Il discorso di ringraziamento di Michele Bruccheri letto in chiesa, al termine della celebrazione eucaristica, officiata dall’arciprete Giovanni Galante (foto di Stefania Middione)

Noi siamo quelli della classe 1968 di Serradifalco. Siamo nati cinquant’anni fa e i residenti, ad oggi, siamo ben 95 (48 donne e 47 uomini). Di tutti questi, 54 devono ancora compiere il mezzo secolo di vita nel corso dell’anno. Abbiamo organizzato una rimpatriata che vivremo tra poco. Volevamo però dare un senso a questa importante tappa della nostra vita e la santa messa per noi è, indubbiamente, il miglior distintivo da imprimere nel cuore e nella mente. 

Ogni uomo e donna che nasce in questo mondo porta con sé una traccia di Dio. La nostra preziosa e qualificante traccia è, dunque, la fede nel Signore. Dobbiamo ringraziare Lui per ciò che siamo e per ciò che abbiamo. Abbiamo ottenuto il più bello dei regali che il Creato possa donare: la Vita. Continueremo a viverla con inesauribile amore, con contagiosa gioia e ci sforzeremo di costruire la nostra felicità.

Non ci siamo mai accontentati di ciò che siamo. Abbiamo lottato per migliorare e migliorarci. Pur tra mille difficoltà, oggi, siamo a festeggiare i nostri cinquant’anni. E’ vita che pulsa. Non perderemo mai la Speranza. Il nostro impegno è andare avanti, a testa alta. Ameremo sempre la Vita. In fondo, l’Amore è sempre ricchezza. Amare è incontrarsi e camminare insieme, quotidianamente nella stessa direzione. Come singoli e come comunità. Con gioia camminiamo insieme per altri traguardi. Per arricchire i nostri cuori e le nostre esistenze.

Infine, come ciliegina sulla torta, un fervido e sentito ringraziamento all’arciprete Giovanni Galante. Da subito ha condiviso con entusiasmo la nostra gioia di vivere questo momento spirituale. Lui ci ha visti crescere, essendo “serradifalchese” d’adozione da oltre trent’anni. E’ stato ed è nostro faro splendente, luce che guida. Grazie a lui e grazie a tutti voi, per la vostra presenza. Soprattutto grazie al Signore per ciò che ci ha dato e per ciò che ci darà.

MICHELE BRUCCHERI  

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