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Michele Bruccheri e Silvia Giansanti a Roma

Una giornalista dalla penna agile ed accattivante, dallo stile brillante ed incisivo. Silvia Giansanti, prossima ai quarant’anni, nativa di Tivoli (Roma), ama enormemente la conduzione radiofonica e il giornalismo. Due grandi passioni che coltiva con entusiasmo da sempre.

Vanta una lunga esperienza nell’ambito radiofonico privato. Tra le sue innumerevoli collaborazioni brilla, tuttora, quella con Radio Rai. Una “vetrina” importante e prestigiosa. Una brava professionista che sa muoversi abilmente e sapientemente nel mondo della comunicazione.

Ecco l’intervista integrale rilasciata a “La Voce del Nisseno”.

Nelle tue vene scorre, da sempre, la contagiosa passione per la radio. Quando inizia questo colpo di fulmine?

“Non essendo andata all’asilo, stavo a casa e mia mamma all’epoca, nel ’75 quando avevo 5 anni, ascoltava Radio Monte Carlo. Rimasi colpita dalla conduzione di Jocelyn e subii immediatamente il fascino del mezzo radiofonico. Pensa che da allora il mio gioco preferito è stato far esibire i miei compagni alle feste, presentando. E mi ricordo anche che passavo ore davanti al giradischi con un microfono”.

Che tipo di programmi hai condotto?

“In 25 anni di attività radiofonica, mi è capitato di condurre un po’ di tutto, adeguandomi alle esigenze di programmazione, ma principalmente la mia è una conduzione classica di compagnia. Nel passato ho anche condotto un programma sportivo”.

Tre anni dopo, nel 1987, approdi a Radio Menta. Come ricordi quella tua collaborazione radiofonica?

“Ho un bellissimo ricordo. Correvano i mitici anni ’80 ed ero una ragazzina con tanta voglia di imparare e incamerare. Non è stato facile misurarsi con un mondo fatto di persone adulte. Qualche collega del periodo l’ho anche ritrovato, con piacere nell’ambito, dopo tanti anni”.

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Silvia Giansanti

Qual è stato, in generale, l’episodio più bello legato al mondo della radiofonia? E quello più brutto, se c’è?

“L’episodio più bello risale al dicembre del 1995 quando inaspettatamente a soli 25 anni sono stata chiamata da Andrea Angeli Bufalini per condurre Hit Parade, il programma storico di Radio Rai. Avevo il cuore in gola per l’emozione per essere stata scelta. Purtroppo di episodi spiacevoli ce ne sono stati vari, causa direttori incompetenti e senza curriculum, e qualche collega invidiosetto…”.

Un nome importante, per te, è quello di Marco Lolli: è vero? E chi è?

“Marco Lolli è un grande esperto di radiofonia ed è stato il regista del fortunatissimo programma ‘Viva Radio2’ con Fiorello e Baldini. E’ una cara persona che stimo molto e che mi ha dato fiducia all’inizio”.

Dopo Radio Roma c’è Radio Luna e successivamente Radio Serena. Come erano articolate le tue trasmissioni radiofoniche?

“Radio Luna ha rappresentato un’esperienza importante nel mio percorso artistico. Una radio diretta nel ’92 da Francesco De Vena (una delle voci più belle a livello nazionale), che ben presto con la sua formula molto americana e futuristica, è divenuta la leadership nella Capitale. Ho fatto sempre parte di validi progetti al momento giusto! Marco Lolli era allora l’art director di Radio Serena. Ho sempre condotto, fatto interviste e parlato di musica”.

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I giornalisti Silvia Giansanti e Michele Bruccheri a Roma

E poi c’è l’esperienza di Foxy John. Di cosa si tratta?

“Foxy John è stato il primo dj italo-americano a condurre Hit Parade nei primi anni ’80. E’ una voce storica con il suo accento americano ed è attualmente quella voce che in ‘Ballando con le Stelle’ urla le votazioni della giuria. Ha uno studio di produzioni, conosciuto a livello nazionale, dove periodicamente incido programmi per le radio sparse in tutta Italia. Conduco la Top 10 Usa”.

Hai anche lavorato per un biennio a Radio M100. Che programma curavi?

“Sempre normale conduzione e Radio M100, funzionava bene a Roma soprattutto perché era una radio di servizio e di flusso, non di programmi. Esiste una certa differenza”.

Contestualmente, mi pare, arriva nella tua attività professionale una prestigiosa collaborazione con la Rai. Me ne parli?

“Come già detto, nel 1995 fui stata scelta per condurre la Hit Parade. Ci tengo a sottolineare per mio orgoglio, che sono stata una delle poche persone ad essere entrata a Radio2 con una semplice demo. Avevo due appuntamenti, uno il sabato con la Hit Parade Yesterday e uno la domenica con la classifica degli album più venduti in Italia. Prova superata brillantemente, tanto da continuare nel tempo la collaborazione con la Rai”.

