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Armando Cacciato

Esce oggi in digitale “Lo stato delle cose”, il nuovo album di Armando Cacciato (di Canicattì): un disco composto da dodici tracce, ognuna delle quali rappresenta le diverse sfaccettature del pensiero dell’artista su diversi temi attuali, dalla lotta contro i malesseri della società di oggi all’uso improprio dei social, dalla cattiveria dell’uomo verso altri uomini (con un brano dedicato a John Lennon e Stefano Saetta, figlio del magistrato Antonio Saetta, ucciso dalla mafia) alle riflessioni sui cambiamenti climatici, dalla libertà all’amore.

L’album apre con “Aspetto”, un brano dal sapore psichedelico che si sofferma sull’attesa di chi sta lottando contro un malessere, di qualsiasi natura esso sia. Radio Nostalgia” tratteggia lo stato delle cose in questa società. Quasi il bisogno di aggrapparsi a delle certezze che avevamo in un’epoca più serena. Muoiono i migranti, affondiamo in un mare di stupidità grazie ad un uso improprio dei social e della tecnologia. Anche per questo l’autore sente il desiderio di guardare il mondo da una prospettiva indissolubile, esattamente come farebbe Un Astronauta”, terzo brano contenuto nell’album, che riflette sui tanti volti che si incontrano nella vita di tuti i giorni: “a volte stronzi, a volte alieni, a volte liberi”, alla ricerca perenne di una propria identità.

Si ritorna sulla terra e si medita sulla cattiveria dell’uomo spesso perpetuata nei confronti delle persone più sensibili. Nel testo di “Come John” l’autore mette a confronto due figure accomunate dal loro essere vittime della follia omicida di altri uomini: il parallelo è tra John Lennon, vittima di un mitomane a New York e di Stefano Saetta ucciso dalla mafia in Sicilia. È tempo di rimettersi nuovamente “In Viaggio” e nei meandri della mente si intersecano varie riflessioni sui cambiamenti climatici, attraverso citazioni che vanno da Greta Thunberg all’amato Franco Battiato.

Si tratteggiano anche le differenze tra diverse generazioni, quindi tra boomer, millenial e zoomer. Non è scontato sapere chi ne uscirà vincitore. “Bella Ciao”, sesta traccia del disco, ci ricorda che dobbiamo tornare ad essere partigiani se vogliamo riconquistare i nostri diritti. Dobbiamo tornare a prenderci cura del fiore della libertà, maltrattato, reciso ma sempre pronto a sbocciare in ogni epoca sociale. Ma si spera che sorga nuovamente il sole e che sia ancora “Aurora, settimo brano che racconta l’amore di un padre nei confronti di una figlia tanto attesa e desiderata; quindi, Aurora vuole essere una speranza per una società più consapevole e rispettosa nei confronti della natura.

A seguire “Felice” è una traccia strumentale, malinconica, in ricordo di un bambino nato per liberare la propria anima in cielo. “Sialia” è un brano scritto in collaborazione di Simona Malandrino, che ne ha tracciato le armonie ed è dedicato allo spirito immortale di David Bowie. La Sialia è un uccello azzurro: Bowie in Lazarus. Nel decimo brano si esprime tutta l’”Inquietudine” che contraddistingue l’artista. Un brano decisamente prog-rock che alterna un testo inglese che riflette sulla caducità dell’essere ed una sorprendente frase in latino di Petrarca che descrive il suo lacerante dissidio interiore.

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La copertina

Arriva a chiudere il cerchio la cover di Alice di Battiato con “Il Vento Caldo dell’Estate”, versione decisamente atipica, dal fascino esotico, che sottolinea ancora una volta come un sentimento, spazzato via dal vento, possa rinascere… L’album chiude con “Sogno Dimensionale, portata dall’artista nel 2001 nelle selezioni di Sanremo Giovani, riscoperto e riarrangiato per l’occasione perché mette in contrapposizione l’eterno conflitto di personalità tra la ragione e il sentimento.

“Lo stato delle cose” è stato registrato presso gli studi Jacaranda (Delia, nel Nisseno) e Circuiti Sonori (Canicattí, nell’Agrigentino). Testi e musica di Armando Cacciato. Gli arrangiamenti sono di Pierangelo Carvello e Armando Cacciato (nel brano Sialia gli arrangiamenti sono di Simona Malandrino e Pierangelo Carvello). Prodotto da Armando Cacciato e distribuito da Circuiti Sonori. All’album hanno collaborato: Piero Gioè (basso elettrico, traccia 1 e 5), Peppe Sferrazza (basso elettrico, traccia 2 e 6), Antonio Lalomia (chitarra elettrica, traccia 3) e Simona Malandrino (chitarra elettrica, tastiere aggiuntive, traccia 9).

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