La musica italiana ha una storia ricca di talenti eccezionali che hanno lasciato un’impronta indelebile nel panorama nazionale e internazionale delle sette note. Due di questi campioni sono certamente Bobby Solo e Little Tony, artisti che hanno segnato un’epoca con le loro voci e canzoni indimenticabili.
Se Antonio Ciacci – in arte Little Tony – ci ha purtroppo lasciati prematuramente nel 2013, Roberto Satti, ovvero Bobby Solo, ci ha preso gusto: oltre a esibirsi, continua a scrivere libri. Infatti dopo l’uscita nel 2020 di “Cronache da una lacrima sul viso”, scritto insieme a Dario Salvatori, ha scelto di investire nuovamente in ambito culturale con questo “Bobby Solo – Little Tony due cuori matti”, questa volta realizzato insieme a Teresa Giulietti e impreziosito dalla prefazione di Cristiana Ciacci, figlia proprio di Little Tony. Il volume è edito da Bertoni Editore al prezzo di 18 euro.
Fin dal titolo si capisce che l’obiettivo della pubblicazione è sottolineare la storia di una profonda amicizia e una rara intesa umana e musicale tra due storici ed amatissimi performer. Questo nonostante il fatto che – per decenni – i media li abbiano dipinti come antagonisti. Forse perché entrambi estimatori, fin dagli albori, di Elvis Presley, simili nello stile musicale e nel look con quei ciuffi d’altri tempi. In verità Bobby Solo e Little Tony sono semplicemente due facce della stessa medaglia: il primo esprimeva il lato più rock della leggenda di Memphis, l’altro quello principalmente melodico.
Numerosi gli aneddoti raccontati nel volume: sui loro viaggi, la presenza al Cantagiro, ai vari Festival, gli amori, i problemi familiari, la nascita di canzoni, e le considerazioni sui due artisti, simili ma in realtà molto diversi. Little Tony, in particolare, era sempre molto attento al look, al suo leggendario ciuffo (aveva diverse spazzole e pettini perennemente a portata di mano), al modo di vestire, al mangiare sano, al fisico sempre in forma (e assolutamente niente droghe), alla vicinanza alla famiglia.
Non mancano racconti sulle grandi passioni sentimentali, con le relative gioie e sofferenze, il circondarsi sempre di persone in grado di aiutare, le continue grandi feste conviviali nella villa sull’Appia Antica di Little Tony. Insomma, due stili di vita decisamente diversi ma tenuti insieme dal grande amore per la musica, che entrambi sentivano sotto la pelle. Un rimpianto comune però li accomunava: il fatto di non essere mai riusciti ad incontrare Elvis Presley. E quando il “Re” morì il 16 agosto 1977, Little Tony disse “A Robè, adesso non possiamo giocare più”.
Questo è un libro semplice, diretto, schietto che si legge tutto di un fiato, che ci fa rivivere con gioia e nostalgia quegli anni, ci permette di conoscere meglio le due personalità e la carriera di questi grandi artisti: dei ragazzi che non volevano crescere e desideravano cantare e godersi la vita. Un volume bello, che ci racconta di una grande amicizia durata quasi 50 anni, che solo la morte di Little Tony nel 2013 ha interrotto.
Bobby Solo, nato con il nome di Roberto Satti il 18 marzo 1945 a Roma, è uno dei cantanti italiani più conosciuti e amati. La sua carriera ha attraversato decenni. La fama arrivò nel 1964 con la canzone “Una lacrima sul viso”, che ha rappresentato un punto di svolta nella sua carriera.
Il brano divenne un successo internazionale, tanto che Bobby Solo è stato il primo artista italiano ad apparire nel leggendario programma tv “The Ed Sullivan Show” negli Stati Uniti, lo stesso che ospitò tanto Elvis che i Beatles. Ma la sua parabola non si è fermata qui. Bobby ha continuato a regalare al pubblico italiano e internazionale molte altre canzoni di successo, tra cui “Se piangi, se ridi”, “Zingara” e “Non c’è più niente da fare”. Il suo stile distintivo e la sua voce calda e appassionata hanno fatto di lui un’icona della musica nazionale, un interprete talentuoso capace di emozionare a ogni esibizione.
Allo stesso modo, Little Tony, nome d’arte di Antonio Ciacci, è un artista leggendario nel panorama nostrano. Nato il 9 febbraio 1941 a Tivoli, si fece notare per la versatilità musicale e la straordinaria presenza sul palco. Iniziò la sua carriera negli anni ’50 come “rocker”, per raggiungere la notorietà con brani come “Riderà” e “Cuore matto”. La sua musica è stata una pietra miliare nel panorama della musica italiana degli anni ’60. Little Tony ha dimostrato di essere non solo un cantante di talento, ma anche un intrattenitore straordinario. L’energia contagiosa e le esibizioni cariche di emozione lo hanno reso un protagonista ancora oggi indimenticato.
Entrambi hanno contribuito in modo significativo alla crescita e allo sviluppo della sonorità italiana. Le loro canzoni sono oggi amate da persone di tutte le età, e le loro voci rimangono tra le più riconoscibili. E, nonostante abbiano intrapreso strade diverse nella musica, entrambi hanno lasciato un’eredità indelebile che continua ad ispirare generazioni di musicisti.
ILARIA SOLAZZO
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