Come è nato il tuo interesse per il mondo della fotografia?
Ricordo di avere questa passione fin da piccolina, con le macchinette fotografiche dove andava inserito il rullino dentro, durante le gite scolastiche era la mia migliore amica, come lo è adesso. Ma uscivano fuori sempre foto un po’ bruttine, lo ammetto. Ho ricevuto in regalo poi da mia madre una piccola macchinetta digitale, rosa, con cui mi divertivo ad immortalare tutto.
Continua.
Con gli anni, diciamo che ho dimenticato quest’amica, ed è rispuntata dopo aver compiuto la maggiore età, quando, ad ogni festa, i miei amici mi chiedevano di fare qualche foto con il telefono, e ricevevo molti complimenti. Da lì ho deciso di fare di questa passione il mio lavoro, e grazie a mia madre ho potuto realizzare il desiderio di avere una macchina fotografica moderna, che mi ha permesso di intraprendere i primi lavori.
Qual è stato il momento decisivo che ti ha spinto ad intraprendere questa carriera?
Ce ne sono stati due di momenti, il primo salto nel vuoto, con la prima macchinetta fotografica citata nella precedente domanda, tra mille lavori senza retribuzione per farmi conoscere, per esercitarmi, essendo autodidatta… A causa di una delusione lavorativa, a causa di persone che se ne approfittavano, sia della mia giovane età e inesperienza, lasciai poi perdere e mi scoraggiai. Il secondo salto nel vuoto è stato quando ho incontrato il mio attuale compagno, che mi ha incoraggiata a riprendere in mano i miei sogni. Ho acquisito nuovamente coraggio, mi sono rimessa in gioco e sono ripartita da zero.

Hai avuto mentori o ispirazioni particolari lungo il tuo percorso?
La mia ispirazione e il mio più grande sostenitore è stato proprio il mio ragazzo. Mi ha ispirato con la sua determinazione, mi ha aiutata, ho visto in lui, quanta voglia, passione c’era, il suo non mollare mai nonostante i momenti negativi.
Esperienze e progetti per il futuro?
Ciò che mi piacerebbe per il futuro? Beh, poter far parte di una troupe cinematografica, come fotografa di scena e backstage.
Sei una studentessa, lavori come fotografa in diversi ambiti come freelance e responsabile in un negozio. Come riesci a conciliare queste diverse attività?
Faccio molta fatica, è difficile poter conciliare il tutto, ma ci provo…
C’è un progetto a cui sei particolarmente legata? Perché?
Adesso i miei progetti del cuore sono il poter continuare ad avere possibilità di lavorare su tanti eventi, collaborare con attori per materiali artistici e proseguire nel sodalizio che mi vede spesso parte di progetti legati a cinema e teatro.
Quali sono le principali difficoltà che hai incontrato nel mondo della fotografia e come le hai superate, fino ad oggi?
Ho affrontato momenti molto difficili, dove le paghe erano basse, dove i lavori non uscivano fuori, ho fatto molti sacrifici, e vivevo di ciò che avevo risparmiato. Quindi il risparmio e il sacrificio continuo mi hanno salvata e concesso una chance.

Come descriveresti il tuo stile artistico?
Il mio stile è il reportage, la spontaneità è la mia firma.
C’è un messaggio ricorrente che vuoi comunicare attraverso il tuo lavoro?
Nelle mie foto, voglio far vedere la spontaneità, il sentimento, voglio far commuovere, sorridere…. amo immensamente consegnare a chi mi sceglie, ricordi ed emozioni.
C’è un ambito artistico che non hai ancora esplorato ma che ti piacerebbe provare?
Da un po’ sto esplorando la possibilità di unire, a quelli fotografici, progetti video e mi sto appassionando sempre più.
Qual è stata la critica o il complimento che ti ha colpito di più nella tua carriera da fotografa?
Ho avuto un mio caro amico, videomaker che, con grande dolore da parte mia, ha provato, a più riprese, all’inizio del mio percorso lavorativo, a smontare tutto il mio entusiasmo cercando di far nascere timori nel mio cuore, ma non ho voluto dargli retta perché l’invidia è una brutta bestia.
Che consiglio daresti a chi sogna di intraprendere un percorso simile al tuo?
Di credere sempre nelle proprie possibilità. Di fare tanta praticata esercitandosi continuamente e di cercare di trovare uno stile personale che possa divenire, con il tempo, “riconoscibile” il più possibile.
ILARIA SOLAZZO
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