IL GIOCO DELLA DAMA. Intanto, diventa campione provinciale di Catania. Il giocatore, nativo di Serradifalco, responsabile nel Nisseno vuole coinvolgere la scuola. Appello al sindaco Burgio

Il cammino verso il titolo di candidato Maestro di Dama, per il serradifalchese Salvatore Marchese Ragona, è ormai in discesa. Diventare, infatti, campione provinciale di Catania significa essere ad un passo dall’ottenere l’importante riconoscimento. Primo posto nel Nazionale, a Biancavilla (nel catanese), con un punteggio rotondo: dieci. Ci tiene a ringraziare solennemente il Maestro Benito Cataldi (“per la sua pazienza e costanza, per gli appunti tecnici del mistero Dama”, racconta a La Voce del Nisseno il brillante giocatore). Al nostro taccuino, poi, consegna altri due ringraziamenti: al Maestro Mario Maiello e “al grande Maestro Francesco Gitto”, tuona.

 

Il quasi cinquantenne giocatore di Dama, di Serradifalco, a Biancavilla su sei partite ne ha vinte quattro e pareggiate due. Difendendo i colori sociali della Svalves Etneo (Catania), società che ha fondato. È stato lui il creatore del Circolo che fa capo alla Federazione Italiana Dama, riconosciuta direttamente dal Coni. Dopo aver conseguito, nei mesi scorsi, il titolo per far parte nella categoria Nazionale, a Palermo, ora si sta battendo come un leone per raggiungere un’al-tra meta, importante e prestigiosa: cioè quella di diventare candidato Maestro.

 

Ormai ha vinto parecchi premi, in lungo e in largo. Ma non demorde. La passione per il gioco della Dama è fortissima e vuole salire tutti i gradini per migliorare la sua posizione sportiva. Tra i suoi nobili propositi, c’è quello di fondare a Serradifalco, suo paese d’origine, un Circolo di Dama. Tra l’altro, lui è già responsabile provinciale nel Nisseno della Federazione Italiana Dama. Esorta, dalle colonne del nostro giornale, l’Amministrazione comunale a dargli una mano. Individuando, magari, una sede dove riunirsi i soci e dove organizzare tornei. Conosciuto e con una miriade di contatti, è in grado di coinvolgere, sistematicamente e periodicamente, decine e decine di giocatori. Tornei nella nostra zona, con una buona visibilità mediatica e un ritorno economico.

 

Salvatore Marchese Ragona, infine, vorrebbe coinvolgere attivamente anche il mondo della scuola. «Partendo dalle scuole medie», anticipa al cronista. Il gioco della Dama dà molteplici benefici. A parte la scontata e sacrosanta verità che coltivare una passione è sempre positiva, stimola uno sviluppo cognitivo. Un gioco che apre uno sviluppo mentale, di visione. Un gioco che diventa occasione di sana crescita.  

                                                             

MICHELE BRUCCHERI     

 

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