarci dai nostri affetti, ci ha anche isolati dal resto del mondo, quel mondo di cui siamo parte integrante ed operante. Che tristezza!

GRAZIELLA MORREALE

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