raffaella carrà
Marina Visentin

Se i filosofi che nei secoli si sono arrovellati sulla questione avessero avuto la tivù, avrebbero trovato in Raffaella Carrà l’anello mancante tra gli esseri umani e la felicità. Così spontaneamente libera da giudizi e pregiudizi e aperta all’inclusività da aver acceso arcobaleni su schermi ancora tutti in bianco e nero. Così abilmente in equilibrio tra incoscienza e virtù – Tanti auguri docet – da rappresentare perfettamente il valore della medietà, uno dei fondamenti della felicità secondo la “gente più competente”.

Insieme alla condivisione, come canta in Chi l’ha detto: «Il segreto è che la luce sono quelli intorno», e qui persino Aristotele applaudirebbe. Ben prima che le Cinquanta sfumature solleticassero i desideri segreti delle donne, Raffa ha gettato i falsi pudori alle ortiche, perché «è bello far l’amore da Trieste in giù». La verità è che in ognuno di noi sonnecchia una Carrà: una sfera di gioia e sete di libertà, di immense potenzialità e capacità di relazionarsi con gli altri, di autostima e rispetto per le differenze del mondo.

Insomma proprio questioni da filosofi. Ed è una filosofa pop a svelarci la formula per far risplendere la Raffa che è in noi e trovare la strada della felicità (tàtà) al ritmo delle sue canzoni. «La mia frase preferita è: Puoi togliere tutti i fiori, ma non puoi togliere la primavera» (Raffaella Carrà).

Marina Visentin vive e lavora a Milano. Cresciuta a libri e cinema, laureata in filosofia, giornalista e scrittrice di romanzi, è autrice del bestseller Finalmente ho capito la filosofia (Vallardi). Si è sempre chiesta perché le canzoni di Raffaella non siano prescritte a livello nazionale come antidoto alla tristezza e “via giusta” per la felicità. Così, shakerando filosofi e Tuca tuca, è nato Raffasofia.

https://www.pienogiorno.it/libro/9791280229229

Ciao Marina e benvenuta su “La Voce del Nisseno”. Come mai questo titolo particolare?

Grazie a te per l’invito. “RAFFASOFIA”, ovvero la “filosofia di Raffaella Carrà” desunta dai testi delle sue canzoni. Può sembrare un’idea fin troppo ambiziosa e seria, in realtà è un divertissement, un omaggio a Raffaella e alla sua visione del mondo. Le canzonette sono spesso state considerate soltanto una manifestazione di superficialità, ma in realtà i testi delle canzoni più belle si sono sempre dimostrati capaci di raccontare il mondo e i suoi cambiamenti, in un modo a volte ben più efficace di tanti discorsi seri e seriosi. Questo è particolarmente vero se guardiamo la discografia di Raffaella: una serie di canzoni famose in tutto il mondo, capaci di parlare alle persone più diverse e di tenere insieme anche le generazioni più lontane. La filosofia rappresenta da sempre un tentativo di trovare una chiave di interpretazione del mondo, della realtà che ci circonda, di quello che siamo e di quello che vorremmo essere, dei desideri che ci muovono e dei sentimenti che ci dominano. Però è spesso stata considerata una materia fin troppo seria, pesante, difficile… ecco, uno dei motivi che mi hanno spinto a scrivere questo omaggio a Raffaella Carrà in chiave filosofica è stato il desiderio di dimostrare che si possono tenere insieme serietà e leggerezza, profondità e divertimento. Come diceva Italo Calvino, “Prendete la vita con leggerezza. Che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore».

raffaella carrà
Marina Visentin

Quando ti è giunta l’idea di realizzare questo libro sulla grande Raffaella?

L’idea iniziale non è partita da me, ma dall’editore PienoGiorno, che mi ha contattato subito dopo la scomparsa di Raffaella, a luglio dell’anno scorso. La loro proposta iniziale era stata quella di confezionare un omaggio alla Carrà raccontando la sua vita e la sua carriera. Un’idea interessante ma che si è ben presto evoluta in un qualcosa di più particolare: andare alla ricerca del segreto di Raffaella Carrà, degli ingredienti autentici del suo duraturo successo e forse anche di quella ricetta per trovare la felicità di cui lei sembrava possedere la formula, incisa nel suo sorriso, nella sua energia, nella libertà mentale di cui ha sempre dato prova.

Pedro Almodovar ha detto: “Raffaella Carrà è uno stile di vita”. Tu sei d’accordo con lui?

