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Marina Castiglione

Marina Castiglione (Pd) asserisce: “Di una cosa potete stare sicuri: se fossi eletta, farò gli interessi della comunità e del territorio, ascoltando e costruendo contesti di partecipazione, perché solo così si difendono e rafforzano gli interessi di tutti”.

Docente universitaria, 56 anni, aggiunge: “Il prossimo 25 settembre è un rischio ed è anche un’occasione. Non ci sarà per i prossimi cinque anni la possibilità di ritornare indietro sulle nostre decisioni e occorre comprendere che le questioni siciliane sono questioni nazionali”.

La professoressa Castiglione, nissena, è candidata all’Assemblea regionale siciliana e pure nel Collegio uninominale del Senato (Caltanissetta e Agrigento). Ragiona: per l’Italia si decide se “affiliarsi alle politiche isolazioniste di Orban e Putin; se deragliare da un patto europeo e atlantico con meno diritti per le donne e per le minoranze; se disperdere le risorse ingenti (50 miliardi di euro del Pnrr) che verranno rinegoziate a favore del Nord ‘ricco e produttivo’ contro il Sud che soffre di cronica assenza di eguaglianza di opportunità e risorse”.

Ed ancora: se “rischiare una flat tax che renderà più ricchi i ricchi e farà pagare il mancato gettito ai poveri; se cedere la rappresentanza territoriale a chi usa la Sicilia come bacino elettorale; se far finta che non esista un problema ambientale che passa dal non consumo di suolo, dal rimboschimento, dai controlli degli scarichi in aria e nelle falde acquifere; se continuare con una scuola che parla di ‘competenze’ senza più coltivare i saperi e le coscienze critiche”.

In merito poi alla Sicilia, sottolinea Marina Castigione, si decide se “lasciare la Regione a rappresentare un porto delle nebbie di scarsa trasparenza ed evidente inefficienza; se tornare indietro verso il clientelismo nella distribuzione delle risorse e nell’uso spregiudicato della sanità pubblica come bene privato; se restare fanalino di coda nella qualità della vita e nell’erogazione di servizi, dalla viabilità al diritto allo studio, dall’acqua pubblica alle opportunità di lavoro”.

Ed inoltre: se “avere un piano dei rifiuti che consenta al cittadino di risparmiare senza far arricchire le discariche private; se avere o non avere una salvaguardia per i prodotti agricoli dei nostri contadini e allevatori e per i nostri pescatori; se continuare a ignorare le aree interne anche in campo culturale, valorizzando solo i ‘grandi attrattori’ e usando le nomine per fare passerelle”.

Ed infine: se “accettare la fuga dei nostri ragazzi perché non esistono contesti lavorativi dignitosi e giusti; se sparire come regione e comunità perché senza i giovani il calo demografico dei prossimi anni ci condurrà a non poter sostenere i costi dei servizi, a svalutare le proprietà immobiliari, a desertificare le scuole e i contesti sociali”.

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Marina Castiglione e Michele Bruccheri durante un evento culturale

Marina Castiglione conclude: “Dalla Sicilia occorre ripartire con politiche di sviluppo vero e strategie complessive, per non rassegnarci ad essere cittadini di serie B che però pagano le tasse come da qualunque altra parte d’Italia, soffrendo disservizi e complicazioni da paese non europeo”.

È professoressa ordinaria di Linguistica italiana presso l’Università di Palermo e coordinatrice del Dottorato di Ricerca in Studi umanistici. Marina Castiglione insegna anche presso il Consorzio di Agrigento. Ha al suo attivo circa 160 pubblicazioni scientifiche. Si dedica costantemente alla divulgazione della cultura regionale siciliana in campo associativo e anche presso Università straniere e Istituti italiani di cultura all’estero.

Tra le altre cose, dulcis in fundo, è stata vicesindaca del capoluogo nisseno e svolge iniziative in campo civico, sostenendo i percorsi di democrazia partecipativa.

MICHELE BRUCCHERI

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