‘O figlio ‘e chi nun tene niente
Alessandro Giannini

Uscirà a fine luglio in distribuzione fisica e su tutte le piattaforme digitali, il nuovo lavoro discografico del cantautore partenopeo Alessandro Giannini dal titolo ‘O figlio ‘e chi nun tene niente su etichetta discografica Zeus Record che contiene i singoli che hanno anticipato questa uscita: ‘O Viaggio, in cui l’autore racconta la storia di Alì, un migrante che affronta mille vicissitudini per raggiungere una nuova terra cha abbia le braccia di una madre in cui smarrire il suo dolore e ritrovare se stesso.

Il brano ha visto la partecipazione dell’artista tunisina M’Barka Ben Taleb che ha impreziosito, con la sua identità internazionale, i suoni della tradizione partenopea, filo conduttore delle canzoni di Giannini e Tu si’ tu, una vera e propria lettera d’amore scritta con le mani del cuore e con la passione di un uomo non corrisposto che spera nel coronamento della sua storia.

I due brani citati racchiudono i temi del disco, da un lato quelli sociali, che ritroviamo anche in altre canzoni di questo progetto ma questa volta più focalizzati sul popolo napoletano che non vive sempre una passiva accettazione delle difficoltà della sua terra, ma è anche alla ricerca di un riscatto come ‘A cchiù bella, in cui l’autore racconta di una compagna di un boss di quartiere, che con fatica prende una posizione contro tutto e tutti, per liberarsi di una vita che non le appartiene oppure Oj mà, la storia di un ragazzo napoletano che nel momento più drammatico della sua vita, si rende conto di aver vissuto nel marcio e chiede scusa alla madre per le sofferenze che le ha procurato.

In questa canzone Alessandro Giannini sottolinea anche l’amore di una madre che non abbandona i propri figli anche se prendono strade sbagliate. E alla ricerca di riscatto come il suo popolo, è la città stessa rappresentata in una canzone con un nome diffuso tra i napoletani: Assunta, che è la Napoli abbandonata, sofferta e speranzosa che un giorno possa arrivare qualcuno a curarle le ferite di un tempo lungo di disagio. Il brano è riprodotto anche nella versione unplugged perché l’artista vuole trasmettere all’ascoltatore la sua intenzione iniziale, meno sofisticata ma più diretta.

Il cantautore allarga poi la sua visuale su quello che sta succedendo nel mondo, sugli effetti della pandemia sulla società in cui ogni uomo ha perso quella normalità che non è banale quotidianità ma condivisione di momenti di vita. Il brano Te cerco perdono è proprio una preghiera per ritornare alla vita perduta. E poi dal mondo intero al proprio individuale con ‘O figlio ‘e chi nun tene niente, il cantautore si racconta in un vero percorso autobiografico che parte dai Quartieri Spagnoli della sua città natale e arriva a Londra, dove ha curato il mixaggio del suo album, un percorso che ha come filo conduttore la musica e si interseca tra difficoltà e tenacia, tra stanchezza e forza, fino ad arrivare al compimento di un progetto che rappresenta non un traguardo ma una tappa del suo viaggio di vita con la musica.

‘O figlio ‘e chi nun tene niente
La copertina

Il progetto ha avuto una gestazione di un anno e mezzo e rappresenta per il cantautore il disco della maturità artistica in cui, tra collaborazioni di musicisti di spessore e i viaggi tra Napoli e Londra per creare delle sonorità che avessero un respiro internazionale, Alessandro Giannini vuole regalare ai suoi ascoltatori le sue emozioni che hanno portato a questo risultato.

La copertina è stata curata da Pasquale Scognamiglio, un pittore napoletano cresciuto con Alessandro Giannini nei quartieri della città che pullulano di artisti. L’autore, con i suoi dipinti fornisce sempre uno sguardo intenso e profondo sulla città. Il quadro, che il cantautore ha scelto come copertina del disco, rappresenta il miracolo di San Gennaro che per i napoletani è il simbolo più forte della sacralità e della speranza del popolo.

Un disco ‘O figlio ‘e chi nun tene niente dedicato in primis alla sua città che con i temi trattati, le sonorità e i ritmi partenopei, viene fuori con orgoglio con tutta la sua essenza, la sua cultura musicale, la sua bellezza e la speranza di non arrendersi mai.

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