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Katya Maniglia

Siamo nell’era del metaverso, ma rimaniamo cittadini disinformati sui diritti sociali per patologie invalidanti. Riscontriamo quotidianamente, un alto numero di persone che si rivolge a noi a cure finite, perché nessuno ha mai detto loro che avrebbero potuto presentare domanda di invalidità civile, legge 104 o indennità di accompagnamento.

Il nostro Patronato Ital è pronto ad ascoltare e dare voce ai tanti che non sanno e non conoscono i propri diritti. Rappresentiamo con grande impegno tutti i cittadini, ma dedichiamo una doverosa attenzione soprattutto ai più deboli e agli ammalati. Gli ammalati spesso sono soli, smarriti e non sempre supportati. L’ammalato, deve sapere che durante il periodo di cura per chemioterapia, ha diritto ad agevolazioni lavorative e sostegno economico per invalidità civile.

Il riconoscimento dell’indennità economica, gli consentirà di affrontare le tante spese mediche spesso costose (follow-up, esami diagnostici vari, spese di viaggio). L’ammalato non può non sapere!

Ci troviamo molto spesso ad ascoltare persone disorientate, immerse nelle terapie salvavita e inconsapevoli dei propri diritti (diritti che potrebbero quantomeno garantire la serenità economica in un periodo particolarmente drammatico della propria vita).

Ruolo del Patronato è esercitare senza scopo di lucro “un servizio di pubblica utilità” in favore dei cittadini tutti come previsto dalla legge. L’Ital, anche sulla base della legge 152 del 2001 che affida ai Patronati un ruolo di segretariato sociale, svolge attività di tutela e assistenza gratuita. Il Patronato è garante del principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione e come afferma il nostro Direttore Generale Maria Candida Imburgia, noi dobbiamo offrire tutela e assistenza sulle questioni essenziali, per la vita delle persone e aiutare a conoscere i propri diritti, al fine di creare le condizioni necessarie per vivere in una società più giusta, più equa e quindi più felice. Chiediamo maggiore supporto ai medici di famiglia, alle strutture ospedaliere e a tal proposito inseriamo la testimonianza spontanea di una persona colpita da patologia oncologica, entrata per motivi diversi nei nostri uffici. Una testimonianza molto bella per il supporto ricevuto, quanto drammatica per il periodo difficile vissuto durante il periodo delle cure

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Katya Maniglia

Ausilia, docente alle superiori racconta: ho 55 anni, sette anni fa ebbi una diagnosi di carcinoma al seno. Iniziò una fase difficile e angosciante della mia vita, che per certi versi non finirà mai, ma durante questo percorso irto di difficoltà psicologiche e logistiche, ho avuto tante benedizioni: una è il mio medico di base. Un uomo che incarna a tutto tondo la figura del caregiver, un professionista competente e attento, un essere umano che mi ha accompagnata passo dopo passo attraverso i meandri di un itinerario terapeutico complesso, lungo e gravato da un carico burocratico che non esito a definire soverchiante.

Devo all’attenzione e alla sensibilità del dottor L. l’aver potuto usufruire di tutti i sussidi che lo stato italiano mette a disposizione dei pazienti a rischio di vita, come ero io allora. Il dottor L. si fece immediatamente carico della compilazione del certificato di invalidità e mi fece ottenere in tempi rapidi, quanto mi spettava durante i lunghi mesi di chemioterapia. Lui stesso consegnò a chi si occupa di queste pratiche il mio incartamento.

Il dottor L. mi ha sostenuta e guidata nei meandri di una burocrazia ostile e non ha mai cessato di indicarmi la luce in fondo al buio del tunnel che stavo attraversando. Durante le cure oncologiche, scoprivo che molte donne non avevano minimamente ricevuto collaborazione e sostegno da parte dei loro medici curanti. Anzi molti di loro non le hanno mai informate dei loro diritti e delle prerogative che avevano durante quel difficile periodo. Mi sembra terribile questa disparità di opportunità, in un frangente tanto delicato.

Questa testimonianza, ci fa riflettere e nell’interesse dei tanti cittadini colpiti da patologie gravi, vogliamo ricordare che i nostri uffici sono a disposizione e ricevono in assoluta riservatezza, per garantire la giusta privacy così come previsto dalla carta dei diritti del malato. Nella malattia, non è insolito sperimentare vergogna e imbarazzo ed è proprio per questo motivo, che l’ammalato parallelamente alle cure, necessita essere supportato e tutelato anche nella burocrazia, guidato nelle richieste dei diritti spettanti.

Sarebbe auspicabile un supporto maggiore da parte dei medici di famiglia al fine di informare e orientare i pazienti.

L’art. 38 della Costituzione prevede: Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale. Il nostro Patronato Ital sito in Via N. Colajanni 88 a Caltanissetta, offre il giusto supporto a quanti necessitano di chiarimenti. Il servizio è gratuito.

Chiamando il nostro numero 0934 22164, vi saranno forniti anche gli indirizzi e i recapiti telefonici dei nostri uffici in provincia, per coloro i quali hanno residenza diversa da Caltanissetta. Troverete operatori pronti a rappresentarvi e farvi ottenere i diritti spettanti.

Katya Maniglia

(Responsabile provinciale Patronato Ital) 

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