Promossa dal Dipartimento di Musica Antica di BCsicilia si è tenuto ieri sera nella Chiesa di San Francesco a Castelbuono “Scarlatti 300”, concerto in onore del terzo centenario della morte di Alessandro Scarlatti, tenuta dall’Arianna Art Ensemble.
Dopo i saluti istituzionali di Mario Cicero, sindaco di Castelbuono, e di Alfonso Lo Cascio, presidente regionale BCsicilia, la presentazione di Giuseppe Rotondo, direttore DMA di BCsicilia e di Diego Cannizzaro, direzione artistica DMA di BCsicilia.
L’evento, gratuito, è stato promosso da BCsicilia, in collaborazione con l’Accademia Valdemone, il Comune di Castelbuono e il patrocinio della BCC Madonie.
Il concerto ha celebrato i tratti distintivi dello spirito musicale italiano tra Sei e Settecento, un’epoca in cui la musica si faceva specchio di una sensibilità vibrante, aperta all’improvvisazione, all’estro visionario, alla teatralità degli affetti e all’eleganza delle forme.
È stato un viaggio in un mondo sonoro dove la follia creativa conviveva con l’ordine formale, e la scrittura si faceva tanto virtuosistica quanto profondamente espressiva. Protagonisti di questo percorso sono state due figure centrali del Barocco italiano: Antonio Vivaldi e Alessandro Scarlatti.
Il primo, veneziano, come si sa, incarna l’impeto, l’energia e la forza trascinante del colore orchestrale; il secondo, napoletano, è maestro di equilibrio, di eloquenza retorica e di raffinata architettura armonica. Non si è trattato però di un confronto, quanto piuttosto di un intreccio: i due stili infatti dialogano, si completano e si rispecchiano, restituendoci una pluralità di linguaggi che definisce l’identità profonda di quel tempo.
L’apertura del concerto è stata affidata alla Sinfonia “Alla rustica”, una delle pagine più brillanti di Vivaldi, dove l’energia ritmica e la scrittura antinarrativa evocano un mondo pastorale idealizzato, rivisitato con ironia e leggerezza. A seguire, il “Concerto in la minore per flauto, archi e continuo” di Scarlatti ci immerge in una scrittura densa di espressione e cantabilità, in cui il flauto emerge come voce solista non solo tecnica ma lirica, capace di esprimere malinconia e slancio.

Poi un altro esempio della vasta produzione concertistica di Vivaldi , il “Concerto per viola d’amore e liuto”, nel quale il dialogo tra i due strumenti solisti genera un gioco timbrico raro ed affascinante, dove la dolcezza della viola d’amore si fonde con la trasparenza del liuto in una tessitura intima e poetica.
Il ritorno alla figura di Scarlatti è avvenuto con due opere che ne mettono in luce l’abilità tanto nella scrittura da camera quanto in quella tastieristica. La “Sonata in la minore per flauto dolce, violini e basso continuo” rivela l’arte del contrappunto elegante e la capacità di creare tensioni drammatiche all’interno di una forma chiusa, mentre la “Toccata in sol minore” per clavicembalo rappresenta un momento di grande intensità espressiva, dove la retorica degli affetti si traduce in gesto sonoro incisivo, quasi teatrale, anticipando certe tensioni che sfoceranno nel classicismo.
Il programma si è concluso con uno sguardo al presente: “Veleggiando”, progetto discografico di Paolo Rigano ed eseguito per la prima volta in questa occasione, è pensato per strumenti antichi, ma proiettato in una sensibilità moderna. Il titolo stesso suggerisce un’idea di movimento, di viaggio attraverso il tempo e la memoria, come se la materia sonora del passato continuasse a risuonare in forme nuove.
Attraverso questo percorso, il concerto ha disegnato una geografia della musica italiana barocca che si estende da Venezia a Napoli, per arrivare idealmente alla Palermo di oggi. Un tributo alla vitalità inesauribile di un repertorio che continua a parlarci, a commuoverci, a sorprenderci, ricordandoci che la storia non è mai solo passato, ma anche orizzonte che ci accompagna e ci interroga nel presente.
Complimenti all’Arianna Art Ensemble: Alessandro Nasello (flauto dolce), Andrea Rigano (violoncello solista), Raffaele Nicoletti e Sara Bagnati (violino), Giorgio Chinnici (viola), Daniele Lorefice (violoncello), Paolo Rigano (arciliuto e chitarra barocca), Luca Ghidini (violone) e Cinzia Guarino (clavicembalo).
MICHELE BRUCCHERI
LEGGI ANCHE: Michele Bruccheri intervista i Ricchi e Poveri a Serradifalco
Hai un blog sulla Sicilia, cronaca, cultura o turismo? Linka questo sito per offrire ai tuoi lettori un giornale unico!

Copia il codice e incollalo nel tuo sito o post.
Grazie per aiutarci a farci conoscere.
Creato da La Voce del Nisseno