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Tra quindici giorni, esattamente il prossimo giovedì 5 maggio, alle ore 19, al Teatro Palladium di Roma, ci sarà l’anteprima del docufilm “NOI SIAMO ALITALIA – Storia di un paese che non sa più volare”, ideato da Alessandro Tartaglia Polcini e diretto da Filippo Soldi, dedicato alla memoria del pilota trentottenne Francesco Fasolo, lanciatosi nel vuoto per non aver retto al peso della perdita del lavoro.

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Michele Bruccheri intervista Filippo Soldi

Fasolo, 38 anni, era uno dei 1.322 dipendenti licenziati lo scorso gennaio da Air Italy. Con il sostegno e il patrocinio del Comune di Fiumicino, il documentario, prodotto dall’Associazione Culturale Ticto, da Alessandro Tartaglia Polcini, con la collaborazione di Own Air, non vuole essere un “J’accuse”, bensì intende sollevare dubbi, sollecitare riflessioni, riportando i fatti nella loro realtà, ponendo agli occhi degli spettatori punti di vista differenti, attraverso le dichiarazioni dei protagonisti di questa articolata, drammatica vertenza.

Filippo Soldi, nei giorni scorsi, ne ha parlato diffusamente in una bella intervista radiofonica (in streaming) con il giornalista Michele Bruccheri, direttore responsabile del periodico d’informazione La Voce del Nisseno e conduttore del programma “A Futura Memoria” su New Radio Station.

La data dell’anteprima non è casuale. Alitalia nasce proprio in questo giorno di 75 anni fa, con il volo inaugurale Torino/Roma.

Alitalia, che ha rappresentato uno dei maggiori asset del Paese, non esiste più. Questo film documentario, che si attesta come indipendente, è il terzo capitolo di un complesso di tre opere cinematografiche denominato “Trilogia del lavoro”: “Tutti giù per aria – L’aereo di carta” del 2009 per la regia di Francesco Cordio (sulla vertenza Alitalia del 2008) e “Suicidio Italia – Storie di estrema dignità” per la regia di Filippo Soldi del 2012 (sui suicidi di imprenditori causati dalla crisi del 2012), vincitore del Globo d’Oro come migliore documentario nel 2013.

Soggetto e sceneggiatura del docufilm “NOI SIAMO ALITALIA – Storia di un paese che non sa più volare”, che verte sulle ragioni della definitiva chiusura della compagnia di bandiera Alitalia e della nascita di ITA Airways e di tutto quanto comporta in termini di indotto nel territorio nazionale, sono di Filippo Soldi, Maria Teresa Venditti, Annamaria Sorbo, Alessandro Tartaglia Polcini. Musiche di Alessandro Michisanti.

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Filippo Soldi

Nella complessa storia si avvicendano gli interventi del giornalista de Il Sole 24 Ore Gianni Dragoni e di Fabrizio Tomaselli, tra i fondatori del sindacalismo di base nel trasporto aereo, i quali, come il Virgilio dantesco, ci conducono nei gironi dell’infernale e travagliata vertenza. Saranno loro a illuminarci riguardo alle vicende, le ingerenze politiche, le verità sapientemente e volutamente celate per anni, chiarendo aspetti che hanno determinato lo smantellamento di Alitalia.

L’opera, con questo assunto, non genera giudizi, ma riporta le reali circostanze che hanno causato il più grande licenziamento di massa mai avvenuto nella storia della Repubblica: ben 11.000 lavoratori.

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