Ernesto Bassignano
La copertina

È uscito come preannunciato il nuovo video “Siamo il nostro tempo” tratto dalla track list dell’album omonimo del cantautore Ernesto Bassignano. Una sequenza di immagini che trasmettono le emozioni attraverso una melodia davvero originale.

Bassignano in prima persona, tiene a raccontarci le emozioni cantate e accompagnate da sonorità, oltre che melodiche, strumentali ed orecchiabili di questo brano: “Purtroppo sì, sono… siamo i nostri tempi. Odio, guerra, povertà, sottocultura, menefreghismo… e urliamo, sprechiamo parole, perdiamo tempo e testa in stupidaggini non degne di un mondo che si diceva capace di progredire in umanità dopo la tragedia del Covid. Ora lo sappiamo purtroppo, il progresso è lontano. Forse impossibile…”. Un invito alla riflessione, dunque.

Il video è stato prodotto da Dario Angelucci che ne ha curato anche la regia. Ci esprime il suo punto di vista sull’opera. Interessante leggere le sue parole di apprezzamento: “In un mondo dove tutti urlano, sfogando le proprie frustrazioni, Bassignano racconta storie che ci accompagnano verso le emozioni. Questi racconti, la sua voce sussurrante, le musiche gentili mi hanno emozionato fin da subito. Quando mi è stato proposto di lavorare su questo progetto sono stato rapito proprio da questo mood, antico e nello stesso tempo fuori dal tempo moderno”.

Ed ancora al nostro microfono: “Una rivoluzione, mi piace vederla così, a cui partecipare era quasi un obbligo morale. La title track dell’album, orchestrata dal Maestro Pedretti in maniera fantastica, mi è sembrata la giusta colonna sonora di un racconto di volti, nelle loro sofferenze, nelle loro gioie, lontani dal nostro tempo. In un mondo dove tutti urlano, mi è stata data la possibilità di raccontare una storia fatta di lacrime e sorrisi e per questo ringrazio Ernesto Bassignano per la libertà datami nella creazione del video”.

Ernesto Bassignano nasce a Roma il 4 aprile del 1946, fa le scuole elementari, si trasferisce con la famiglia a Cuneo e lì frequenta il liceo classico. Torna nella Capitale nel 1966 e abita a casa di Duilio Del Prete che lo introduce al mondo di Brel e della canzone d’autore nell’accezione più ampia della definizione.

Ernesto Bassignano
La copertina

Comincia a frequentare l’effervescente ambiente del teatro e del cabaret dell’epoca. Studia scenografia all’Accademia di Belle Arti. Conosce Gian Maria Volontè e per tre anni fa, con il suo gruppo, il “Teatro di Strada”, o di provocazione politica.

Nel 1969 arriva anche al Folkstudio (lo storico locale nel cuore di Roma) e fonda con Giorgio Lo Cascio, Antonello Venditti e Francesco De Gregori “I giovani del folk”. Lavora per la direzione del Pc e comincia una serie infinita di feste de l’Unità, campagne elettorali e ogni altro tipo di spettacolo politico in tutto il Paese.

Nel ‘79 entra nella redazione spettacoli de “Il paese sera” e fa il critico musicale fino all’89, anno della chiusura del giornale. Pubblica alcuni libri tra cui “Canzoni pennelli bandiere e supplì” (che poi è il riassunto delle sue infinite esperienze culturali).

Lavora per la Radio Rai a Via Asiago sino a che viene assunto al Gr1 nel ’91. Ernesto Bassignano è attualmente un pensionato Rai, ma non ha mai dimenticato l’amata chitarra e di incidere un disco ogni tanto.

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