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Daniele Logoluso

Abbiamo il piacere di incontrare un volto noto del panorama digitale cattolico italiano: Daniele Logoluso, docente di chitarra, saggista, divulgatore e testimone di fede. Daniele ha saputo costruire negli anni un canale Youtube (Spirito di Verità TV) che non solo informa, ma soprattutto accompagna. Con i suoi video riesce a spiegare temi complessi della dottrina cattolica, offrire spunti di riflessione sull’attualità della Chiesa e, soprattutto, mantenere un dialogo vivo con migliaia di persone in cerca di risposte spirituali.

Nel corso del tempo ha trattato argomenti delicati come la figura di Papa Benedetto XVI, le scelte pastorali di Papa Francesco, le crisi che attraversano la Chiesa e la bellezza dei Sacramenti. Ma il suo punto di forza resta la capacità di trasmettere la fede con uno stile chiaro, diretto, vicino alla vita quotidiana di chi ascolta.

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In questo anno giubilare, il suo contributo diventa ancora più prezioso: con riflessioni, approfondimenti e momenti di preghiera online, Daniele Logoluso continua ad accompagnare spiritualmente i suoi follower, offrendo contenuti che nutrono l’anima.

Ed è proprio da qui che parte la nostra conversazione. Chi è Daniele Logoluso fuori dai social? Cosa lo spinge a dedicare il suo tempo a questo apostolato digitale? E come vede oggi la Chiesa e il futuro della fede cattolica?

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Daniele Logoluso

L’INTERVISTA
Daniele, come nasce il tuo canale YouTube e quale missione ti sei dato nel trattare temi legati alla fede cattolica?
Ciao Ilaria, grazie per l’invito innanzitutto e un saluto a tutti i lettori. Il canale Youtube è nato il 15 aprile del 2020 proprio in piena esplosione della “pandemia” da Covid-19. Non appena ci fu la chiusura delle chiese, evento che mi riportò alla mente le numerose letture e studi fatti negli anni passati su testi profetici biblici dell’antico e del nuovo testamento e sulle apparizioni mariane del passato e contemporanee, mi sentii fortemente spinto a dover parlare di temi legati alla sfera spirituale e soprannaturale per richiamare quante più persone possibili a riflettere sui temi escatologici, sulla battaglia tra bene e male che in quel momento si stava accendendo in maniera molto più evidente in tutto il mondo, sotto le sembianze di una minaccia mortale per la salute del corpo.

Continua…

Io da subito la ribattezzai PANDEMONIA, per richiamarne l’origine demoniaca, un’architettura messa in piedi per attaccare principalmente la salute dell’anima. Negli anni poi l’opera di divulgazione ha visto uno sviluppo che ha abbracciato anche l’informazione più sociale, sempre però con uno sguardo soprannaturale, da una parte la stampa quotidiana (quella non manipolatrice e politicizzata) e dall’altra il Vangelo, mantenendo quell’equilibrio capace di non scadere nel fanatismo o nel pragmatismo. Non credo di essermi dato una missione ma di aver accolto l’appello di Cristo nell’essere Cooperatores Veritatis, come dovrebbe esserlo ogni cattolico del resto, accogliere il dono del Battesimo che ci fa diventare Sacerdoti, Re e Profeti.

Che tipo di pubblico ti segue e quali sono le domande che ricevi più spesso dai tuoi spettatori?
È difficile conoscere bene il pubblico da dietro uno schermo, alcuni li ho visti di persona in qualche conferenza che ho tenuto in giro per l’Italia, altri li ho incontrati casualmente in santuari o chiese, tutte persone di grande dolcezza e fede, le quali mi hanno spesso ringraziato per avergli tenuto compagnia negli anni difficili che abbiamo attraversato. Le domande poi che ho ricevuto e ricevo sono incentrate su diverse tematiche non solo religiose, ma ad esempio su ciò che riguarda le scelte quotidiane come l’istruzione per i propri figli (qualche dritta sull’istruzione parentale), che musica fargli ascoltare oppure mi arrivano richieste di preghiere o chiedono il contatto di qualche sacerdote che ho intervistato, insomma diverse richieste. Con la mia esperienza e con i miei contatti cerco di essere utile al prossimo, per quel che la mia pochezza permette.

