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Santa Caterina Villarmosa in zona rossa da domenica 2 maggio e sino a mercoledì 12 maggio. È stata appena firmata l’ordinanza dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci. Ne dà notizia il sindaco Giuseppe Ippolito. Gli altri paesi del Nisseno sono, attualmente, Serradifalco (sino al 12), Mussomeli e Marianopoli (sino al 5 maggio).

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Il sindaco Giuseppe Ippolito

Un provvedimento che si è reso necessario per contrastare il contagio da Covid-19. Ovviamente, la zona rossa limita fortemente gli spostamenti. Ecco nel dettaglio ciò che è consentito: spostamenti per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità (anche verso un’altra Regione o Provincia autonoma); il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, compreso il rientro nelle “seconde case” ubicate dentro e fuori regione.

Ed ancora, “gli spostamenti per far visita ad amici o parenti autosufficienti e, in generale, tutti gli spostamenti verso abitazioni private abitate diverse dalla propria non dovuti a motivi di lavoro, necessità o salute sono invece vietati”. Sarà, tuttavia, obbligatoria l’autocertificazione, da portare con sé.

Per quanto concerne l’attività motoria, “è consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie. È altresì consentito lo svolgimento di attività sportiva esclusivamente all’aperto e in forma individuale. Stop invece a palestre e piscine”.

In merito a bar e ristoranti, nella zona rossa è sempre vietato consumare cibi e bevande al proprio interno. Il provvedimento è esteso anche ad altre attività di ristorazione (pasticcerie e gelaterie), precisa l’ordinanza. “Dalle ore 5 alle ore 22 è consentita la vendita con asporto di cibi e bevande, come segue: dalle 5 alle 18.00, senza restrizioni; dalle 18 alle 22, è vietata ai soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina (e altri esercizi simili)”.

È consentita la consegna a domicilio, senza limiti di orario, ma deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti. È consentita, senza limiti di orario, anche la consumazione di cibi e bevande all’interno degli alberghi e delle altre attività ricettive, “per i soli clienti ivi alloggiati”.

Per quanto concerne i negozi, resteranno chiusi quelli che si occupano di servizi alla persona come parrucchieri, barbieri e centri estetici. È consentita l’apertura di tutte le attività manifatturiere ed artigianali. Infine, un passaggio – a nostro avviso controverso: le scuole restano aperte.

MICHELE BRUCCHERI

 

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