Limiti
Marco Limiti

Fondatore del Caffè Letterario Mangiaparole e della casa editrice Edizioni Progetto Cultura, Limiti ha saputo coniugare la passione per i libri con l’impegno nella valorizzazione delle voci emergenti. Io ho avuto il piacere di conoscerlo moltissimi anni fa e posso assicurarvi che è una persona speciale.

Il Caffè Letterario Mangiaparole, situato in Via Manlio Capitolino 7/9 a Roma, è molto più di una semplice libreria. È uno spazio dove la letteratura prende vita attraverso eventi, presentazioni e incontri con autori. Limiti ha creato un ambiente accogliente e stimolante, dove i libri sono protagonisti e i lettori possono immergersi in un’atmosfera di condivisione e crescita culturale.

Attraverso Edizioni Progetto Cultura, Limiti ha dato voce a numerosi autori esordienti, offrendo loro l’opportunità di pubblicare e promuovere le proprie opere. La casa editrice si distingue per la sua attenzione alla qualità e per la cura con cui segue ogni progetto editoriale.

Limiti stesso sottolinea l’importanza di un rapporto diretto con gli autori, aiutandoli a orientarsi nel complesso mondo dell’editoria e a raggiungere il pubblico più adatto alle loro opere. Oltre alla pubblicazione di libri, Limiti ha promosso numerose iniziative culturali, tra cui corsi tematici, laboratori di poesia e seminari di orientamento al lavoro. Un esempio significativo è il Premio Letterario Mangiaparole, dedicato alla memoria di Giacomo Caruso, che offre agli autori la possibilità di vedere le proprie opere pubblicate gratuitamente.

Questo premio rappresenta un’importante vetrina per nuovi talenti e testimonia il suo impegno nel sostenere la letteratura in tutte le sue forme. Marco Limiti, con il suo Caffè Letterario Mangiaparole e la casa editrice Edizioni Progetto Cultura, ha creato un punto di riferimento per la cultura romana, unendo la passione per i libri all’impegno nella promozione di nuovi autori. Il suo lavoro rappresenta un esempio di come la dedizione e l’amore per la letteratura possano contribuire ad arricchire il panorama culturale di una città.

Limiti
Marco Limiti

L’INTERVISTA
Grazie per essere, oggi, con noi. Vorrei iniziare questa chiacchierata chiedendoti: come nasce l’avventura di Edizioni Progetto Cultura?
Grazie a te, a voi. L’avventura nasce più di vent’anni fa, da un desiderio molto semplice: dare spazio a voci nuove, non omologate. Il progetto editoriale ha avuto da subito una missione chiara: pubblicare libri curati, pensati con attenzione, ma soprattutto costruire relazioni umane e culturali attorno alla scrittura.

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In che modo questa visione si è evoluta nel tempo?
È cambiata con i tempi, certo, ma non nei valori. In un panorama editoriale sempre più affollato e veloce, noi abbiamo scelto la lentezza: ogni libro è un percorso condiviso con l’autore, una piccola bottega artigiana. Oggi, oltre alla poesia e alla narrativa – che restano i nostri pilastri – ci stiamo aprendo di più al saggio e ai testi ibridi, che uniscono generi e linguaggi.

E il legame con il Caffè Letterario Mangiaparole? Quanto conta questo spazio nel vostro progetto?
Tantissimo. Mangiaparole non è solo il nostro “quartier generale”, ma un laboratorio vivo di cultura. È lì che testiamo le idee, organizziamo presentazioni, reading, corsi, incontri. È un luogo dove gli autori possono confrontarsi direttamente con il pubblico. Uno spazio familiare, non elitario, in cui ogni parola conta. Lo dico sempre: un libro, se non ha una voce che lo racconta, rischia di perdersi. Limiti

Parlando di progetti recenti, ci racconti qualcosa delle ultime novità editoriali?
Stiamo lanciando una collana dedicata alla scrittura femminile contemporanea, con autrici esordienti e non, che trattano tematiche di grande impatto: identità, corpo, lavoro, maternità. Poi c’è il rilancio della collana di poesia Le Voci, che si sta arricchendo di autori internazionali in traduzione. E infine un progetto che mi sta molto a cuore: una serie di volumetti illustrati per adulti, piccole favole urbane che parlano della città e dei suoi abitanti.

E nel futuro del Caffè Letterario? Qualche anticipazione?
Tantissime novità! A breve inizieremo con una rassegna dal titolo “Le parole che cambiano”, con incontri mensili dedicati alla parola chiave di un tema attuale – dalla sostenibilità alla memoria. Ci saranno anche laboratori di scrittura autobiografica, corsi per ragazzi, e – novità assoluta – una piccola fiera del libro indipendente, ospitata proprio negli spazi di Mangiaparole.

Un’ultima domanda: cosa significa oggi fare editoria indipendente in Italia?
Significa resistere. Significa scegliere ogni giorno di puntare sulla qualità e non sulla quantità, sulla relazione più che sulla performance. Ma significa anche grande soddisfazione: vedere un autore crescere, un lettore emozionarsi, un’idea diventare comunità. Limiti

“Un libro non è solo un oggetto da vendere, ma un ponte tra chi scrive e chi ascolta — ed è lì, in quel passaggio silenzioso, che nasce la vera cultura” (Marco Limiti)

Uscire dal Caffè Letterario Mangiaparole dopo aver parlato con Marco Limiti è come riemergere da un luogo sospeso, dove il tempo sembra rallentare per fare spazio all’ascolto e alla parola. In un’epoca dominata dalla velocità, dalla superficialità e dalla produzione seriale di contenuti, realtà come questa si ergono come presidi culturali necessari, quasi eroici.

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Limiti non è solo un editore o un libraio: è un custode di storie, un artigiano della relazione tra autore e lettore, tra libro e comunità. La sua visione, nutrita di passione autentica e concretezza, ci ricorda che l’editoria indipendente non è una nicchia, ma una scelta di campo. È l’affermazione di un’altra idea di cultura: più lenta, più viva, più vera.

In un’Italia che spesso fatica a riconoscere il valore della cultura diffusa, Mangiaparole è una piccola fiamma che continua a bruciare con ostinazione. E forse, proprio da questi luoghi marginali e resistenti, può partire il cambiamento. Un libro alla volta. Una parola alla volta.

ILARIA SOLAZZO

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