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Come hai vissuto la notizia della morte del Pontefice?
La morte di Papa Francesco è stata molto rapida nel suo svolgimento ultimo seppur conoscevo il fatto che fosse malato da tempo per altre patologie dovute all’età e non solo. Ho pregato in quel momento per la sua anima, affidandolo alla Divina Misericordia, perché potesse essere accolto nel Regno di Dio.

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Copertina del libro

Che eredità spirituale e intellettuale pensi ci abbia lasciato Papa Francesco?
Credo che Papa Francesco abbia lasciato numerosi enigmi e dubbi sulle verità di fede. In 12 anni abbiamo visto un disgregamento progressivo dei valori cattolici, della figura del Papa stesso, dei valori fondamentali come la famiglia, la sana dottrina è stata messa da parte per dare spazio all’ecologismo, al sincretismo religioso e alla confusione dottrinale. Capisco che questo mio dire potrebbe dare scandalo a qualcuno ma è sotto gli occhi di tutti questa confusione, dichiarazioni come Fiducia Supplicans (benedizioni alle coppie omosessuali o irregolari), Amoris Laetitia (comunione ai divorziati e risposati o ai conviventi) o l’enciclica Fratelli Tutti (dove ogni religione è al pari e quindi il Cristianesimo non è più espressione della salvezza) sono tutti atti contro il Vangelo, per non parlare della cancellazione quasi totale del Motu Proprio “Summorum Pontificum” (2007) di Benedetto XVI con il suo “Traditionis Custodes” (2021).

Prosegui…

Di fatto siamo passati dalla “liberalizzazione” (in realtà non è stata mai abolita ma fatta passare per tale dalla riforma liturgica di Paolo VI) della Santa Messa Antica (in Latino con il Sacerdote rivolto verso l’altare, con canti gregoriani…), con libera facoltà da parte del sacerdote di celebrarla meno, alla sua quasi totale abolizione di questa possibilità, lasciando al Papa la decisione di autorizzarla o meno al sacerdote richiedente. Mai si era visto un Papa abolire un atto magisteriale di un altro Papa precedente. Queste sono tutte questioni alle quali Leone XIV dovrà porre rimedio, al fine di confermare di nuovo i fratelli cristiani nella fede, riportandoli nella chiarezza dottrinale.

Cosa pensi del pontificato di Leone? Vedi un filo conduttore o una discontinuità con il suo predecessore?

Consideriamo che ad oggi, dallo scorso 8 maggio (festa della Madonna di Pompei tra l’altro) giorno dell’elezione del Cardinal Robert Francis Prevost, il quale ha preso il nome di Leone XIV, sono passati 23 giorni e si può già intravedere in piccola parte la direzione che sta prendendo. Innanzitutto vediamo come prima cosa una discontinuità netta col suo predecessore già dal suo primo affacciarsi dal balcone della Basilica di San Pietro: il suo vestirsi da Papa, con stola e mozzetta rossa (a differenza di Papa Bergoglio che aveva rifiutato di metterla nell’occasione della sua elezione), il suo saluto legato a quello di Cristo dopo la sua resurrezione “La pace sia con voi” (non il “Buonasera” di 12 anni fa), il discorso scritto e non a braccio come amava Francesco, il nome scelto e legato ad un grande Papa come Leone XIII, il suo ritorno nell’appartamento del palazzo apostolico dove un altro grande papa, San Pio X, nel 1903 decise di trasferire la residenza papale al terzo piano (mentre Bergoglio volle trasferirsi a Santa Marta).

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Per quanto riguarda discorsi ed omelie…
Per quanto riguarda invece i suoi discorsi ed omelie, sento che finalmente siamo tornati al cristo-centrismo, dove l’attenzione di Leone è posta sul riportare ogni cosa in Cristo, lo dice il suo stesso motto papale “In Illo uno unum”, che in italiano significa “Nell’unico Cristo siamo uno”. In questi ultimi 12 anni, questo aspetto è stato spesso sormontato da discorsi incentrarti sugli immigrati, sul green, sulla salute del corpo, sull’inclusione che detto francamente è un modus operandi del mondo che non si addice al Vicario di Cristo, il quale deve pascere il gregge per la salus animarum (salvezza dell’anima) che è ciò per cui Cristo è morto e risorto. Per il resto staremo a vedere come Leone nel prossimo futuro quale direzione prenderà la barca di Pietro.

