Incontro culturale, oggi pomeriggio, a Serradifalco. Alle ore 17.30, infatti, presso Palazzo Mifsud (via Duca) si terrà un meeting dal titolo “Fede e Chiesa nella realtà delle zolfare”. Introdurrà i lavori il professor Pasquale Petix, rettore della Luse (assieme all’Auser locale promuove l’appuntamento), mentre a relazionare sarà il dottor Filippo Falcone (storico).
“È ancora forte il segno lasciato dalle miniere? La provincia di Caltanissetta agli inizi del XIX rappresentava il centro mondiale dello zolfo. Quanto è rimasto nella memoria collettiva di quel capitale culturale? Si può dire che ‘quella realtà’ ha cercato di sopravvivere grazie alla letteratura, ai musei, alla religione, al folklore”, spiega al nostro microfono il professor Pasquale Petix.
“Tuttavia – prosegue il rettore della Luse – alle nuove generazioni non sono stati consegnati quegli strumenti cognitivi ed emotivi utili a comprendere quanta sofferenza si trovava nelle miniere e quanto fosse difficile vivere nei paesi delle zolfare. A questo proposito non sarebbe esagerato proporre agli alunni – in rapporto ai diversi gradi della scuola – di rifare il cammino che ogni santo giorno dovevano fare i minatori”.
“Scoprirebbero, per esempio, che le diverse strazzere sono contrappuntate da tante ‘cappelline votive’ dove i minatori si fermavano un attimo per consegnare – a chi poteva davvero capire – le loro preoccupazioni, le paure e anche la fame. Eppure li surfara – da una certa parte della Chiesa – vennero bollati come indegni. Venivano considerati prossimi ‘al diavolo’ solo perché scavavano nelle viscere della terra per portare alla luce lo zolfo ‘l’oro del diavolo’ e pertanto non degni di partecipare alla vita religiosa”, conclude.
Su questa pagina della storia locale, nel pomeriggio odierno (ore 17.30), la Luse dedica un incontro che sarà indubbiamente interessante.
MICHELE BRUCCHERI
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SOMMATINO, UNA RICCA BIBLIOGRAFIA A FIRMA DI FILIPPO FALCONE
