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La copertina del libro

Quando è nata in te la passione per la scrittura?

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Un momento pubblico

Ho sempre avuto la passione per la scrittura e la storia fin da ragazzino. Mio nonno mi raccontava le sue avventure di guerra e mio padre mi teneva buono, durante i lunghi viaggi in macchina, narrandomi le vicende degli Orazi e Curiazi o le vicende di Garibaldi. Da loro ho ereditato la passione per narrare storie che esiste da sempre. Fin da adolescente, ho iniziato a scrivere decine di romanzi ma solo un paio li ho portati a termine. Mi piace prendere uno dei tanti misteri della storia e poi immaginare una vicenda verosimile per colmare quello che nella storia rimane sconosciuto. Spesso è e rimane solo un gioco mentale in cui immagino soluzioni ai misteri esistenti. Qualche volta, si traduce in una storia più articolata che finisce sulle pagine di un romanzo.

Quando hai deciso di scrivere il libro “La borsa del Duce”?

Leggo molto, spesso saggi o romanzi storici. Qualche anno fa mi sono imbattuto nella storia di due amanti partigiani (Gianna e Neri) che parteciparono alla cattura di Mussolini e che scomparvero entrambi misteriosamente nei successivi giorni convulsi. Al momento della cattura, Mussolini aveva con sé una borsa di cuoio da cui non avrebbe mai voluto separarsi. Anche questa borsa scomparve misteriosamente e nessuno ne conosce con precisione il contenuto. Insomma, fra partigiani scomparsi e borsa dal contenuto misterioso che non si sa che fine ha fatto, ce n’era abbastanza per incuriosirmi, per spingermi a qualche ricerca ulteriore e a costruirci sopra un romanzo. Ho immaginato che al giorno d’oggi si creassero le condizioni per recuperare la borsa e che si scatenasse una guerra fra servizi segreti e loschi personaggi per impadronirsi dei segreti che contiene.

Chi ha scelto la grafica di copertina del tuo libro?

La grafica l’abbiamo scelta insieme alla Casa Editrice. La foto l’ho scelta io ma loro mi hanno consigliato e guidato e hanno aggiunto il tocco di classe della scritta “DVCE” su fondo nero.

Puoi raccontare ai nostri lettori cosa il tuo libro si prefigge come obiettivo?

L’obiettivo principale del mio libro è l’intrattenimento. Si tratta di un thriller non di un romanzo storico. Quindi lo scopo è tenere il lettore incollato alle pagine, appassionarlo e spingerlo a divorare le righe il più velocemente possibile per giungere presto a scoprire il mistero finale (ovviamente a sorpresa). Nessun intento didattico, dunque. Detto questo, il libro comunque contiene cenni a varie vicende di storia italiana, da Mussolini, a Mattei, a Majorana. Sarei deliziato se a qualche lettore venisse la curiosità e la voglia di approfondire i fatti nelle sedi e nei testi opportuni.

Quali le emozioni sopraggiunte all’atto della pubblicazione nazionale?

Quando il libro è stato pubblicato è stata una grande emozione. Ho all’attivo numerose pubblicazioni e testi scientifici ma questa volta è stata diversa. Nel campo scientifico, il tuo lavoro viene valutato da un pool di esperti (peer-review) e se ritenuto adeguato viene pubblicato senza esitazione, anche se sei sconosciuto e l’hai inviato a un editore straniero. Nel campo della narrativa mi è sembrato tutto più difficile. Mi sembra che in Italia non sia facile trovare un editore disposto a pubblicare un esordiente sconosciuto. Perciò ringrazio la Viola Editrice per avermi dato questa possibilità.

I tuoi tre scrittori preferiti chi sono?

Sarebbero ben più di tre. Comunque, se devo rimanere al campo della narrativa, direi Wilbur Smith, Ken Follett e Frederick Forsyth fra gli stranieri; Valerio Massimo Manfredi, Giulio Castelli e Guido Cervo fra gli italiani.

Sei già in opera con un nuovo libro?

Sì. Io non smetto mai di pensare e scrivere qualche altra storia. Mi sto interessando alla vicenda di un uomo che, nell’antica Roma, partecipò a due trionfi: il primo, da bambino, come schiavo davanti al carro del generale romano vincitore; il secondo, anni dopo, come generale romano lui stesso, per aver riportato un’importante vittoria sull’impero dei Parti. Anche qui, secondo me, c’è tanto materiale per accendere la fantasia e costruire un romanzo.

Se tu potessi fare un regalo all’umanità per cosa opteresti?

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La copertina del libro

Domanda impegnativa! Quando lo chiedono a Miss Italia in genere risponde: la cura del cancro, la pace nel mondo. Io cercherò di essere un po’ più articolato. Nel mio lavoro di medico vedo che troppa gente non ha accesso alle cure, anche nei Paesi cosiddetti evoluti. Ecco, io vorrei che il diritto alle cure e alla salute fosse universale. Inoltre vorrei che fosse universale anche il diritto alla libera istruzione e quindi alla cultura. Forse basterebbe garantire questi due diritti universali per giungere presto alla cura del cancro e alla pace nel mondo.

Le tre cose più importanti della tua vita quali sono?

La mia famiglia, i miei amici e il mio lavoro.

Progetti futuri?

Sono vicino all’età della pensione ma finché avrò forza, salute ed entusiasmo non ho intenzione di cambiare la mia vita. Perciò continuerò, come ho sempre fatto, con la mia attività professionale, col leggere tanti libri e con l’immaginare nuove storie che, chissà, forse diventeranno nuovi romanzi.

ILARIA SOLAZZO

Per saperne di più:

https://www.lafeltrinelli.it/borsa-del-duce-libro-giuseppe-talamonti/e/9788831250443

https://www.mondadoristore.it/La-borsa-del-Duce-giuseppe-talamonti/eai978883125044/

http://www.violaeditrice.it/authors/la-borsa-del-duce/

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