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Copertina di un altro libro

Quali sono, secondo te, le sfide principali che la Chiesa cattolica sta affrontando oggi sotto il pontificato attuale?
Come già accennato prima bisognerà fare chiarezza su ciò che è stato fatto erroneamente nello scorso pontificato, cercando di non disperdere il gregge ma di ricompattarlo. Inoltre è necessario poi guidare i fedeli attraverso questo tempo flagellato dalle guerre, dalla deriva etica e morale, dal globalismo che mira a renderci schiavi e sudditi di un sistema che ci vuole controllare in ogni nostra singola azione, dal pericolo dell’intelligenza artificiale, venduta come opportunità ma con un risvolto negativo sociale molto prossimo. Leone già spiegando il suo riferimento alla Rerum Novarum di Leone XIII al quale si ispira, ha posto l’accento su alcuni temi che ho citato ma credo che si debba fare fronte soprattutto alla grande apostasia che ha invaso anche la Chiesa, oltre che il mondo intero. C’è bisogno di una rievangelizzazione dei popoli.

In un mondo sempre più secolarizzato, come si può riscoprire e vivere la fede in modo autentico?
Il modo migliore è sempre quello di tornare alla fonte, alla tradizione della Chiesa, rifiutando il modernismo che è entrato prepotentemente nella nostra vita, lo stesso modernismo più volte denunciato da San Pio X che già nel secolo scorso intravedeva il pericolo nel quale siamo caduti. Ad esempio la Santa Messa Antica è una medicina insostituibile per chi vuole davvero tornare alle fonti, sperimentando quella sacralità che oramai sembra uno sbiadito ricordo nelle Messe in rito riformato, celebrate in tutto il mondo.

Prosegui.

La messa in Vetus Ordo ha una forma, un silenzio, un raccoglimento che da nessun’altra parte trovi, per non parlare dei canti Gregoriani capaci di farti entrare nel mistero divino. Dalla riforma di Paolo VI del 1969 c’è stato una sorta di via libera nel modo di celebrare, applicando solo qualche raccomandazione poi via via disattesa, arrivando addirittura ad uno stravolgimento e un appiattimento tale da portare alcuni sacerdoti a “celebrare” addirittura al mare, in costume da bagno con l’eucarestia sul materassino gonfiabile.

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Continua Daniele.

Ci sono stati e ci sono tuttora innumerevoli abusi liturgici, per non parlare delle omelie che sembrano spettacoli di teatro, dove oramai è l’uomo al centro della celebrazione e non più il sacrificio di Cristo. La fede deve essere nutrita dalla preghiera e dai sacramenti, la Chiesa sussiste solo ed esclusivamente per il divino sacrificio che si ripete ogni giorno su ogni altare della terra, se vengono meno la devozione, il rispetto e soprattutto la forma allora vuol dire che abbiamo perso la fede e ripetiamo meccanicamente un’abitudine che non ci salva ma che invece può portarci alla condanna. Bisogna anche ritornare alle basi del catechismo, oramai l’ignoranza è tale anche nei cosiddetti fedeli che dimenticano le basi e arrivano addirittura a giustificare l’aborto.

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Daniele Logoluso

Qual è stato un momento decisivo nel tuo cammino di fede personale?
Ho avuto diversi momenti decisivi nella mia vita, è stato un cammino fatto di cadute e di ricerche continue. Da piccolo ho fatto il catechismo e tutte le tappe fino alla Cresima, poi come molti mi sono allontanato dalla Chiesa calcando altre vie, ma sempre con un forte richiamo interiore verso qualcosa di più grande. Ho avuto attacchi da parte del maligno per alcune scelte sbagliate fatte nel periodo adolescenziale, ho avuto esperienze con il soprannaturale e tali esperienze mi hanno spinto via via verso la luce, fino poi ad arrivare a leggere l’opera di Maria Valtorta “L’Evangelo come mi è stato rivelato”, 10 volumi (6500 pagine) che ho letto in brevissimo tempo. Questo è stato un lavacro che mi ha convertito in maniera significativa e posso dire con certezza che buona parte della mia fede e testimonianza è frutto di questo incontro con Gesù, attraverso l’opera Valtortiana.

