di MICHELE BRUCCHERI – L’INTERVISTA/1. Il giornalista: “Sto collaborando con il gruppo editoriale Ses Gazzetta del Sud – Giornale di Sicilia che mi ha affidato due emittenti…”

I giornalisti Michele Bruccheri e Salvo La Rosa

Volto popolare e amato, giornalista e conduttore televisivo di grande spessore, Salvo La Rosa, catanese, è ospite de La Voce del Nisseno. Concordiamo un’intervista di dieci minuti, in realtà dura il doppio. Parla generosamente del suo lavoro, dei suoi nuovi progetti. È infatti il direttore artistico del gruppo editoriale Ses Gazzetta del Sud – Giornale di Sicilia: “Non solo le due emittenti televisive, Tgs e Rtp, ma anche le due radio, Rgs e Antenna dello Stretto. È un incarico che mi piace molto. Un gruppo editoriale protagonista nel Sud Italia”. Al termine ci saluta cututtuucori e conclude: “Mi piace regalare un sorriso, una speranza”.

Sei uno dei volti più popolari. Quando nasce la tua passione per la scrittura e per il giornalismo?

Credo da quando sono nato. Nel senso che questo sogno l’ho coltivato sin da bambino. Avevo questa indole per la conduzione e per la comunicazione. Facevo le recite scolastiche, quando ero ai Salesiani al Cibali. Presentavo i saggi di fine anno. Facevo il giornalino di classe. Devo ringraziare i salesiani cututtuucori, come amo dire, perché hanno capito che io avevo questo talento. A gennaio, festeggerò i miei quarant’anni dal primo articolo su La Sicilia pubblicato, appunto, il 25 gennaio 1980. Avevo sedici anni e mezzo.

Se non ricordo male si trattava di una notizia sportiva, vero?

Era infatti un servizio di pallanuoto. Io sono un ex nuotatore, un ex giocatore di pallanuoto. Candido Cannavò mi chiese di scrivere questo primo articolo. L’anno dopo, nel 1981, sono entrato ad Antenna Sicilia.

C’è stato un punto di riferimento, ti sei ispirato a qualcuno?

Credo che ci sia sempre da imparare. Avere degli esempi, dei maestri è fondamentale. Ho avuto la fortuna di essere stato e di essere ancora amico personale, quindi allievo, di Pippo Baudo. Ho cercato di attingere da tutti. Mi è sempre piaciuto Arbore. Mia nonna diceva una cosa bellissima: mettiti con quelli migliori di te e rimettici le spese (tradotto dal siciliano, ndr). Sono sempre stato con le persone che mi hanno potuto insegnare qualcosa. Pippo Baudo, Pino Caruso, Leo Gullotta, Franco Battiato…

Se non ricordo male, circa venti anni fa tu hai avuto una ribalta nazionale importante e prestigiosa: è così?

Io ho fatto due edizioni del Festival di Sanremo: 2002 e 2003. Facevo i collegamenti con le giurie esterne. Sempre in quel periodo, con Pippo Baudo, ho fatto parecchie cose (…). Poi mi sono dedicato totalmente al programma “Insieme” che ha rappresentato la mia svolta professionale. È arrivata la popolarità e l’affetto del pubblico (…).

(…). Uno dei tuoi tanti meriti è quello di aver scoperto e di aver dato visibilità al talento di numerosi artisti siciliani. Cosa significa per te?

È una cosa bellissima. Sia dal punto di vista umano, sia professionale. “Insieme” è stato anche questo. Per far conoscere non solo me, ma anche gli altri, essendo una ribalta popolare (…). Per me è motivo di grande soddisfazione e di orgoglio.

Enrico Guarneri, in arte Litterio, e Salvo La Rosa… Il binomio è scontato…

Eh, sì…

Avete un legame molto bello. Vorrei che tu me ne parlassi, più umanamente che artisticamente…

È un legame artistico forte e importante. È soprattutto un legame umano forte e importante. Con Enrico siamo veramente amici. Sul palco e fuori. Nella vita e anche in tv, in teatro (…). Adesso partirà una tournée teatrale, ad aprile e maggio faremo tante date in giro per la Sicilia. Saremo anche a Caltanissetta (…).

Tu hai presentato i migliori artisti italiani. L’elenco sarebbe sterminato (…). C’è qualcuno per cui nutri un affetto o una gioia particolare?

