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Il dottor Luigi Gianturco

Cardiologo con la passione per la scrittura. Luigi Gianturco, 45 anni, è l’autore del libro “Sorrisi nascosti”. È la sua prima creatura letteraria. Prima di questo volume di narrativa, “pubblicavo sul blog oppure su piccole riviste o giornali dei cosiddetti trafiletti, ma nulla di davvero definibile come una pubblicazione letteraria”, racconta a La Voce del Nisseno (versione online).

Prima di dipanare la matassa, però, intendo ringraziare pubblicamente, magari senza svelare la sua identità, un carissimo amico che lavora al Nord nel settore sanitario e che mi ha messo in contatto con questo brillante autore. Ci siamo sentiti al telefono, abbiamo pianificato questa piacevole intervista: scarna, essenziale, incalzante nel ritmo (dai tempi televisivi, direi).

Luigi Gianturco, laurea con lode in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma (2003), quattro anni dopo – nel 2007, dunque – si specializza in Cardiologia con il massimo dei voti (sempre nella capitale). Due anni più tardi, nel 2009, ottiene un master di II livello in Ecocardiografia Clinica presso l’Università degli Studi di Milano. E attualmente lavora presso il Policlinico del capoluogo lombardo.

Ama una frase che condividiamo e, per noi, diventa valore aggiunto: “L’inizio della saggezza è il silenzio”. Questo cardiologo romano, ma ormai milanese per lavoro, in gioventù è stato arbitro di calcio. Chi lo conosce, dice di lui: è poliedrico e sempre alla ricerca di sfide, non riesce mai a stare fermo e senza stimoli. Eccolo al nostro microfono.

Dottor Gianturco, “Sorrisi nascosti” è un libro a sua firma: di cosa si tratta?

È un romanzo che narra le tappe di un viaggio operato dal protagonista, Camillo. Si scoprirà via via che sia un viaggio non solo lungo luoghi, ma anche esistenziale con alcuni colpi di scena da non svelare adesso ovviamente.

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La copertina del romanzo

In sincerità: questo volume è intriso di autobiografismo?

Mai svelare appieno le proprie “creature” come già detto. Posso dire che tante delle passioni di Camillo lo siano anche per l’autore, ma poi lascio all’immaginazione di ciascun lettore ricostruire nella propria testa eventuali collegamenti e retroscena.

Chi fosse interessato al libro, dove può acquistarlo?

Tutti i principali canali di acquisto sono disponibili. Magari essendo appena uscito non vi è una disponibilità immediata ovunque, ma in pochissimi giorni ordinandolo arriva. Nei prossimi mesi verrà anche prodotto in formato digitale anche se da “scrittore” io ami più la carta.

Ha fatto delle presentazioni e ne ha in programma altre?

Mi sta seguendo un ufficio stampa che sta scandendo le tappe della promozione del libro. La prima presentazione ufficiale avverrà a breve e ne seguiranno varie altre. Ovviamente per adesso devo mantenere un certo riserbo sulle date e location ufficiali per dovere di “cronaca”.

Quando ha scoperto la sua passione per la scrittura?

Da adolescente scribacchiavo delle mie sfortune e pene d’amore. Ero molto meno esuberante caratterialmente e forse un giovane d’oggi definirebbe quel Luigi uno sfigato. Poi via via c’è stata una maturazione anche attraverso l’elaborazione di ulteriori “lutti” sentimentali nonché difficoltà varie, sempre presenti, in ciascuna vita; ed in questa fase a dire il vero non scrivevo molto. Aprii poi un blog ormai più di 10 anni fa quando decisi di sfogarmi per le varie arrabbiature di quella fase ed iniziai a poco a poco a dissertare sulla vita, finché un giorno decisi di scrivere la storia di Camillo…

So che da giovane è stato arbitro di calcio. Conferma questa mia indiscrezione?

Sì, sì… e sono ancora nel mondo affascinante dell’arbitraggio come dirigente oramai e non più sui campi.

Lei ha origini romane, ma lavora a Milano. È cardiologo. Come riesce a coniugare tutto: la sua intensa attività medica e quella letteraria sono impegnative. O no?

