Sabina Scherlippens è una poetessa delicata e profonda. Sobria e discreta. Tempo addietro aveva scritto un’epistola alla Casa Reale del Belgio. Ed ecco, in esclusiva per i lettori de La Voce del Nisseno, la risposta (tradotta) firmata dall’ambasciatrice Machteld, segretario di Sua Maestà la Regina.

“Sua Maestà la Regina – inizia la risposta – mi ha chiesto di comunicarle di aver ricevuto la sua lettera e il libro di poesie ‘Sull’iride della speranza’. La Regina ha gradito la sua lettera ed è rimasta molto commossa dalla sua particolare storia di vita”.

Sabina Scherlippens

“Il suo impegno sociale e la dedizione per i bambini di Muhanga – prosegue il documento – l’hanno profondamente colpita. Sua Maestà leggerà con interesse le sue poesie e le augura tutto il meglio per il futuro”. Nella parte finale della lettera, i saluti. È certamente per la destinataria, Sabina Scherlippens, una grande gioia ricevere quelle parole – belle e semplici – dalla Regina del Belgio.

Il nome intero della brava, sensibile e apprezzata poetessa è Sabina Celestina Rina Scherlippens. È della classe 1959 ed è nata proprio in Belgio, nella Fiandra orientale. Ma ha vissuto a Bruxelles. Ha compiuto studi professionali ed ha lavorato, nella capitale belga, come segretaria. Poi, nel lontano 1986 si trasferisce a Serradifalco, nel Nisseno.

Sabina Scherlippens e Michele Bruccheri

Lascia alle spalle, dunque, la realtà giovanile e inizia un nuovo percorso esistenziale. Incomincia a vivere in un ambiente diverso per usi e costumi. Al di là della sua figura delicata e minuta, avvolta indubbiamente di serena umiltà, si cela un turbinio di sensazioni che – nel tempo – hanno preso forma di parole e versi nel linguaggio dei sentimenti, espresso in un italiano perfetto, limpido, intenso, composto, pur essendo – come abbiamo vagamente accennato prima – di madre lingua Fiamminga. È sposata e madre di due figlie.

Poco più di tre lustri addietro (siamo nel 2005), subisce purtroppo un grave infortunio e per tanti mesi rimane a letto. In quel momento particolare della sua vita, inizia a scrivere poesie. “Per dimenticare i forti dolori”, ha spesso dichiarato. E da quel preciso istante, incomincia per lei un lungo percorso “di dolori fisici, ma anche il dolore dell’anima”.

Tuttavia, grazie alla potenza della poesia trova la forza di reagire alle tristi vicende che segnano, inevitabilmente, i passaggi dell’esistenza. Ha saputo, di fatto, esprimere tutta la forza possibile con le parole della poesia, “diventando messaggio di speranza per gli altri”. Come ammette lei stessa, scrivere “è uscire dall’oscuro mondo reale e penetrare l’ignoto, per ricercare continuamente quello spiraglio di luce che fa rivivere emozioni, sogni, speranze e anche dolori”.

Una copiosa produzione lirica, quindi. Molte delle sue poesie trattano temi di attualità. Scrive con profondità e semplicità. I suoi versi piacciono oltremodo. Ha poi tradotto numerose delle sue poesie in inglese, alcune in fiammingo e francese. Una poetessa dal respiro internazionale. Diversi poeti le hanno dedicato una poesia e due delle sue liriche sono state tradotte – per lei – anche in lingua araba.

Esordio letterario nel 2007, con la silloge intitolata “I fiori del silenzio”. Il libro viene presentato presso la sala Don Luigi Sturzo del Comune. Un grande successo. Nel tempo, riceve diversi premi letterari, sia a livello nazionale sia a livello internazionale. Frequenti gli incontri di solidarietà, partecipandovi sempre da protagonista.

Due anni addietro (nel 2019), pubblica il secondo volume di poesie. Anche “Sull’iride della speranza” ottiene un bagno di folla, presso la sala Don Sturzo, e un crescente apprezzamento da parte dei lettori. Il libro, Sabina Scherlippens, lo dedica “a tutti i bambini del mondo, in modo particolare ai bambini di Muhanga, un villaggio nella foresta del Nord Kivu (RDC)”. A microfoni spenti, l’autrice esterna un pizzico di amarezza e delusione “per la poca collaborazione del paese”. Infatti, il suo sogno era poter donare di più (“si è realizzato grazie all’aiuto di amici di fuori”).

In quello che fa, sempre, Sabina Scherlippens sogna di poter dare “una goccia d’amore nell’oceano della vita”. Nel suo piccolo, ha reso felici alcuni bambini, nonché due organismi di solidarietà, devolvendo il ricavato del suo lavoro editoriale in beneficienza. Per motivi di salute, la poetessa è isolata dalla vita sociale. Ma ricevere quella storica lettera di apprezzamento dalla Casa Reale del Belgio, non solo le ha donato una grande emozione, ma la ripaga di tanti e immani sacrifici. Una carezza alla sua anima delicata. Ne siamo sicuri. Brava Sabina!

MICHELE BRUCCHERI  

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