Festa della Liberazione
Pasquale Petix e Filippo Falcone

In occasione del 25 Aprile, la Luse (Libera università senza età) organizza un incontro per oggi pomeriggio alle ore 18 (presso la sala Luse-Auser) a Palazzo Mifsud per ricordare il significato storico e civile della Festa della Liberazione.

Introdurrà i lavori il professor Pasquale Petix, rettore della Luse. In programma, poi, il saluto istituzionale di Salvatore Pelonero (presidente provinciale dell’Auser). Previsto un intervento dello storico Filippo Falcone (contributi di Giuseppe Piccillo, Giuseppe Ingrao e Carmelo Locurto).

“La Festa della Liberazione rappresenta la primavera della nostra democrazia rinata dopo vent’anni di dittatura fascista e dopo una guerra scatenata dalla prepotenza nazista – evidenzia il professor Petix –. Si tratta di una festa nazionale, popolare, fondativa della democrazia italiana basata sulla Costituzione repubblicana e antifascista del 1948”.

“Una festa – rimarca il rettore della Luse – che dovrebbe appartenere a tutti. Invece si nota il tentativo di assecondare una involuzione culturale tesa a raggiungere l’obiettivo di una revisione istituzionale, per eleggere direttamente una sorta di ‘padre della patria’ tanto più forte quanto più debole sarà l’unità nazionale che ora si vuole colpire con la cosiddetta ‘autonomia differenziata’”.

“Il disegno politico è chiaro: s’intende avvelenare il ‘terreno storico’ – conclude Petix – perché si vuole coltivare un’altra storia e un’altra società. Per questi motivi la Luse invita i cittadini a partecipare all’incontro inteso a fare chiarezza sulla storia italiana e rinvigorire gli ‘anticorpi’ della Democrazia”.

Festa della Liberazione
La locandina

La Luse promuove, periodicamente, una serie di incontri e convegni per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle principali problematiche e tematiche. Con relatori autorevoli e prestigiosi. Per creare occasioni importanti di crescita individuale e sociale. L’ultimo evento, in ordine di tempo, è quello pomeridiano: la Festa della Liberazione. Per ricordarne il significato storico e civile.

MICHELE BRUCCHERI

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