Assolutamente sì, uno stile di vita unico, che non per caso ha fatto innamorare uomini e donne di generazioni diverse ed entusiasmato tutta la comunità LGBTQ. Raffaella è sempre stata una donna indipendente, intimamente libera, per natura del tutto priva di pregiudizi, non poteva che diventare un’icona di libertà. Soprattutto perché non è mai salita in cattedra, non ha mai avuto la pretesa di insegnare a chicchessia qualcosa, di dare lezioni, dire agli altri come vivere, cosa pensare e come amare. Il diritto a vivere come si vuole lo ha messo in pratica per tutta la vita, senza rivendicazioni femministe, senza proclami, semplicemente vivendo in modo orgogliosamente libero, ma senza ostentazioni. La pratica della libertà come contagio di energia e allegria.

Raffaella era a conoscenza di questo tuo progetto editoriale?

Naturalmente no, essendo nato dopo la sua scomparsa. Però ho la convinzione che avrebbe potuto piacerle molto, per l’idea che mi sono fatta di lei come donna e artista curiosa e intelligente, sempre disponibile al nuovo.

raffaella carrà
La copertina del libro

Canzoni quelle della Raffa che ancora oggi fanno divertire tutti. Tu a quale sei particolarmente legata e perché?

È molto difficile sceglierne una soltanto, ma se proprio dovessi farlo sceglierei Rumore. Ha un ritmo trascinante, una vera e propria esplosione di energia vitale, e anche il testo è particolarmente interessante. Racconta di una donna in bilico, divisa tra la voglia di emanciparsi e di bastare a sé stessa e quella di rimanere nei ruoli che la società dell’epoca ancora “assegnava” alle donne. Del resto, la strada per la conquista dell’autonomia non procede in modo lineare: fragilità e passi falsi, amori sbagliati e delusioni sono moneta corrente nella vita di ogni donna. L’autonomia è una conquista, non facile né immediata ma meravigliosa una volta raggiunta. E Raffaella la racconta a modo suo in canzoni che sono entrate nell’immaginario collettivo.

Non sono presenti tutte le canzoni, fortunatamente non vi è quella dedicata a Satana. Testo discutibile soprattutto dopo la sua prematura scomparsa. Raccontaci…

No, certo, era impossibile analizzare nel libro tutte le canzoni che hanno punteggiato la sua lunga e strepitosa carriera. La canzone che si intitola “Satana” non c’è semplicemente perché non è fra le sue più belle, secondo me. Ma le polemiche sul presunto satanismo di Raffaella sono assolutamente ridicole. La canzone racconta l’innamoramento per un ragazzo bello e infido, che non rappresenta il male, ma semplicemente un uomo che potrebbe rivelarsi diverso da quello che sembra. Insomma, nulla più di una metafora per parlare di un amore sbagliato che potrebbe rivelarsi foriero di sofferenze.

Raffaella Carrà inimitabile, speciale. Dal tuo punto di vista lei cosa aveva che le altre non hanno?

Un grande e sfaccettato talento come donna di spettacolo, ma anche un mix davvero inimitabile di qualità umane: energia, intelligenza, intraprendenza, curiosità, voglia di rimettersi sempre in gioco, generosità e forza di carattere.

Un tuo sogno nel cassetto è…?

Più che un sogno nel cassetto, parlerei di un desiderio. Raffaella ha sempre creduto nel potere delle emozioni. Ecco, io vorrei conservare intatta fino all’ultimo giorno della mia vita la capacità di emozionarmi.

Progetti futuri?

Questo libro dedicato a Raffaella Carrà ha rappresentato una parentesi per me, dopo la quale sono tornata alla mia passione principale, quella per i gialli. Proprio in questi giorni sto concludendo la stesura della seconda avventura del vicequestore Giulia Ferro, già protagonista del mio ultimo romanzo, uscito l’anno scorso, Cuore di rabbia. È un personaggio a cui tengo molto, e nelle mie intenzioni questi sono solo i primi due romanzi di una serie che mi auguro lunga e capace di farsi amare dai lettori.

ILARIA SOLAZZO

LEGGI ANCHE: LAURA NOVELLO, LA SCRITTRICE PER TUTTI I BAMBINI

Sabato 14 maggio 2022 su New Radio Station
Sabato 14 maggio 2022 su New Radio Station
Articolo PrecedenteUIL PENSIONATI SICILIA, CLAUDIO BARONE ELETTO SEGRETARIO GENERALE
Articolo successivoSONO 275 I GUARITI E SONO 137 LE NUOVE INFEZIONI DA COVID-19 NEL NISSENO