Sì, nato a Roma dove ho vissuto i miei primi 30 anni, sono però “milanese” da 15. La mia vita è poliedricità: se non facessi 1000 cose sarei spento, morto. Coniugo infatti i vari mondi della mia vita: non soltanto la professione-passione da medico cardiologo con la passione-scrittura, ma anche l’amore per la cucina, le attività nel mondo del calcio come detto poco fa e così via. Non è facile ma si può fare: YES-I-CAN direbbero altri.

È indubbiamente interessante la sua competenza scientifica e quella umanistico-letteraria. Da piccolo voleva fare il medico o lo scrittore?

Da piccolissimo volevo fare tanti “lavori umili” poi mi subentrò l’amore per la medicina e la portai avanti. Lo scrittore “nasce” dopo.

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Il dottor Gianturco

So che ha pubblicato altro: è così?

No, questo è il mio primo “figlio”. In precedenza pubblicavo sul blog oppure su piccole riviste o giornali dei cosiddetti trafiletti, ma nulla di davvero definibile come una pubblicazione letteraria.

Mi parli un po’ di lei: quali sono i suoi tre principali vizi, se ci sono… ovviamente!

Cavoli domanda non facile… Mi faccia pensare… Potrei rispondere come George Best (booze, girls and fast cars) donne, alcol e automobili veloci, ma a parte la passione per l’universo femminile il resto mi appartiene poco.

E quindi…?!
Quindi citerei: 1) l’ordine maniacale e l’aneddoto è che una mia ex mi prendeva sempre in giro sul come disponessi in ordine gli oggetti nelle vaschette del controllo bagagli in aeroporto, dicendomi che prima o poi mi avrebbero fermato per tale motivo… successe (ride, ndr). 2) mangiarmi le unghie o toccarmi la punta del naso se sono particolarmente nervoso. 3) eh sì, vizio numero 3: direi the girls alla George Best.

E le sue tre migliori virtù, in generale?

Mah, non amo auto-celebrarmi ma potrei citare quelle che mi attribuiscono più di frequente: empatia, pacatezza, problem-solver.

Qual è l’ultimo libro che ha letto?

Benevolenza cosmica di Bacà suggeritomi da una cara amica libraia… tascabile.

Chi sono i suoi scrittori prediletti e perché?

Un unico vero prediletto, Connelly: come lui nessuno sui thriller. Scoperto per caso quando assistevo nonno malato in alcuni weekend. Nonno leggeva molto e aveva una libreria spaziale. Michael mi catturò col suo Il Poeta e sono un collezionista oramai.

Qual è un libro, di altri, che avrebbe voluto scrivere?

Bellissima domanda. Leggendo molto di saggistica anche, avrei voluto scrivere Come si conquista un paese di Maria Grazia Latella: una biografia sul personaggio politico più discusso degli ultimi 30 anni che di recente ci ha lasciato, alias Silvio Berlusconi. Nel bene o nel male, sia che lo si odi oppure ami, mi avrebbe fatto piacere scrivere di lui e magari svelare anche lati… nascosti e chissà mai anche dei sorrisi… nascosti.

Lo sport è una componente importante nella sua vita: che consiglio dà ai giovani in merito all’attività motoria che è basilare per prevenire un sacco di malattie?

Fare sport è salutare. Ma mai improvvisarsi “atleti della domenica” ovverosia mai lanciarsi in attività non ben strutturate e senza il giusto allenamento nonché i giusti controlli basilari specie dal punto di vista cardiologico.

È tifoso di qualche squadra di calcio?

Sì, la nazionale italiana!

Mi può dire quali sono i suoi principali valori, irrinunciabili?

Amicizia, rispetto, generosità.

Infine, dottor Gianturco: con quale messaggio intende salutare i lettori digitali de “La Voce del Nisseno”?

Auguro a Tutti Voi di sperimentare la forte emozione interiore che si prova nel vivere… sorrisi nascosti. A ciascuno i propri. Ad ognuno la scelta di decidere cosa siano…

MICHELE BRUCCHERI

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