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Assemblea regionale siciliana

Sono sei i candidati alla carica di Presidente della Regione Sicilia. Quasi novecento, invece, coloro che concorrono per conquistare un seggio da deputato regionale (da novanta, ora sono settanta gli scranni di Sala d’Ercole, ndr). I siciliani chiamati alle urne, domani, sono poco più di quattro milioni e seicentomila elettori (per l’esattezza sono 4.606.564: 2.369.395 femmine e 2.237.169 maschi).

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Assemblea regionale siciliana

Sono sei i candidati alla carica di Presidente della Regione Sicilia, domani. Si tratta di Renato Schifani, Caterina Chinnici, Nuccio Di Paola, Cateno De Luca, Eliana Esposito e Gaetano Armao. Uno di loro, dunque, sarà eletto Governatore. L’uscente di Palazzo d’Orleans è Nello Musumeci.

Domani, per tutta la giornata (dalle ore 7 alle ore 23), si svolgeranno le operazioni di voto. Chi andrà al seggio elettorale, potrà ritirare tre schede (in Sicilia): una di colore rosa per Camera, una di colore gialla per il Senato e una di colore verde per le Regionali. Per il rinnovo dell’Ars c’è – se si vuole – il voto disgiunto. Cioè: si può votare un candidato presidente e scrivere sulla scheda il nome di un candidato deputato di un altro schieramento. Con la scheda verde delle elezioni regionali l’elettore siciliano dispone di due voti: un voto per la scelta della lista regionale, il cui capolista è candidato alla carica di Presidente della Regione; uno voto per la scelta della lista provinciale e in questo caso si può esprimere la preferenza per uno dei candidati alla carica di deputato regionale.

Lo scrutinio delle schede delle elezioni regionali nelle 5.294 sezioni siciliane, sarà effettuato lunedì 26 settembre a partire dalle ore 14. Il sistema elettorale prevede un solo turno. Verrà proclamato Presidente della Regione Sicilia il candidato più suffragato (a lui collegato, un listino con sei candidati – una lista regionale bloccata, una sorta di premio di maggioranza e consentirà alla coalizione vincente di ottenere al massimo 42 seggi). Dei settanta seggi parlamentari, uno verrà assegnato (oltre a chi vincerà) al secondo più votato, dunque.

Dei settanta seggi, quindi, ne restano 62 (esclusi i sei del listino, il governatore eletto e il secondo classificato). Verranno attribuiti tramite il sistema proporzionale puro e con soglia di sbarramento che è al 5 per cento a livello regionale. Così ripartiti: 16 a Palermo, 13 a Catania, 8 a Messina, 6 ad Agrigento, 5 a Siracusa, 5 a Trapani, 4 a Ragusa, 3 a Caltanissetta e 2 ad Enna).

I risultati ufficiali saranno proclamati, infine, dagli Uffici centrali circoscrizionali, costituiti presso i Tribunali dei nove comuni capoluogo di provincia, e dall’Ufficio centrale regionale, che è costituito presso la Corte d’Appello di Palermo.

Oggi c’è il silenzio elettorale.

MICHELE BRUCCHERI

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