Michele Burgio
Michele Bruccheri presenta Michele Burgio

A gennaio, con gioia, do la ghiotta notizia: Michele Burgio, a maggio, pubblicherà “Il fumo e l’incenso” con la prestigiosa casa editrice Bompiani. Uno scoop in occasione della presentazione del poemetto inedito del compianto Angelo Rizzo. Un applauso scrosciante e meritato parte spontaneo. Modero quell’incontro e lo scrittore di Serradifalco, che abita e lavora a Palermo, è uno dei relatori.

Siamo già a maggio e dopodomani, mercoledì, finalmente uscirà questa nuova fatica letteraria a firma del bravissimo Michele Burgio. Sono circa duecento pagine. Si tratta di una storia intrisa di amara ironia sull’ineluttabilità del male, precisa la sinossi del romanzo. “Una Sicilia torrida e assolata dove tutti sono innocenti, ma niente è innocuo. Una giustizia sghemba che, come nella lezione di Sciascia, è fragile e feroce espressione del potere”, evidenzia ancora, solennemente.

Ieri, Michele Burgio con la sua penna affilata e precisa, ha scritto: “Dietro un romanzo ci sono un’idea e uno sviluppo svolti nel silenzio. Il processo che lo porta alla luce, invece, vede coinvolte molte persone”. Con il suo singolare garbo, ha proseguito: “Desidero ringraziare il gruppo Giunti Editore, che ha voluto sceglierlo: Nicoletta Verna, oltre ad essere tra le migliori autrici italiane, è anche una seria professionista; Antonio Franchini, in una lunga chiacchierata all’ombra di un mattino, ha saputo fotografare la mia scrittura meglio di come avessi sino ad allora fatto io”.

Michele Burgio, nero su bianco, ha sottolineato: “La mia agenzia, la Natoli Stefan & Oliva, ha mostrato una professionalità di ferro: Roberta Oliva e Marta Carrolo mi sono sempre a fianco, con puntualità e rigore”. Ed ancora: “Qualcuno c’era prima che la scrittura diventasse, pur nel suo piccolo, un’avventura professionale. I primi rudimenti su come funzionasse questo mondo li devo a un lungo scambio epistolare con Fabio Stassi, intellettuale coltissimo e uomo generoso. A incoraggiarmi a fare un passo avanti è stato Salvatore Farina, ma la scommessa narrativa, tre anni fa, fu di Giacomo Cacciatore e Raffaella Catalano: non conoscevo la loro infinita competenza, né potevo immaginare che sarebbero diventati miei così cari amici”.

Con la sua consueta precisione, menziona nomi e dà meriti. Ora, i riferimenti sono più “personali”. Michele Burgio ha aggiunto: “L’idea di una ‘trilogia di Serrapriola’ è del mio Amico per eccellenza, il dottore Peppuccio, che mai mi ha lasciato la mano e mi regala una corrispondenza spirituale che è fortuna sperimentare. Chi mi permette di ragionare nella quiete dei mattini è però precondizione di tutto. Rosanna ha la pazienza di sopportare un marito con la testa troppo spesso tra le nuvole; Margherita mi offre da sempre l’amore incondizionato di una mamma siciliana; mio figlio Paolo ‘ama i gialli e uno scrittore’ e Teresa completa un quadro che, in realtà, prosegue da qualche parte oltre la tela”.

Michele Burgio
La copertina del libro

Ed infine: “La sezione serale dell’Istituto tecnico per il turismo ‘Marco Polo’ di Palermo rappresenta la mia occupazione principale, ed è fatta di assai validi colleghi e di alunni che sanno che il loro prof. vive due o tre vite in un costante lavoro di equilibrismo affinché l’una non rubi tempo alle altre”.

Michele Burgio con “Il fumo e l’incenso”, ne siamo certi al cento per cento, ci incanterà ancora una volta. La sua carriera letteraria è veramente pregevole e abbiamo la convinzione che di lui si parlerà molto a lungo.

MICHELE BRUCCHERI

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