Ma guarda, hai detto praticamente tutto tu. In 2600 puntate, 21 anni di “Insieme”, comprese le tournée estive, veramente di ospiti ne sono passati tantissimi. Il programma era diventato anche il punto di riferimento per gli artisti nazionali ed internazionali. Venivano appositamente. Addirittura mi chiamavano. Per presentare un libro, un disco…

Però…

Però voglio ricordare fra tutti, sto parlando di un Santo, la puntata dedicata a Giovanni Paolo Secondo. Morì un sabato, era un sabato…

Ricordo, era il 2 aprile: giorno del mio compleanno.

Esatto, il 2 aprile era sabato. Il lunedì non siamo andati in onda. Non ce la sentivamo. Come ricorderai, per tutti noi è stato come se fosse morto un fratello, un amico, un familiare. Fu un Papa molto amato, come Francesco oggi. Mi inventai, devo dirti, questa trasmissione speciale dedicata a Papa Giovanni Paolo Secondo. Invitai tutti i comici più importanti. Quella sera non fecero comicità, ma lessero sue poesie e preghiere (…). Ricavammo anche un dvd e lo vendemmo. Tutto il ricavato servì per realizzare due case alloggio per la Caritas. Quell’uomo fece del bene anche dopo la sua scomparsa.

So che il tuo ultimo incontro è stato proprio ieri sera con la grande Fiorella Mannoia (ho intervistato Salvo La Rosa sabato 7 dicembre, ndr). Ci parli di lei che è una grande artista?

Sì, hai detto bene. Frequento molto gli spettacoli. Vado al teatro, vado a veder tanti artisti. Vado ai concerti. Lo faccio per lavoro, ma anche per mio gusto personale. Sono un appassionato di cinema. Ci vado almeno una volta a settimana. Sono andato a vedere Fiorella Mannoia, che piace molto a me e anche a mia moglie. È stato gradevole andarci insieme. Anche l’incontro con Fiorella è stato molto bello. È bellissima, dolcissima e bravissima. L’ho scritto nelle mie pagine social. Ha fatto un concerto molto bello, è stata generosa con il pubblico che ha apprezzato. Mi ha fatto piacere incontrarla.

Quali sono i tuoi progetti?

Intanto voglio dirti – perché mi fa piacere – che adesso sto collaborando con il gruppo editoriale Ses Gazzetta del Sud – Giornale di Sicilia che mi ha affidato le due emittenti…

Sei il direttore artistico…

Sì, come direttore artistico. Non solo le due emittenti televisive, Tgs e Rtp, ma anche le due radio, Rgs e Antenna dello Stretto. È un incarico che mi piace molto. Un gruppo editoriale protagonista nel Sud Italia. Abbiamo tante cose in programma per il 2020 (…).

Hai la possibilità di scrivere un messaggio e il biglietto di inserirlo in una bottiglia, da lanciare poi a mare aperto. Cosa scriveresti?

Prendo a prestito facilmente questo mio augurio che è #cututtuucori. Me l’ha insegnato mia nonna. Andavo a trovare mia nonna sempre, tutte le settimane. Quando andavo via, lei davanti al portone di casa mi diceva: grazie nipote che ti sei ricordato di me (lo dice in dialetto, ndr). Cioè mi ringraziava per non averla dimenticata. Poi mi diceva: U Signuri ti binidici, ti ringraziu e ti abbracciu cu tuttu u cori. Mi è rimasto dentro. Ringrazio così le persone che mi vogliono veramente bene. Lo faccio anche attraverso il tuo giornale, tramite questa intervista (…).

Sintetizzando?

Siate felici, cerco sempre di trasmettere un sorriso e un messaggio positivo. E arriva alla gente.

Qual è il complimento più bello che ti fanno?

Il più bel complimento che mi fanno è: lei, signor La Rosa, mi fa compagnia. In un momento di grandi solitudini, non solo per i più anziani, ma anche per molti giovani, sapere di poter fare compagnia, di regalare un sorriso, di dare una speranza, di coinvolgere le persone…, mi ritengo una persona fortunata. Mi sforzo di dare il meglio di me stesso.

Grazie per questo incontro arricchente, Salvo.

Grazie a te. Non è stata un’intervista banale. Assolutamente. Ma lo sapevo, conoscendoti. Ti ringrazio cututtuucori per questo incontro.

MICHELE BRUCCHERI

 

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