Milka Gozzer
Milka Gozzer

“Le radici del muschio” è il libro d’esordio di Milka Gozzer. Un romanzo che “è la storia di un giardino molto particolare, un giardino internazionale. E chi vuole proteggerlo, non avrà vita facile”. Ha impiegato ben nove anni per scriverlo e in autunno lo presenterà. E’ scritto con intelligenza e con sensibilità. L’autrice possiede una scrittura fotografica.

Nata in Svizzera, abita a Trento. Una comune amica, giornalista e scrittrice, di Como, me la presenta e confesso di trovare una persona garbata e in gamba, volitiva e dinamica. Laureata in Lingue e Letterature moderne, con una specializzazione in Filologia e Letterature comparate ha lavorato, per oltre un decennio, come giornalista, occupandosi principalmente di problemi dell’ambiente e dei più deboli. Ma non solo. Milka Gozzer ha realizzato numerose inchieste e importanti reportage.

Ama viaggiare (“la bicicletta è un’altra mia passione”, racconta alla versione online del nostro periodico d’informazione La Voce del Nisseno). Apprezza notevolmente Jane Austen. Ha già iniziato a scrivere un altro libro. Ha pubblicato, in passato, “Voci del Territorio. Guida agli ecomusei del Trentino” (edizioni Giunti). Concordiamo un’intervista. In modo serrato e incalzante, con ritmo televisivo, nasce questa semplice e bella conversazione che regaliamo ai nostri lettori.

“Le radici del muschio” è il tuo romanzo d’esordio. Di cosa parla il libro?
E’ la storia di un giardino molto particolare, un giardino internazionale. Chi vuole proteggerlo, non avrà vita facile.

Nel finale c’è un inno di speranza, vero?
Diciamo che i buoni vincono, ma a caro prezzo!

Quanto tempo hai impiegato per scriverlo?
Nove anni.

Hai scritto, di più, di giorno o di notte?
Di giorno.

Dove l’hai presentato?
Aspetto l’autunno.

La copertina del romanzo di Milka Gozzer
La copertina del romanzo di Milka Gozzer

Chi l’ha letto, come si è espresso sul romanzo?

Tutti quelli che l’hanno letto e che conosco mi hanno detto che gli è piaciuto molto. Questo non prova necessariamente che sia un buon romanzo, ma prova sicuramente che ci sono persone gentili!

Tra i tuoi progetti, pensi di scriverne altri?
Sì, già iniziato.

Tu sei una giornalista. Di cosa ti sei occupata prevalentemente?
Mi sono occupata di molti settori: cronaca, inchieste, reportage. Ma l’impulso che mi ha sempre spinto era quello di raccontare storie, di raccontare storie di persone ad altre persone. La dimensione del romanzo, che ho approfondito anche con gli studi in letteratura, è proprio la conoscenza dell’animo umano, attraverso le storie, le esperienze. Un campo affascinante.

Professionalmente, qual è l’elogio più bello che ti hanno fatto?
Hai una scrittura fotografica.

So che hai molto viaggiato, in bicicletta. Dove sei stata, con chi e perché?
La bicicletta è un’altra mia grande passione. Pedalo da una vita, in tutti i Paesi, ho percorso molti chilometri che potrebbero coprire il giro del pianeta per più di tre volte, ma non ho ancora perso la curiosità di conoscere di pelle, da vicino, i territori, le persone. Amo la bicicletta. E’ un mezzo che avvicina, che apre orizzonti, che ti permette di respirare il mondo con semplicità. Questa conoscenza mi ha aiutato nella costruzione del mio romanzo che non a caso parla di un giardino internazionale.

Qual è il posto più bello che hai visitato?
Forse non è un luogo reale, o forse lo è. Ne ho visitati tanti. I luoghi si mescolano alle emozioni, alle sensazioni, si trasformano in un sito ideale delle idee, della mente e del cuore in cui mi ritrovo. In un certo senso, il giardino del mio romanzo è l’allegoria di questo luogo.

Mi risulta che tu abbia scritto “Voci del Territorio. Guida agli ecomusei del Trentino”. Di cosa si tratta?
Mi sono messa in cammino, per andare a vedere, parlare con le persone, percorrere il territorio e guardarlo con curiosità. La comunità stessa è l’ecomuseo.

Chi e cosa leggi, abitualmente?
Romanzi, saggi, biografie. Non ho pregiudizi, ma rispetto i classici. Jane Austen prima di tutti.

Musicalmente, che genere di musica ami ascoltare?
Pop e musica italiana.

Qual è il punto forte del tuo carattere?
Ho un forte carattere.

Qual è invece il punto debole?
Ho un carattere forte.

Quali sono i tuoi valori irrinunciabili?
Coltivare la sintonia fra il mio cuore, il mio pensiero e le mie azioni.

Credi in Dio?
L’argomento è impegnativo, soprattutto di questi tempi, perciò ti citerò il grande Woody Allen: “Credere è una parola grossa. Diciamo che lo stimo molto”.

Cosa pensi della nostra Italia?
Penso che il nostro ruolo all’interno dell’Unione Europea sia di cruciale importanza. Se non ci fosse l’Italia, il Mediterraneo bagnerebbe la Svizzera e l’Austria, circostanza che i nostri vicini di casa considererebbero sicuramente inaccettabile.

Cosa ti commuove di più?
L’amore.

E cosa ti infastidisce di più?
Il vento contrario.

Hai la possibilità di scrivere un messaggio e lanciarlo, tramite una bottiglia, a mare aperto. Quali sarebbero le tue parole?
“Le radici del muschio”, romanzo di Milka Gozzer, potete comprarlo su Amazon. Leggetelo! E amate tutti quelli che vi stanno vicino!

MICHELE BRUCCHERI

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