Hai mai attraversato momenti di dubbio? Come li hai superati?
Posso dirti che non ricordo mai di avere avuto dubbi sull’esistenza di Dio, al massimo ho avuto momenti di aridità spirituale, dove anche la preghiera è sembrata sterile o semplice orazione senza cuore, questi momenti li ho superati in parte offrendoli a Dio stesso per la conversione degli aridi e in parte accettandoli senza disperare o farmi troppe domande. Nel mio ultimo libro Eskatos – La Battaglia degli ultimi tempi, il quale per chi volesse è ancora disponibile sul sito https://spiritodiveritatv.com/libri/, ho dedicato un capitolo proprio a questo argomento dove spiego nel dettaglio ciò che ho fatto io quando mi sono trovato nella situazione descritta. I dubbi vengono dal demonio ed è bene spesso non assecondarli ma fidarsi di Dio come ci si fida del sole oltre le nubi mentre piove, sappiamo che c’è pur non vendendolo, dobbiamo solo aspettare che torni il sereno.

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C’è un messaggio che vorresti dare ai giovani che cercano Dio o che sono in crisi spirituale?
Io credo che tutti i giovani in un qualche cerchino Dio e ne sentano la necessità, spesso però la frenesia e la quantità di input che arrivano dall’esterno dai vari dispositivi come smartphone attraverso soprattutto i social network, non permettono loro di stare in silenzio e in raccoglimento, così da poter ascoltare la loro voce interiore anziché i vari guru che imperversano sul web.

Vai avanti…

Sono e siamo attorniati da falsi cristi e falsi profeti che ci allontanano dal trascendente schiacciandoci nell’immanente. Il mio consiglio è quello di trovare almeno un momento nella giornata dove leggere e meditare su qualche lettura edificante dal punto di vista spirituale come il Vangelo e la Bibbia ma anche letture di santi e mistici e non far mai mancare la partecipazione domenicale alla Santa Messa, centralità della vita cristiana.
Quali sono i tuoi progetti futuri su YouTube legati alla fede o alla Chiesa?

Al momento ho ripreso le trasmissioni dopo un periodo di fermo dovuto a importanti impegni personali ai quali ho dovuto e sto facendo fronte. Credo comunque che continuerò a fornire contenuti attraverso interviste, riflessioni ed approfondimenti per aiutarci a vicenda nel faticoso cammino che porta la Regno di Dio.

Se potessi rivolgere una domanda al Papa, quale sarebbe?
Al momento non saprei che domanda fare al Santo Padre ma semplicemente chiederei di riprendere quel cammino legato alla Messa Tridentina che Benedetto XVI aveva iniziato e che nel 2021 fu drasticamente interrotto, ricordandogli che Lex orandi, lex credendi ovvero il contenuto della preghiera è il contenuto della fede, ma credo che questo Leone XIV lo sappia bene dato il suo discorso sulla Liturgia fatto recentemente nell’incontro del 14 maggio 2025 con le Chiese di Rito orientale dove ha ricordato le parole di Papa Francesco: “…Chiese che vanno amate: custodiscono tradizioni spirituali e sapienziali uniche, e hanno tanto da dirci sulla vita cristiana, sulla sinodalità e sulla liturgia; pensiamo ai padri antichi, ai Concili, al monachesimo: tesori inestimabili per la Chiesa”.

***
In un tempo in cui i social media sono spesso accusati di superficialità, il canale YouTube di Daniele Logoluso rappresenta una voce controcorrente. Con competenza, passione e uno stile diretto ma rispettoso, è riuscito a costruire uno spazio digitale in cui la fede cattolica viene raccontata con profondità e autenticità.

Le sue analisi sui grandi temi ecclesiali, dai pontefici al ruolo della Chiesa nel mondo contemporaneo, offrono spunti di riflessione anche a chi si avvicina con dubbi o distacco alla religione. Ma ciò che colpisce di più è la coerenza tra il messaggio che trasmette e il modo in cui sceglie di comunicarlo: senza sensazionalismi, con il desiderio sincero di far luce, e non ombra, sulla bellezza della fede vissuta. In un’epoca di crisi spirituale e di sfiducia nelle istituzioni religiose, la testimonianza di Daniele dimostra che anche il web può diventare un vero e proprio luogo di evangelizzazione.

ILARIA SOLAZZO

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