Pasquale Petix

di PASQUALE PETIX. La Voce del Nisseno ha aiutato le persone a riconoscersi come comunità, a mettersi in relazione e a situarsi nel mondo con la sua identità

Per un territorio la presenza di un giornale locale è molto importante, tuttavia non sempre la popolazione ne ha coscienza. Negli anni la stampa locale ha perso la sua centralità perché, sempre di più, la nostra società dà importanza ai mezzi di comunicazione che propongono immagini in tempo reale che colpiscono immediatamente la sfera emotiva, a scapito della riflessione.

La vita ormai scorre sul palcoscenico dei social e di ogni altra forma di comunicazione in grado di raggiungere in breve tempo milioni di persone. Nell’epoca monopolizzata da Facebook, Google, Instagram, Twitter l’informazione stampata ha una vita difficile. Si pensi alla caduta delle vendite dei libri con la perdita del peso culturale delle librerie. Tutti strumenti e luoghi che oggi sono diventati quasi obsoleti e che purtroppo lo saranno sempre di più per la vita delle persone e delle comunità.

Certo, la diffusione della conoscenza un tempo era affidata in buona parte alla trasmissione orale e poi scritta, oggi avviene sempre di più attraverso la comunicazione tecnologica. Questo non significa che il rapporto personale, la testimonianza diretta ovvero la comunicazione con le parole sia del tutto sparita. Mantiene sempre il suo valore però è una comunicazione meno scontata, meno automatica, meno empatica. E non siamo più sicuri se la sua valenza fondamentale sia quella di creare rapporti, trasmettere conoscenze, valori o fake news.

Comunque è un dato di fatto che sempre più ci si affida ad altre forme per comunicare e che queste nuove modalità assumono una rilevanza sempre maggiore, al punto che se un avvenimento non viene diffuso dalle tv o dai social spesso è come se non fosse mai esistito. Basterebbe da sola, questa osservazione, per rendere evidente l’importanza di un giornale come La Voce del Nisseno per una piccola comunità.

Da sedici anni, nel fornire informazioni, il giornale non ha dato solo un aiuto a conoscere meglio la realtà, ma ha aiutato le persone a riconoscersi come comunità, a mettersi in relazione con altre situazioni, a situarsi nel mondo con una propria identità.

Molte persone non ci fanno caso (o non hanno gli strumenti culturali per capire) ma oggi, sempre di più, le idee che ci formiamo sul mondo e sulla vita, dipendono dal “pensiero unico” diffuso dai sofisticati mezzi di comunicazione dei potentati economici.

Di qui l’importanza che ci siano anche mezzi di comunicazione locali, “tradizionali” per così dire, che sappiano crescere e sviluppare un pensiero critico e un’identità locale.

Un’identità libera e veritiera oltre che capace di evitare il rischio di cadere nel mero provincialismo o di rigirarsi su se stessa chiudendosi nell’egocentrismo. Un azzardo, questo, a cui stare bene attenti, per non mortificare le aspirazioni e le potenzialità di una comunità, nella consapevolezza che un’apertura all’altro è possibile quanto più chi l’attua è cosciente della propria identità e quindi non ha paura della diversità ma è disponibile a un vero incontro, aperto e propositivo.

Auguri!

PASQUALE PETIX

(Sociologo e docente universitario,

editorialista de “La Voce del Nisseno”)

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