merola
La scrittrice Daniela Merola

Avete presente quando si cerca invano di rallentare la lettura delle ultime pagine di un romanzo per continuare ad assaporarlo e invece si divorano velocemente e una volta chiuso il libro si resta legati ai suoi personaggi e alle sue storie non riuscendo ad iniziarne un altro? Ebbene è proprio quello che capita leggendo “La giusta via” di Daniela Merola.

merola
La copertina del romanzo

Il romanzo, (296 pagine, pubblicato con LFAPblisher e uscito nel 2021, 16,50 euro) con prefazione di Anna Copertino, immerge subito il lettore in un’atmosfera in cui la realtà concreta e la fantasticheria si alternano in un susseguirsi di situazioni che via via che si sfogliano le pagine si fanno sempre più incalzanti e intriganti.

La protagonista si chiama Margherita e il nome non è scelto a caso perché l’atmosfera surreale che la circonda induce a provare un déjà-vu del celeberrimo romanzo di Bulgakov, tra l’altro ricordato dall’autrice in una citazione di presentazione. La sua vita si sdoppia in due dimensioni: quella del ruolo di moglie, figlia, professionista e grande competente di arte, e quella della “giusta via”, una bolla ovattata dal sapore onirico e freudiano in cui si rifugia ogni qual volta vuole sfuggire alla realtà…

“Riempiva ogni angolo del suo cervello con i pensieri più belli, con i cammini più radiosi che poteva fare nello spazio bianco” (eloquente citazione del romanzo che si legge sulla quarta di copertina).

Col marito, Augusto Francipane vive un violento e intenso rapporto di pulsioni e sentimenti contrastanti: amore, odio, passione, sesso, violenza, gelosia, tradimento, rancore, prepotenza, possesso, voglia di vendetta e morte.

Intorno a loro ruotano altri personaggi che con le loro peculiarità contribuiscono a rendere l’intreccio della trama più ricca e vivace: la madre Gemma, il ricordo ricorrente di Benedetto, il padre scomparso improvvisamente quando aveva tredici anni, l’amica Ortensia e sua figlia, i colleghi di lavoro, la misteriosa e inquietante Aquilina De Scorciatis che dà un tocco di esoterismo alla storia e l’affascinate avvocato francese Luc.

Il tutto si svolge sugli scenari di due città belle, interessanti e piene di contraddizioni, Roma e Napoli, e con riferimenti ad opere d’arte, luoghi di interesse culturale e paesaggistico che grazie alle accurate descrizioni ci si ripromette di andare a scoprire o tornare a visitare con occhi diversi.

È un romanzo che definirei piacevolmente esuberante, che si basa sulle dicotomie dell’esistenza. I forti contrasti di stati, sentimenti, desideri ne costituiscono il fil rouge.

La sensazione di beatitudine che avvolge Margherita nella “via giusta” contrasta con vissuti difficili. Come dalla migliore tradizione del linguaggio fiabesco, ogni momento di astrazione finisce sempre con una formula che si ripete per indicare che lo stato di beatitudine interiore è in contrapposizione ad uno stato di frustrazione che varia di volta in volta: dentro beata fuori decimata, segata, emarginata, emaciata, disseminata ed altro.

Come già detto, l’arte nel romanzo pullula ed è generosamente condivisa dalla Merola con dovizia. Anche dalla copertina ciò traspare. Si può infatti ammirare l’olio su tela di Giovanni Boldini “Profilo di una giovane donna”, opera che diventa anch’essa un elemento importante nel romanzo.

merola
La scrittrice Daniela Merola

Il romanzo, dove non mancano colpi di scena e misteri, è ricco: ricco di creatività, ricco di aneddoti, ricco di arte, ricco di luoghi. Anche il linguaggio, in un mondo di scrittura e lettura mordi e fuggi, è ricco e ricercato.

“La giusta via” è il secondo romanzo di Daniela Merola, poliedrica giornalista, scrittrice, presentatrice. Il suo primo lavoro è “Marta, un soffio di vita” pubblicato sempre con Lfa publisher.

DANIELA VELLANI

LEGGI ANCHE: DANIELA VELLANI, LA POETESSA CHE USA LA PAROLA COME UNA MACCHINA FOTOGRAFICA

 

Articolo PrecedenteAMIANTO NELLA METROPOLITINA DI MILANO, LA CORTE DI APPELLO ASSOLVE ELIO GAMBINI
Articolo successivoVENTISEI NUOVE GUARIGIONI E UNDICI INFEZIONI DA CORONAVIRUS NEL NISSENO