Salvatore Vullo
Salvatore Vullo e un'opera che ritrae Sciascia

Un libro di un siciliano trasferitosi da oltre cinquant’anni in Piemonte, che racconta tre regioni unendone le identità delle tradizioni agroalimentari, del cibo e della letteratura.

È il libro “Tre regioni (s)cena. Piemonte, Lombardia, Sicilia tra cibo, agricoltura, storia e letteratura” di Salvatore Vullo, edito dalla casa editrice “Biancoenero” di Cuneo, che verrà presentato oggi alla Libreria Ubik di Via Kennedy a Caltanissetta alle ore 18.30, presentazione alla quale seguirà una cena al ristorante Sale&Pepe di Via Gigino Gattuso 43 (nel capoluogo nisseno, ndr), con alcune ricette tratte dal libro.

A introdurre l’incontro, al quale sarà presente l’autore, Salvatore Vullo, ci sarà Pasquale Carlo Tornatore, e interverrà Cinzia Militello di Castagna, delegata per Caltanissetta dell’Accademia Italiana della Cucina.

L’autore del libro, Salvatore Vullo, è nato nel 1952 a Marianopoli (Caltanissetta), ma vive a Torino dal 1972, e ha lavorato, dopo varie attività, all’assessorato agricoltura della Regione Piemonte come esperto di politiche di valorizzazione dell’agricoltura e sue produzioni, e coltiva da sempre un grande amore per la letteratura e per lo scrittore Leonardo Sciascia che ha avuto l’onore di conoscere e alla cui scuola civile e letteraria si sente “idealmente” formato.

Poggiata nel cuore del Mediterraneo, dove sono nate la Storia e la Civiltà, l’Italia è famosa nel mondo come luogo ideale per qualità della vita, bellezze ambientali, paesaggistiche, capacità e creatività, arte e letteratura, ricchezza della biodiversità e una vasta produzione di eccellenze agroalimentari. Una bella miscela che ha alla base le radici della cultura contadina.

Salvatore Vullo
La locandina

In tale contesto questo libro ci fa scoprire tre importanti regioni italiane: Piemonte, Lombardia e Sicilia, attraverso un ideale incontro conviviale, ovvero una cena con un menu rappresentativo della migliore tradizione enogastronomica di ciascuna di esse, con piatti e specialità presentati e commentati per metterne in rilievo l’origine, il contesto agricolo, le tracce e le correlazioni con la storia e con la letteratura.

Il contenuto prende spunto da tre incontri, una sorta di “cene letterarie”, dedicate a tali regioni, organizzate in precedenza dall’autore, Salvatore Vullo, che ci conduce in questo ideale ed emblematico viaggio, agevolmente e piacevolmente, grazie alla sua vasta conoscenza in campo agricolo e agroalimentare e al suo affinato stile narrativo già riscontrato in tante altre sue precedenti opere letterarie.

Il libro, in un modo originale, gustoso e curioso, ci fa conoscere queste tre regioni e la loro importanza agroalimentare, ma ha la capacità di proiettarci in altre dimensioni e farci provare forti sensazioni. Perché, come scrive nel prologo: La terra, per ciascuno di noi, è quella dove affondano le nostre radici, la terra che ci ha plasmato e ci ha nutrito con i suoi prodotti. Perché il mangiare è uno dei processi più completi, non solo fisiologici, di sensi, di percezione, ma anche di conciliazione e riconciliazione, di appropriazione del mondo. Perché mangiare è anche una grande rappresentazione, un elogio del rito e della bellezza estetica della tavola apparecchiata, in modo tale che essa diventa il tempio degno di ospitare e rappresentare quello che non a caso viene chiamato “ogni ben di Dio”. E possiamo arrivare a comprendere il significato ampio del cibo e dei prodotti della terra, che ci riporta al “Gusto della vita”, di capire che cosa siamo, quali sono le nostre radici, quali valori intendiamo trasmettere. E parlando di cibo, del suo legame con la memoria, possiamo trasmettere qualcosa di bello, fare cultura.

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