Un’altra tappa importante e significativa è legata a Radio Globo. O no?

“Certamente. Ho avuto l’occasione di lavorare proprio nel periodo d’oro di Radio Globo a Roma e tanti sono i ricordi e l’affetto che ancora oggi mi legano a quell’azienda. E’ stato uno dei periodi più belli della mia vita professionale. Ma ad un certo punto ho dovuto fare altre scelte”.

So che hai prestato la tua voce per alcune importanti e rinomate aziende nazionali. Sostanzialmente, cosa hai fatto?

“Ho prestato la voce per i loro numeri verdi. Hai presente la voce guida che ti indica di premere un tasto o un altro?”.

Rilevante e prezioso è il tuo ingresso a Dimensione Suono Roma del gruppo di Rds. E’ vero?

“Sì, sono stata chiamata nel ’99. Per questo gruppo ho lasciato Radio Globo e tutt’ora ci lavoro. Adesso sono esattamente a Dimensione Suono Due”.

Nell’estate del 2003 conduci un appuntamento memorabile di Radio Rai. Che programma era?

“Sempre Hit Parade e da allora ho condotto tutte le versioni estive della classifica più famosa d’Italia”.

Senti Silvia, dalla radio alla carta stampata il passo è breve. Per quale giornale scrivi e di cosa ti occupi, essenzialmente?

“Scrivo per GpMagazine, un free-press con distribuzione mensile e mi occupo delle interviste ai personaggi del mondo dello spettacolo, giusto per tener fede alla mia prima attività”.

Quante interviste hai realizzato? Quale ricordi con più gioia e perché?

“Moltissime, non tengo più il conto. Quella che mi ha dato più gioia è stata quella che ho realizzato a un personaggio dello spessore di Leonardo Pieraccioni. Sai, non era facile che fuori promozione film, ti rilasciasse un’intervista. Invece ce l’ho fatta ed è stata molto divertente”.

Mi risulta che hai anche presentato un’edizione del Premio Giornalistico “Memorial Gianni Melli”. Confermi la notizia?

“Due edizioni alla presenza di noti personaggi della stampa italiana”.

Nella tua brillante carriera professionale ci sono anche Studio 01 e Simply Spot. Mi racconti i momenti più salienti e indimenticabili? Ho saputo che hai anche lavorato per l’ufficio turistico del Vaticano. Che tipo di lavoro espletavi, concretamente?

“Realizzo degli spot a livello nazionale per questi due studi che sono collegati tra loro. Ho avuto la possibilità di fare dei lavori importanti, tra cui spicca quello per l’ufficio turistico del Vaticano. In pratica ho realizzato un lungo documentario descrittivo su Roma. Ho elencato tutte le sue bellezze archeologiche, quello che c’è da visitare in pratica. Il tutto viene messo in diffusione sui bus turistici, accompagnando i turisti lungo il percorso che c’è da fare”.

Attualmente qual è la tua attività principale?

“Speaker radiofonica e poi presentatrice e giornalista. Ho spaziato nel campo, senza mai perdere l’origine”.

Quali sono state le tue principali esperienze lavorative nel corso del 2009?

“Non posso non citare l’esperienza su Radio 2 sempre al timone di Hit Parade, questa volta però con la doppia conduzione. Sono stata affiancata da Julian Borghesan e insieme abbiamo dato vita ad un programma divertente, ironico, pieno di informazione musicale del presente e del passato e che il pubblico ha apprezzato molto. In un’ora piovevano anche 150 sms. Abbiamo totalizzato un record d’ascolti con questa formula del tutto nuova”.

Potresti farmi due nomi, uno maschile e uno femminile, di colleghi giornalisti che rappresentano per te un grande punto di riferimento nell’attività professionale?

“Uno è Franco Melli che ho avuto il piacere d’intervistare e che conosco bene e l’altra è Daria Bignardi per la sua preparazione e professionalità”.

Che musica ti piace ascoltare?

“La Black Music e la musica anni ’80”.

Qual è l’ultimo film che hai visto?

“’Anestesia Cosciente’, proprio prima di fare un interventino…”.

Qual è il tuo piatto preferito?

“I ravioli ricotta e spinaci e la cotoletta alla milanese”.

Due domande ancora. Ad un giovane che ama scrivere e che volesse intraprendere il duro ed affascinante mestiere del giornalismo, che consiglio daresti?

“Di amarlo, amarlo, amarlo”.

Un’ultima domanda, infine. Quale intervista ti piacerebbe realizzare, che ancora non hai fatto, e perché?

“Valentino Rossi, inutile dire che è un mito ed è un grande in tutti i sensi”.

MICHELE BRUCCHERI

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