reddito
Cateno De Luca e altri parlamentari regionali

“Sicilia Vera” e “Sud chiama Nord” in merito all’abrogazione del Reddito di Cittadinanza: il governo regionale cosa intende fare? È questo l’interrogativo che pone alla Regione Siciliana.

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Cateno De Luca e altri parlamentari regionali

Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Inps, in Sicilia da gennaio a novembre 2022 sono stati oltre 280mila i nuclei familiari che hanno percepito almeno una mensilità del Reddito di Cittadinanza o della Pensione di Cittadinanza.

Come previsto dalla nuova legge di Bilancio nazionale dal 1 gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 la misura del reddito di cittadinanza è riconosciuta nel limite massimo di 7 mensilità, mentre dal primo di gennaio 2024 questo sussidio verrò eliminato. E di conseguenza «una non indifferente platea di nuclei familiari residenti nella Regione Siciliana, non potrà più contare, in assenza di un’occupazione stabile e ben retribuita, sull’essenziale sostegno al reddito».

È il commento degli otto deputati regionali (leader è l’onorevole Cateno De Luca) che fanno capo ai gruppi parlamentari “Sicilia Vera” e “Sud chiama Nord” che vedono in Salvatore Geraci il primo firmatario di un’interrogazione in cui chiede al presidente della Regione Siciliana, all’assessore della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro di sapere «se non ritengano opportuno attivarsi presso tutte le sedi istituzionali competenti affinché venga mantenuto l’essenziale sostegno al reddito per le fasce di popolazione siciliana meno abbienti rappresentato dal Reddito di Cittadinanza o Pensione di Cittadinanza, e se non ritengano, in alternativa al Reddito di Cittadinanza, prevedere l’istituzione di misure regionali volte al sostegno al reddito».

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